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"Eccomi! Ditemi che non sono in ritardo vi prego." Davide arriva correndo alla macchina, rido. "No tranquillo, partiremo fra una mezz'oretta." Fa finta di asciugarsi il sudore sulla fronte. Il sole illumina questo splendido ragazzo dai capelli mori e gli occhi scuri. I tatuaggi che coprono i suo corpo sembrano fare da protezione dai raggi ardenti e quando sorride sento il mio corpo ardere peggio del sole. "Stiamo aspettando qualcuno?" Mi dice. Mamma è seduta al volante e io sono al posto del passeggero, Davide è seduto dietro, è strano non vederlo seduto al volante, accanto a me. Mi sono abituata ormai a viaggiare con lui. "Stiamo aspettando Arianna, però andremo con due macchine." Ho un ansia tremenda e mi sto mangiando tutte le unghie, Davide mi posa una mano sulla spalla, "Rilassati, una studentessa modello come te non deve aver paura. Passerai il test ad occhi chiusi." Afferro la sua mano sulla mia spalla e il mio respiro torna ad essere regolare. Un macchinone nero si ferma affianco al nostro ed il finestrino si abbassa, "Buongiorno, noi siamo pronti." Dice la mamma di Arianna, il padre ci saluta con la mano. Partiamo verso il nostro futuro.

***

Mi ritrovo davanti le enormi colonne della struttura universitaria e in pochissimi secondi l'ansia prende di nuovo il sopravvento. Il cuore mi martella fortissimo nel petto e le gambe sembrano diventate di gelatina, tremano e non mi reggono più. "Tutto bene?" Davide mi afferra la mano, io scuoto la testa, "Ho paura di svenire." Inizio a sudare. Guardo Arianna al mio fianco, è più tranquilla ma anche lei stringe la mano del suo ragazzo. Mano nella mano con la persona che amo varco quella soglia e quasi subito veniamo divisi, è ora di affrontare questo test. Il pensiero che non superarlo potrebbe ribaltare le mie idee e il mio futuro, l'ansia mi consuma. Anche Arianna è stata divisa da Alessandro ma non è qui con me, affronterà un test diverso e spero che i nostri braccialetti possano aiutarci a sentirci l'una vicino l'altra.

Quando esco da quella sale enorme mi sembra di essere in un mondo diverso. Davide mi vede e io lo raggiungo a passi lenti, mi sento spaesata. "Come andata?" Mi chiede mentre mamma mi abbraccia, "Io, non lo so. Ho risposto a tutte le domande ma non sono sicura di aver risposto correttamente a tutte." Davide mi afferra le mani, "Sei uscita con cento e lode alla maturità, verrai ammessa, ne sono certo." Arianna mi corre incontro, saltella come un coniglietto. "Come è andata?" Diciamo insieme, "Non lo so!" Rispondiamo perfettamente sincronizzate, "Ora basta, fate paura." Alessandro si mette fra di noi. "Ora che si fa?" Chiede Davide, "Ora dobbiamo solo aspettare i risultati, credo che tra una settimana o poco più sapremo cosa ci riserva il futuro." L'ansia sta lentamente svanendo. Mentre passiamo nuovamente sotto le colonne, Davide legge la scritta sull'enorme striscione: "La Sapienza." Ancora adesso questo nome mi fa paura, forse il timore svanirà con i risultati del test. "Che ne dite di una visitina a Roma?" Propone il padre di Arianna, "Perché no!" Roma è bellissima, sicuramente è una delle città più ricche di storia che ci sia al mondo, nonché una delle più antiche. "L'ultima tappa di oggi sarà il Colosseo!" Comunica mia madre, passiamo davanti all'enorme Anfiteatro conosciuto anche con il nome di Anfiteatro Flavio. "Scendiamo a visitarlo?" Chiedo. All'interno ci sono stata una sola volta da bambina e mi piacerebbe tornarci. "No tesoro, mi dispiace. Si è fatto troppo tardi. Ma quando sarai qui a Roma potrai venirci tutte le volte che vorrai." Mamma non ha tutti i torti. Vivere a Roma ha i suoi pregi e per un'appassionata di storia come me non c'è niente di meglio al mondo. Storia, la storia è sempre stata la mia materia preferita a scuola ma non voglio che diventi parte del mio futuro, altrimenti continuerei a vivere nel passato e il passato fa troppo male. La storia è piena di guerre e battaglie, spargimenti di sangue e lotte politiche, la mia vita voglio che sia diversa, piena d'amore e pace. Voglio dimenticare la sofferenza dei giorni passati e per farlo c'è bisogno di un nuovo inizio che potrebbe essere qui all'università e magari insieme a Davide. Durante il viaggio di ritorno Davide dorme nonostante la musica alta che ho messo. Non si sveglia nemmeno con le cannonate. Alzo di più il volume della radio, e Davide si sveglia di soprassalto. "Buongiorno!" Dico sorridendo, mamma guarda dallo specchietto retrovisore e sorride. "Non ti ho mai vista così felice con qualcuno che non sia stato un membro della famiglia." Dice guardandomi. Il sorriso di Davide si spegne per un secondo e si riaccende quando nota che lo guardavo, mi porge la sua mano e l'afferro mentre il vento del finestrino gli scompiglia i capelli.

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Capitolo 65!

03/09/2019

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