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"Abbiamo sempre ascoltato la musica che piace a me, tu invece cosa ascolti?" Casa di Davide è molto in disordine. Mi ha fatta venire qui per continuare il mio ritratto, non riesco ancora a vedere a che punto sia e come stia venendo, sono curiosa. "Posso dirti che c'è una canzone che ascolto sempre da quando ti ho vista per la prima volta, questa canzone mi fa pensare troppo a te e alla nostra storia." Io e Davide insieme abbiamo sempre e solo ascoltato i Modà, non abbiamo mai parlato dei suoi gusti musicali, "Davvero?" Davide prende il telefono digita qualcosa e d'improvviso parte una canzone, la conosco è Troppi sguardi di Dandy Turner ma non avevo mai pensato a quanto rappresentasse la nostra storia. Sin dal primo giorno io e Davide ci siamo scambiati troppi sguardi e lui per me è cambiato molto e sta cambiando ancora cercando di migliorare sé stesso. Insieme siamo stati a Roma e l'altro giorno mi ha chiesto di scappare, solo io e lui. Non ci avevo mai pensato. Questa canzone sembra scritta appositamente per noi. Davide posa le sue grandi mani sopra i miei fianchi e mi fa avvicinare a lui, appoggio la fronte alla sua. La canzone finisce e Davide si allontana, "Delle volte ho paura che tutto questo possa finire." Abbassa lo sguardo, "Io no, e sai perché? Perché io ti amo e l'amore vero non finisce così da un giorno all'altro." Prendo il suo viso tra le mani, "Si ma tu ti trasferirai a Roma." Gira la testa, "Vieni con me." Mi fa cenno di no, "Perché no?" Mi siedo accanto a lui e gli poggio la mano sulla schiena, "Perché prima o poi tutte le cose belle sono destinate a finire, io qui ho mia nonna, non posso lasciarla da sola. L'ho fatto una volta e non posso permettere che accada di nuovo." Non è pe sua nonna, lo capisco dal suo sguardo, "Cosa intendi? Che anche il nostro amore è destinato a finire."

"No, l'amore no. Perché è amore vero, però con la distanza noi non possiamo sapere"

"Davide, tu sei il mio primo ragazzo, non mi vergogno a dirtelo; ma io non sono la tua prima ragazza e se qui uno dei due non dovrebbe fidarsi quella sono io. Io ti sto dando piena fiducia, mi sono lasciata alle spalle la storia che hai avuto con Martina e non sono nemmeno a conoscenza delle altre. Te lo chiederò in modo chiaro e tondo: tu ti fidi di me?"

"Madison certo che mi fido. E' solo che ho paura, tu non hai mai avuto paura nella vita?"

"Ho avuto paura quando tu hai preso le distanze, in quel momento non mi era rimasto più niente. Non avevo più la mia famiglia e non avevo più te. Io non voglio che accada di nuovo." I miei occhi, come i suoi, si riempiono di lacrime. "Promettimi che quando sarò a Roma tu mi amerai come mi ami adesso perché io continuerò a farlo fino alla fine dei miei giorni." Aggiungo, "Prometto!" Non regge più e finisce in un mare di lacrime, io lo seguo. Questa conversazione è la più strana che abbiamo mai avuto per un attimo ho temuto che mi stesse lasciando.

***

"Amore stanno bussando, vado io?" Davide è in bagno, abbiamo rimesso in ordine tutta la casa da cima a fondo. "Si, vai tu." Vado verso la porta e apro, "Marina!" Mi sorprende vederla qui, "Cosa ci fai qui? Come sei arrivata?" La faccio entrare, "Ho preso l'autobus." Inizio a camminare, "Vieni in cucina." Marina mi segue guardandosi intorno, "Davide non c'è?" Si siede, "Si, è in bagno. Credo che stia facendo una doccia. Ma cosa ti porta qui?" Metto sul tavolo un po' di patatine e altre cose che trovo, "Ho pensato che siete sempre venuti voi da me, mi sembrava giusto nei vostri confronti che almeno per una volta venissi io da voi." Davide viene da noi ancora con i capelli bagnati, "Nonna." Marina si volta e vede il nipote, "Davide, sono venuta a trovarvi. Sei felice?" Si siede a tavola con noi, "Molto." Le da un bacio sulla guancia. "Ma per caso convivete?" Io guardo Davide, "No, nonna. Siamo ancora giovani. Io e Madison stiamo cercando di passare più tempo insieme possibile prima che lei parta per Roma." Spiega, Marina spalanca gli occhi, "Roma?" Io annuisco, "Tra pochi giorni inizio l'università" Poggia il mento sulla sua mano, "Complimenti! Io mi sono fermata alle elementari." Scatena una nostra risata. Per non aver fatto nemmeno le medie Marina parla bene, pochissime volte ha sbagliato ad articolare una frase. "Nonna mangia qualcosa." La incita Davide, io le verso del succo in un bicchiere mentre lei mangia dei biscotti. "So che non sono buoni come quelli che fai tu, questi sono comprati." Però a Marina non sembrano dispiacere. "Madison tu sai fare i biscotti?"

"Si, certo."

"Allora insegna a questo scansafatiche a fare qualcosa."

"In realtà io e Madison abbiamo già fatto i biscotti insieme."

"Ah si? Cara mi puoi dare la conferma?"

"Si, confermo. Però non stavamo ancora insieme."

"E come sono venuti? Erano buoni?"

"Non erano male."

"Era come se ci mancasse qualcosa." Interviene Davide.

"Te lo dico io cosa mancava: mancava l'amore. Se non eravate ancora fidanzati manca di certo questo sentimento. Dovreste provare adesso a cucinare insieme, verrebbe tutto più buono, più saporito."

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Secondo capitolo della giornata! Non è proprio bello, scusate ma sto preparando qualcosa di eccezionale che vedrete a breve. Preparatevi perché nei prossimi capitoli ci saranno molti colpi di scena e cose che sicuramente non vi aspettavate.

10/09/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora