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"Ti va di andare a mangiare una pizza? Poi magari potremmo andare al cinema. Che ne dici?" L'idea mi piace da impazzire, io e Davide non siamo ancora mai andati al cinema. "Mi piacerebbe un sacco." Davide imbocca la prima strada a destra. "Venivo spesso in questa pizzeria da bambino. Fidati questa è la pizza più buona del mondo." Per lui ogni pizza é tale. Mi apre la porta. "Perché non ci sediamo all'aperto?" Propongo, "Va bene. Allora tu prendi un tavolo e io vado ad ordinare. Che pizza mangi?" Ci penso un attimo "Margherita, con molta mozzarella." Solo a nominarla mi brontola lo stomaco. "Perfetto." Mi siedo a uno dei pochi tavoli liberi. "Ci serviranno tra pochissimo, il servizio qui è ottimo." Mi guardo in torno, "Lì ci sono Antonio e Giorgia." Indico un tavolo più isolato. Saluto i due amici che ci raggiungono. "Ciao ragazzi." Ci salutano, "Vedo che tra di voi è tutto ok, avevo saputo di un brutto litigio." Giorgia è la solita impicciona, "Non era un litigio e comunque non sono affari tuoi." Davide sembra scocciato di vederli, "Che ci fate qui?" Chiedo io allegra, "Stiamo aspettando Federico, te lo ricordi?" Io annuisco timidamente, "E tu Davide? Te lo ricordi? Lo hai preso a pugni prima di ripartire." Antonio ride. "Si, mi ricordo anche se non vorrei. Se vi dispiace stanno arrivando le nostre pizze." Davide fa ciao con la mano, "Ci si vede!" Tornano al loro tavolo. "Ecco un'altra cosa di cui dovremmo parlare: Federico. Cosa ti ha fatto di tanto male? Vi conoscevate già, vero?" Mi sento più sicura rispetto a quando l'ho conosciuto, ritengo un mio diritto conoscere la sua vita. "Si, lo conoscevo già. Diciamo solo che Federico non è innocente come sembra." veniamo interrotti dal cameriere. "Racconta." Lui sbuffa e da un morso alla diavola. "Ci prova con tutte, crede di poter avere tutte le ragazze che vuole, fidanzate e non, solo perché è figlio di papà. Ha sempre avuto tutto nella vita: due genitori che si amano, una famiglia stabile, giochi, soldi, carezze e molte delle ragazze con cui ci provavo finivano sempre a casa sua." E io che pensavo fosse diverso. "Ma lui non vive dall'altra parte del lago?" Chiedo, "Si, ma solo da qualche anno. Tu sicuramente non lo hai conosciuto prima perché paparino ti teneva rinchiusa nella torre più alta del castello." No ti prego, cambiamo argomento. "Non mi va di parlare della mia situazione famigliare."

"Scusa."

Fortunatamente riusciamo a finire la cena prima che Federico arrivi. Giriamo dietro l'edificio e c'è il cinema. "Allora, che film vuoi vedere?" Chiedo entrando. "Non lo so. A me piacciono i film horror ma dubito che tu riesca a vederne uno." Film horror tipo It? Ne hanno parlato tutti. "Non è vero! Anche a me piacciono i film horror." Incrocio le braccia al petto. "Perfetto allora non ti dispiace se ne vediamo uno?!" Esito, "Certo che no." Rispondo guardando dalla parte opposta.

***

Non so che film horror stiamo andando a vedere, Davide ha insistito per fare lui i biglietti e non vuole dirmi il titolo. Ci sediamo vicini, nella fila che divide esattamente a metà la stanza. Sullo schermo appare il titolo: Annabelle 3. Guardo Davide, lui mi sorride. Non ho mai visto questo film. "Ahhh." urlo, mi copro gli occhi con il secchiello dei pop-corn. "Togliti il secchiello da lì, altrimenti ti perderai le scene più belle." Me lo strappa di mano, "Si, stavo solo cercando la data di scadenza." Invento una scusa e solo dopo averla detta mi rendo conto di quanto sia stupida. Urlo di nuovo e stringo forte la mano di Davide, mi nascondo dietro la sua spalla. "Hai paura, ammettilo." Sono troppo spaventata per oppormi, "Si, ho paura lo ammetto." Mi accarezza la testa, "Stai tranquilla ti dirò io quando potrai guardare."

"Vi è piaciuto il film?" Ci dice il ragazzo dietro il bancone, "Si, è stato molto bello." Rispondo, "Ma se non hai visto niente, non hai fatto altro che urlare!" Davide ride, io gli metto il broncio. Davide è andato a prendere la macchina, mi ha detto di restare qui davanti ad aspettarlo. Passano dei ragazzi, mi fischiano. Mi sento a disagio, troppo. "Ei bella! Ti va di fare un giro?" Un ragazzo sale sul motorino e batte la mano sul posto dietro di lui. Non riesco a muovermi, mi viene in contro. "E dai, non fare la timida. Sali." Mi mette una mano sul viso, chiudo gli occhi. Non sento più il suo tocco, Davide lo ha afferrato per il collo e lo sta allontanando da me. "Vedi di andartene o ti ammazzo qui davanti." Lo minaccia, le sue parole sono così crude, spietate. "Stai bene?" Mi dice dopo averli mandati via. "Si, andiamo a casa però." Saliamo in macchina e Davide tira giù il finestrino. "Stavo pensando: odio quando succedono queste cose e se giri da sola potrebbe succederti di tutto. Arianna e Alessandro non possono stare sempre con te, quindi se ti va puoi continuare a stare da me."

"Davide, io non sono pronta per una convivenza. Siamo ancora troppo giovani. Non credi?"

Stringe il volante e fa un respiro profondo.

"Si, scusa. Hai ragione tu. Però per qualsiasi cosa, chiamami. Va bene?"

Annuisco.

"Grazie del passaggio. Ci vediamo domani." Lo bacio.

"A domani."

Arianna mi apre la porta, "Ben tornata! Appena in tempo per la cena." Lascio la borsa sul divano e vado in cucina. "Madison, come stai?" Mi chiede la madre di Arianna, "Molto meglio grazie a voi." Rispondo, "Senti noi partiamo per le vacanze e visto che poi Arianna andrà all'università lei verrà con noi, vogliamo sfruttare queste ultime settimane con lei. Te lo ha detto, vero?" Guardo la mia migliore amica, "Scusa, l'ho dimenticato." Dice, è sempre stata un po' smemorata. "Se vuoi ti lasciamo le chiavi di casa, noi partiamo domani." Domani? Non pensavo partissero così presto, "No, non preoccupatevi. Troverò un'altra sistemazione." Non voglio rappresentare un disturbo e nonostante io e Arianna siamo amiche da sempre non posso vivere a casa sua quando lei non c'è. "Come vuoi tu. Noi staremo fuori una settimana." Finisco di mangiare le patate, "Grazie di avermi avvertita, Arianna dimentica ogni mattina la testa sul comodino." Rido e lei mi fa la linguaccia.

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Buongiorno! Oggi non ho gran che da dirvi quindi ci vediamo direttamente domani.

22/08/2019

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