Ottobre. Il mese che indica l'inizio dell'inverno.
Odio questi mesi per il freddo perenne, il ghiaccio sulle scale e il vento freddo, ma li amo perché si avvicinano le vacanze natalizie.
Strano.
"Ariet! Sbrigati o farai tardi anche oggi!" urla Megan dal piano di sotto.
Esco di corsa dal bagno e mi vesto con delle panta nere di pelle, la felpa bianca della nike, le air max bianche.
Mi trucco, metto la giacca e prendo lo zaino.
Ovviamente arrivo a scuola alle otto e mezza.
Brava, complimenti.
"Ariet ancora in ritardo?" chiede la segretaria sorridendomi.
"Andiamo non sarò l'unica!" dico e mi passa un foglietto.
Entro nell'ufficio del preside che come mi vede sbuffa.
Andiamo non sarò sempre in ritardo?
Perennemente.
"Signorina White, mi sembrava strano che non fosse ancora venuta qui da inizio settimana" dice il preside ironicamente.
"Beh rimedio oggi" dico sorridendogli falsamente.
Lui prende il foglietto e lo compila, poi me lo ridà.
"Si muova che sono già le otto e trequarti"
"Grazie"
Esco dall'ufficio e raggiungo l'aula 230.
Come apro la porta, il professor Jill mi guarda male e tutti mi fissano.
"Ancora in ritardo?"
"Si, mi scusi" dico e mi siedo vicino a Mary.
"Fammi indovinare la sveglia?" chiede ironicamente e la guardo male.
**********
Finite le lezioni raggiungo il mio armadietto e prendo la giacca.
"Sei una cretina!" sento urlare, chiudo l'armadietto e vedo Emily. "Potevi morire, lo sai questo?!"
"Emily sto bene, non mi è successo niente"
"Ti odio, mi hai fatto venire un accidente. Non farò mai più signorina" dice abbracciandomi e sorrido.
"Ti va se domani pranziamo insieme? Decidi tu il posto" chiedo e le si illuminano gli occhi.
"Sul serio? Credevo ch-"
"Credevi male. Allora ti va?"
"Certo che mi va. Ci vediamo domani" dice sorridente e se ne va.
Emily mi era mancata, in questo periodo la vedo di meno e mi dispiace tanto.
È stata la prima che mi ha fatto sentire bene e non come una nuova, le devo molto e farò di tutto per non perderla.
"Ei finalmente ti ho trovata" dice Mary raggiungendomi al parcheggio. "Zac ha richiesto una riunione, ti faccio strada"
Annuisco e salgo in macchina.
Arriviamo vicino un quartiere fuori città, completamente isolato da tutto e tutti.
Ora capisco perché non danno nell'occhio.
Entriamo in un'area molto grande, circondata dal cancello.
Ci sono due magazzini grandi collegati da un corridoio in alto, a destra un parcheggio ed a sinistra un piazzale dove ci sono dei fuori strada e due auto uguali nere.
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Promised
Roman d'amourAriet White, o meglio Ariet Evans, bionda e due occhi azzurri quasi grigi, è una ragazza con un passato difficile alle spalle. All'età di otto anni fu costretta ad andare a vivere con lo zio e la zia a Chicago per problemi familiari e lì proverà a l...