CAPITOLO 12

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"Ariet tesoro siamo tornati a casa" urla Megan dal piano di sotto.

Scendo subito dal letto e corro giù.

"Non correre così veloce"

"Mi siete mancati tanto" dico abbracciandola forte.

"Ariet!" dice Lily saltandomi in braccio.

"Ciao piccola peste"

"Ariet, ma quelle due auto in garage sono tue?" chiede Sam e spalanco gli occhi.

Merda.

Voglio proprio vedere che ti inventi.

"Ah si, m-me le hanno regalate....vecchi amici di papà sia.." dico e lui annuisce. "Com'è andato il viaggio?"

Speriamo non mi chieda altro o non saprei cosa dire.

"Benone dai"

"Abbiamo visto degli animali bellissimi e papà ha anche detto che possiamo prendere un cane" dice Lily entusiasta.

"Non l'ho mai detto" dice Sam e sorrido.

"Ceniamo insieme?" chiede Megan.

"Ah no, in realtà mi stavo preparando per uscire. Ma se volet-" provo a parlare ma lei mi interrompe subito

"Oh no no, vai pure cara"

"Sicuri? Guardate che posso annullare"

Ma cosa stai dicendo?! Sei pazza?!

"Ariet vai tranquilla, abbiamo tutti i giorni per cenare assieme" dice e annuisco.

Quella donna è fin troppo buona e gentile con tutti, mio zio ha trovato la persona giusta.

Salgo in camera e metto un jeans grigio a vita alta, cintura nera, croptop nero, stivaletti con il tacco.

Mi trucco un po' più pesante del solito e lego i capelli in una coda alta.

Prendo lo zainetto e vado in garage.

Salgo sulla bmw i8 e parto verso race wars.

Non so perché ma sono entusiasta.

Di solito non me ne frega niente, ma oggi è come se lo facessi per la prima volta.

Se lo zio lo venisse a sapere mi staccherebbe la testa o mi spedirebbe in Antartide.

Appena arrivata seguo Dylan con la macchina fino all'entrata.

Il posto è davvero grande, ci sono auto parcheggiate che mostrano i loro motori, zoccole a tutto andare, un bar abbastanza grande, un piano da dj molto, anzi parecchio grande con un palco e la postazione delle partenze.

Il paradiso degli uomini.

Confortevole giuro.

Parcheggio vicino alla macchina di Dylan di fianco ad uno stand dove ci sono altre auto.

Entriamo e nel tendone c'è un televisore che mostra quello che succede nelle partenze, due divanetti e un tavolino.

"Questo è lo stand dove siamo sistemati noi" dice Dylan e annuisco.

"Niente male"

"Allora sai come funziona vero?" chiede mentre raggiungiamo le partenze.

"Si, dimmi solo per quando corro"

"Il percorso non è più mezzo miglio, ma due. Vedi là in fondo c'è una curva, la fai e tiri dritto"

"Okay, contro chi?" chiedo mentre raggiungiamo la partenza.

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