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Il computer è sul tavolo in giardino, lo schermo è completamente bianco, vuoto. Sto di nuovo cercando di scrivere l'articolo, ma niente. Affianco al computer ho lasciato un panino a metà, è ora di pranzo e mi sono imposta di mangiare qualcosa nonostante dopo quello che è successo con Davide non abbia fame. Dopo avermi urlato contro se ne è andato di sopra e non è più sceso, nemmeno per mangiare. Ci sono rimasta male per le cose che mi ha detto, anche perché una parte di me sa che aveva ragione, le cose che ha detto sono vere. Ho sempre avuto tutto nella vita, non ho mai avuto bisogno di desiderare a lungo qualcosa perché appena la chiedevo mi veniva data, ma non ho mai usato il denaro come supporto per raggiungere qualcosa, ho sempre lavorato duro come a scuola ad esempio, ho sempre avuto una media alta perché ho sempre studiato. Non ho mai visto il mio frigo vuoto e così non mi sono mai dovuta preoccupare di riempirlo, sicuramente per Davide é stato il contrario e non potendo riempire quel frigo riempiva quella stanza di brutti pensieri. Mi alzo lasciando il computer lì ed entro in casa cercando di non calpestare i vetri rotti. Cerco il pane per gli hamburger e nel frattempo ne cuocio uno, lo metto tra le due fette di pane e poi metto tutto in un piatto insieme ad un tovagliolino. Salgo le scale e mi fermo davanti la sua porta, lascio il piatto a terra, busso e me ne torno di corsa in salotto. Questo mio gesto non vuol dire che lo perdono perché le sue parole mi hanno ferito, ma io sono fatta così: cerco sempre il buono in tutti, anche nelle persone nelle quali il bene é nascosto nella profondità dell'anima, io riesco sempre a tirarlo fuori. Inoltre ho sempre visto Davide mangiare tanto, sembra un buco nero e non solo per via del suo amore per il cibo ma anche perché so che in lui c'è qualcosa di oscuro, di pericoloso. Scendendo le scale la prima cosa si  nota è la portafinestra rotta, anche se non è compito mio raccolgo tutti i pezzi di vetro e nel farlo mi ferisco un dito, corro in cucina e metto la ferita sotto il getto di acqua fredda del rubinetto poi dopo  aver aperto tutti i cassetti possibili del bagno metto un cerotto e torno a pulire. Purtroppo non posso aggiustare il vetro, a quello dovrà pensarci Antonio quando tornerà. Il computer si è spento, si deve essere scaricato. Mamma mi scrive ogni giorno per vedere come procede con l'articolo e io continuo ogni giorno a risponderle che procede tutto bene. Non le avevo mai mentito prima di adesso. Sono davvero stanca ed ho la testa che mi scoppia, visto che in casa non c'è nessuno, a parte Davide che si è chiuso in camera, decido di fare un bagno in piscina e rilassarmi un po'. Passando davanti la camera di Davide noto che il panino non c'è più ma il piatto è ancora lì fuori la porta. Dopo essermi messa il costume prendo il piatto e lo lascio nel lavandino della cucina. L'acqua è fredda, ma man mano il mio corpo si abitua. Sono nell'idromassaggio e mi pento solo di non averlo provato prima, è così rilassante e in pochissimo tempo il mio mal di testa svanisce. Quando vedo Davide uscire di casa ed entrare in piscina cerco di coprirmi per non farmi vedere in costume, nonostante mi abbia già vista così. Sul petto ha svariati tatuaggi, tra cui uno non molto grande sotto la clavicola, un cuore con due ali. Prende la rincorsa e si tuffa facendo uscire dalla piscina litri d'acqua. Mi volto dal lato opposto, sono arrabbiata con lui. "Hey!" Si avvicina all'idromassaggio, io continuo a guardare da un'altra parte. "Scusa..." dice quasi sussurrando, "Ma tu sei davvero convinto di potermi urlare in faccia in quel modo, insultarmi e poi venire qui e dire scusa?" lo odio. "Grazie per il panino, ho anche visto che hai tolto i vetri rotti." Cerca di cambiare argomento, "Si, ho pulito anche se non sono stata io a fare il danno!" Incrocio le braccia al petto, "Dai, ti ho già chiesto scusa." Insiste, "Non bastano solo delle stupide scuse per ottenere il perdono." Lui mi guarda con uno sguardo strano e io arrossisco, "Perché non facciamo dei biscotti? Così li potremmo mangiare insieme a gli altri questa sera." Non so da dove venga questa strana idea, sicuramente da una parte di lui che non conosco ancora: quale ragazzo tatuato e insensibile vorrebbe fare dei biscotti? "Tu che fai dei biscotti? Dai non scherzare." Volevo venisse fuori un insulto ma sembro solo ironica. "Ok ammetto di non saper fare i biscotti ma magari puoi insegnarmi tu." Infondo questa potrebbe essere una scusa per prenderlo in giro e metterlo in ridicolo davanti ai suoi amici, ma dubito che ne sarei capace. "Va bene." Acconsento.  Esco dall'acqua e corro a coprirmi con un asciugamano e salgo di sopra a cambiarmi. Tornando in cucina trovo Davide ancora in costume, l'ha lasciato asciugare e basta, non si è nemmeno rimesso la maglietta, pensavo invece che lo avrebbe fatto e gli direi di farlo se non fossi così timida. Senza accorgermene arrossisco di nuovo guardando il petto nudo. "Vado a mettermi una maglia..." Dice dopo essersi accorto che lo guardavo. Pensandoci bene sarebbe potuto restare anche senza. Scaccio via l'immagine di lui a petto nudo dalla mia mente, non so come sia potuto succedere che io pensassi a una cosa simile. Mentre lo aspetto inizio a preparare tutto l'occorrente e metto sull'isola della cucina gli ingredienti. Si è messo una t-shirt nera, completamente nera. Mister Allegria è tra noi. Rido nonostante sia un pensiero stupido. "Cosa ridi?" Mi guarda male, io inizio a preparare i biscotti per evitare il suo sguardo. "Niente!" Sul mio viso c'è ancora un sorriso. "Niente? A quanto pare abbiamo una bugiarda qui. Ora ti faccio vedere io!" Immerge una mano nel sacchetto della farina, pensavo volesse lanciarmela addosso invece si avvicina dolcemente a me, il suo viso è a pochi centimetri dal mio e il suo sguardo e fisso nei miei occhi, i miei sono fissi nei suoi. Restiamo così pochi secondi, poi il suo indice finisce sul mio naso lasciandoci sopra la farina. Ne prendo un po' anche io e gliela butto sulla maglietta nera. Ci voleva un po' di bianco, un po' di colore. Il suo sguardo diventa... malizioso, forse. Prende la farina e me la lancia addosso, ci rincorriamo per tutto il piano terra lanciandoci ingredienti vari.

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Buongiorno e buon venerdì! Lo so, lo so, il capitolo sarebbe dovuto uscire ieri, ma ho avuto qualche problema e mi dispiace tanto. Cerco di pubblicare un capitolo al giorno ma non sempre mi è possibile, non prendetevela con me vi prego. Comunque noi ci vediamo al più presto.

12/07/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora