CAPITOLO 48

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Avete presente quella sensazione di vuoto che è dentro di voi quando avete appena perso qualcuno a voi caro o semplicemente vi sentite soli in tutto il mondo nonostante affianco a voi ci siano più di mille perone?

Ecco io mi sento esattamente così da ormai due giorni.

Esco da camera mia solamente per prendere qualcosa da bere o per andare al bagno.

Megan e Sam hanno provato più volte a far venire qui qualche amico, ma io ero comunque fuori da ogni loro discorso.

I miei amici hanno provato varie volte a farmi uscire il pomeriggio e spesso venivano a casa mia per farmi compagnia, ma non serviva a niente.

Io ero immersa in questa bolla e non potevo uscire in nessun mondo.

Una bolla piena di sensi di colpa, piena di ricordi e piena di lacrime.

Sensi di colpa perché mi maledico di non aver fatto abbastanza per salvare la mia migliore amica; ricordi perché tutto il giorno guardo il muro e nella mia testa si fanno strada tutti i momenti passati con lei; lacrime perché tutto ciò che ho tenuto dentro per ben quattro anni adesso finalmente sta uscendo di continuo.

Flashback

"Andiamo Ariet! Il sole sta per calare e non voglio perdermelo! Sbrigati!" urla Kate correndo verso la spiaggia.

"Arrivo, arrivo!" dico e inizio a correre anche io.

Kate mi prende la mano e insieme corriamo come pazze verso la spiaggia, ridendo.

Arrivate alla spiaggia con il fiatone, ci fermiamo e ci sediamo in un lettino a caso ammirando il tramonto davanti ai nostri occhi.

Il sole è arancione mentre il cielo è un mix tra l'arancio e il rosso in basso, mentre più in alto diventa di una tonalità più rosea.

"Bellissimo vero?" chiede Kate sorridendo.

I suoi lunghi capelli rossi naturale sono sciolti e le cadono sulle spalle dolcemente, un po' di essi si alzano in aria per via del vento e fanno un contrasto pazzesco contro i miei capelli neri corvino leggermente più corti dei suoi.

Appena la mia migliore amica gira il viso verso di me non posso fare a meno di sorridere.

I suoi occhi azzurri mi guardano pieni di gioia e felicità, il suo sorriso è qualcosa di spettacolare.

Sono sempre stata invidiosa della sua bellezza naturale, una di quelle bellezze alla quale non serve neanche un filo di trucco, una di quelle bellezze che avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi ragazzo e ragazza sulla faccia della terra.

"Si, è bellissimo" dico sorridendole. "Sono felice che tu sia qui, davvero felice.."

"Ariet non ti avrei mai abbandonata in un momento come questo. Hai passato l'inferno dopo la morte dei tuoi genitori e quando ti hanno portata via da me senza dire niente ho dato di matto. Volevo raggiungerti il prima possibile, perché mi mancava la mia migliore amica e soprattutto perché non volevo lasciarti da sola in quel momento. Così ho pregato i miei genitori di farmi strasferire a casa di tua zia Maddy, ma quando hanno rifiutato mi sono arrabbiata molto, credimi avrei voluto seguirti fin da subito e mi dispiace non esserci riuscita.." dice con le lacrime agli occhi e l'abbraccio forte a me.

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