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Ho appena lasciato la lettera davanti la porta di Davide, ora mi rimane solo una cosa prima di andare al mare. La corriera si ferma poco distante da casa di Marina, é la mia fermata. "Madison, cara. Cosa ci fai qui?" Mi fa entrare. "Sono venuta a darti una cosa." Le mostro la collana, "Non so se hai saputo, io e Davide ci siamo lasciati." Rimane a guardarmi, "Puoi tenerla comunque, lui l'aveva data a te." Scuoto la testa, "No Marina. Io non posso tenerla." Gliela porgo nuovamente e lei l'afferra. "Vieni ti offro qualcosa." Va verso la cucina, "No davvero. Sono passata solo per un saluto." Mi guarda con aria interrogativa, "Parti per l'università?" Stringo le spalle, "Si, diciamo così." L'abbraccio forte. Mi sento come se stessi dicendo addio a mia nonna. "Mi raccomando, tu riposati e goditi la vita." Lei mi stringe a sé, "Anche tu." Faccio una carezza al vecchio Spiderman, do un bacio sulla guancia a Marina e continuo a salutarla con la mano mentre esco. Me ne sono andata giusto in tempo per prendere l'autobus. Mi siedo al primo sedile libero che trovo e appoggio la testa al vetro. Per tutto il giorno fino ad ora ho fatto finta che andasse tutto bene, quando mamma mi chiedeva come stavo rispondevo "Meglio." Ma in realtà non era così. Dopo pranzo sono salita in camera mia e mi sono messa un vestito completamente bianco, perché il bianco é il colore della purezza e mi sembrava l'occasione giusta per indossarlo. La parte più difficile é stata uscire di casa senza che se ne accorgessero, ma ci sono riuscita. Osservo il paesaggio, la strada, i passati. Questa sarà l'ultima volta che percorrerò questa strada e voglio ricordarmi ogni particolare. Le ore sull'autobus passano lente e l'unico modo che ho per trascorrere il tempo é pensare. Posso pensare a quanto io stia male; posso pensare a come sarebbe andata la mia vita se non mi fossi innamorata di Davide; posso pensare a quanto vorrei poter essere felice. Purtroppo però non credo più alle favole, non credo più nemmeno alla felicità.

***

Il promontorio si affaccia proprio sul mare, c'è il tramonto. Uno degli scenari più belli che abbia mai visto. L'erbetta fredda e verde mi solletica leggermente i piedi nudi mentre le mie orecchie sono concentrate a sentire il rumore della fresca brezza d'estate che passa sul mio corpo facendomi venire la pelle d'oca. Il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli é così rilassante e pacifico, su quelle onde si riflettono le meravigliose sfumature del cielo al tramonto. Le nuvole vanno dall'arancione al rosa e tra di esse é ancora visibile qualche pezzetto di cielo azzurro. Alcune nuvole dai colori più scuri e accesi sembrano prendere fuoco dal sole, il quale inizia a scomparire dietro l'orizzonte. Ogni tanto passa qualche stormo di uccelli neri che volano via per il cambio di stagione, volano via proprio come i miei pensieri e i miei problemi in questo momento, mentre mi godo quella vista mozzafiato. Si respira l'odore del sale e da lontano si odono le urla di divertimento di alcuni ragazzi che fanno il bagno a quest'ora della sera. Ci sono tre o quattro barche a vela che oscillano sul riflesso del cielo nell'acqua, sembrano essere cullate dal mare come un bambino cullato dalla propria madre. Alla mia destra si vedono le luci di un piccolo paesino, al contrario però non si sentono i rumori delle macchine. Dalla parte opposta invece, c'è solo il bosco che mi divide dalla spiaggia. Qui, in questo momento mi sento bene, sembra non esistere il male o il dolore tutto sembra più bello. Mentre il vento mi scompiglia dolcemente i capelli, guardo un'ultima volta questo spettacolo della natura, poi lentamente mi incammino e avanzo vero la fine del promontorio. Proprio qui, Davide disse di amarmi e io ci credetti ad occhi chiusi. Oggi sono tornata in questo posto perché finalmente ho aperto gli occhi ed ho capito che lui non mi ha mai amato. Non riesco più a sopportare questo dolore e l'unico modo per porre fine a ciò é ammazzarmi insieme ad esso e lo farò proprio buttandomi da qui e affogando nel più buio degli abissi. Sono a pochi passi dal precipizio quando: "Madison! No!" Mi volto e vedo Davide. Tiene in mano la mia lettera. "Non avvicinarti, va via." Urlo io fermandomi. In lontananza vedo mia madre e mio fratello. "Madison ti prego! Non farlo!" Mia madre sta già piangendo. "Mi dispiace ma é l'unica cosa che mi rimane da fare. Voi tutti state soffrendo troppo a causa mia e non posso più permettermi di ferirvi." Mi viene da piangere anche a me. "Credo che ammazzandoti non ci causeresti dolore?" Mio fratello é in preda al panico ma cerca di mantenere la calma. Davide trema. "Quel tipo di dolore passerebbe con il tempo." Marco scuote la testa, "No, non passa invece." Ecco che arrivano anche Arianna ed Ale. Non doveva andare così, non doveva esserci nessuno qui. Dovevo fare questa cosa da sola. Arianna si porta la mano alla bocca con le lacrime a gli occhi, Alessandro cerca di consolarla. "Madison, cerca di ragionare."
"Io ho già ragionato, per questo sono qui."
"Sei consapevole che così stai buttando il tuo futuro all'aria, l'università."
"No, non sto buttando niente all'aria. Tutto verrà a fondo con me nell'oceano."
"Ma perché? Perché vuoi farlo?"
"Perché il dolore che mi hai provocato non ha rimedio."
"Smettila di dire stupidaggini e torna a casa con la tua famiglia." Scuoto la testa. "Allora lo faccio anche io, mi butto anche io con te."
"Tu non ne avresti motivo!" Urlo, "A no? Credi che io non stia soffrendo? Mia nonna tempo fa mi disse una cosa: il segreto per essere felici é circondarsi di persone che ti fanno stare bene; ed ho realizzato che solo tu puoi farmi stare bene, sei tu il mio segreto per essere felice."

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Ragazzi oggi sto scrivendo davvero tantissimo! Ma per oggi credo che possa bastare così. Domani finirà tutto. In quanto avevate capito che Madison voleva togliersi la vita? Ora cosa credete che succederà? Si butterà o no? Perdonerà Davide oppure no? La descrizione del promontorio e del mare é un testo che ho portato a scuola l'anno scorso e ho deciso di usarlo per questa storia apportando delle modifiche, ad esempio i tempi verbali. Il testo originale era scritto al passato per la storia invece l'ho riscritto al presente migliorando anche qualche termine. Ci vediamo domani, un bacio.

15/09/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora