70

8 0 0
                                    

"Wow, sembri uscita da un film anni 80." Davide è seduto sul mio divano quando io scendo le scale. Non l'ho sentito arrivare. Se ne sta lì seduto a fissarmi con i capelli in disordine, una maglietta nera attillata e dei jeans strappati. Mi sistemo i capelli ondulati dietro l'orecchio mentre sorrido timidamente; ci ho messo più di un'ora a per farli mossi, spero gli piacciano. I jeans chiari e un po' larghi si abbinano perfettamente alla t-shirt completamente bianca che riprende il colore delle mie converse. Sul viso ho un po' più trucco del solito ma non si nota molto. "Era proprio quello il mio intento." Rido e mi sistemo gli occhiali. Mia madre viene verso di me, "Prima che usciate posso farvi una foto?" Guardo Davide che mi sorride ed alza le spalle, "Si." So che a lui non piacciono molto le foto, ma è mia madre che ce lo sta chiedendo. Ci mettiamo vicini e Davide mi cinge la vita. "Mamma ora dobbiamo altrimenti si farà tardi." Guardo l'orologio, "Anzi, è già tardi." La saluto con un bacio e ci dirigiamo verso la macchina. "Io non ho ancora capito dove andremo." Chiudo lo sportello, "E' festa in paese, mangeremo qualcosa lì e faremo un giro." Davide mette in moto e dopo aver allacciato la cintura di sicurezza preme sull'acceleratore. "Aspetta un attimo." Noto qualcosa di familiare sul suo polso, "Quello per caso è il mio braccialetto?" Lo guardo sorridendo, lui invece non sposta lo sguardo dalla strada. "Si, è il tuo braccialetto."

"Come fai ad averlo tu?"

"Quando siamo tornati dal mare, ti sei fatta la doccia a casa mia e hai lasciato il braccialetto lì."

"Io sono quasi impazzita per trovarlo."

"Lo rivuoi?"

"Si."

"Invece no, lo terrò per sempre al polso. Te lo prometto."

In fondo mi fa piacere che lui tenga qualcosa di mio. Sorrido. Quando sono con lui non faccio altro che sorridere e non vorrei mai smettere di farlo. Vorrei non dover andare lontano, non vorrei doverlo lasciare qui. Delle volte, quando penso che tra pochi giorni saremo a ore di distanza con in mezzo chilometri e chilometri che ci dividono, mi sento quasi egoista. Sto scegliendo il mio futuro a lui quando vorrei che lui fosse il mio futuro. "Tutto okay?" Mi chiede, "Si perché?" Domando dimenticando le mie esitazioni, i miei dubbi. "Hai smesso di sorridere." Cerca di guardarmi senza distrarsi troppo. "Se sto con te non posso smettere di sorridere." Ora è il suo di volto che si è spento, "Ora che ti prende? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Lui scuote la testa, "No, figurati. E' che spesso non mi sento alla tua altezza, penso di non meritarti." Le parole che stanno uscendo da quelle labbra perfette sono senza senso. "Che stai dicendo? Io ti amo, tu mi ami: conta solo questo." Lui mette la mano sulla mia e mi rivolge un piccolo sorriso. "Lo troveremo un parcheggio?" Il mio cellulare si illumina in continuazione. Arianna vuole sapere dove siamo ed è leggermente arrabbiata per il ritardo. "Ho visto un posto lì giù." Dice Davide mentre ignoro i messaggi della mia migliore amica. Rimetto il cellulare nello zainetto e Davide mi prende la mano. "Eccovi qui. Finalmente." Dice Arianna sbuffando, con l'indice mi mostra tutti i messaggi che mi ha mandato e non esita a farmi notare che li ho visualizzati senza rispondere. Io le sorrido per farmi perdonare, "Stavamo parcheggiando." Mi metto sulla difensiva, "Alessandro dov'è?" Chiede Davide, "Oh, sta arrivando è andato un secondo in bagno." Ari ci indica qualcosa alle nostre spalle e voltandoci vediamo Alessandro venire verso di noi, "L'angelo e il diavolo." Dice lui spostando lo sguardo sulla mia maglietta bianca a quella nera che indossa Davide. "Scherzo ovviamente. Come state?" Aggiunge sbattendo il pugno contro quello di Davide. "Bene. Ma la tua ragazza mi aveva detto che si vestiva casual e ritrovarmela davanti con un tubino nero non lo definirei proprio casual." Arianna alza un piede, "Invece si che lo è, perché indosso le scarpe da ginnastica." Scuoto la testa in segno di resa. Alessandro invece indossa un pantalone nero e una maglia grigia a tinta unita. I capelli sono in perfetto ordine. "Che facciamo?" Alzo una mano, "Io ho fame." Poso la mano che non è in aria sullo stomaco, "Che ne dite se prendiamo un panino?" Propone Ale, "Io voglio anche una vaschetta di patatine." Ci dirigiamo verso il camioncino dei panini, fortunatamente non c'è molta gente. Alessandro e Davide offrono la cena e ci sediamo ad uno dei tavoli per mangiare. Le mie patatine sono ricoperte di ketchup e le sto dividendo con Davide. Il panino che ho preso invece è enorme ma la mia fame è proporzionata ad esso quindi credo che finirò tutto. Le luminarie brillano sopra la nostra testa e rendono l'atmosfera più bella. "Ale, ma ora che noi andremo all'università verrai a vivere con noi?" Domando inghiottendo un pezzo del mio panino, "Per i primi mesi no, ma a dicembre scade il contratto di affitto che ho e stavo pensando di trasferirmi da voi. Da come ha parlato Arianna lo spazio c'è." Annuisco, "Lo spazio c'è sicuramente. Chissà l'altra ragazza che starà con noi chi sarà. Speriamo sia una con la testa sulle spalle." Arianna si intromette, "Io direi di aspettare prima la risposta del test, metti che non siamo state ammesse?!" Mi dice, "Verrete ammesse sicuramente." Ci riassicura Davide, "E' nuova quella collana?"

"Me l'ha regalata Davide."

"E' molto bella."

"Lo so."

Sorrido al pensiero del regalo, mi è piaciuto molto. Arianna al suo dito invece porta già un anello, una fedina. Io l'ho saputo dal primo giorno che quei due si sarebbero fidanzati ufficialmente, sono felici e si amano. Credo di non averli mai visti litigare e il rapporto che hanno loro lo hanno davvero in pochi. Davide sorseggia la sua birra. La gente ci passa affianco velocemente, sono tutti diretti verso la piazza. "Che gruppo c'è a suonare?" Chiedo, "Sinceramente non lo so."

***

"Facciamo un giro prima di andarcene?" Alessandro resterebbe qui tutta la notte, non lo facevo così. L'ho sempre visto molto serio e non credevo amasse così tanto le feste. "Ci sto." Risponde Ari, "Anche per me va bene." Si aggrega Davide. Ora i loro sguardi sono rivolti su di me. E' già mezzanotte e non vorrei fare troppo tardi, ma in fin dei conti mamma mi ha detto di divertirmi. "Solo un'altra ora." Loro festeggiano il mio consenso. Mano nella mano passeggiamo lungo questi viali, il momento più bello arriva quando in uno dei giardini si accende il sistema di irrigazione. Io con Arianna e Alessandro ci allontaniamo subito invece Davide resta lì sotto l'acqua. "Vieni! E' bellissimo." I capelli si abbassano sulla sua fronte. Io non ci penso due volte e corro da lui. L'acqua non è molto fredda, ridiamo all'unisono. Davide mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo. Dovrò dire addio alle onde dei capelli, ci avevo messo tanto a farle ma non mi interessa più. Le sue mani sono strette sulla mia vita, Davide mi fa girare verso di lui. I nostri nasi si sfiorano e i nostri respiri diventano uno solo. Le sue labbra sulle mie. Le mie mani sul suo petto. L'irrigazione si ferma ma non il nostro bacio. Eravamo talmente presi l'uno dall'altra che non ci siamo resi conto che Arianna ed Alessandro si sono allontanati. Realizziamo la cosa solo quando li vediamo tornare mano nella mano. Arianna ha legato al polso un palloncino rosa che svolazza sulle loro teste. "Vedo che ora non vi serve nemmeno più la doccia." Arrossisco, "Non so voi ma io dopo tutti gli sguardi dei passanti avrei smesso." Dice Arianna con un sorriso malizioso. "Quali sguardi? Quali passanti?" Che figuraccia assurda! Davide ride vedendomi così preoccupata dei pensieri altrui. Lo amo.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Buonasera! O buon appetito visto l'ora. Io devo ancora mangiare e voi? Il capitolo 70, un traguardo importante ma non lo sarebbe grazie a voi e grazie alle vostre 501 visualizzazioni. Sono così felice! Piano piano sto realizzando qualcosa ma mi farebbe più felice se ogni tanto lasciaste un commento per farmi sapere cosa ne pensate; fatelo se vi va. Noi ci vediamo domani con altre sorprese e romanticismo.

06/09/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora