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Marco mi saluta prima di andare via, "Chiamami ogni sera, mi raccomando." Lo abbraccio. Mattia e Martina se ne sono già andati fortunatamente. Davide invece, resta a pranzo qui. "Che cosa volete da mangiare?" Chiede Arianna mentre stende la tovaglia sul tavolo, "Non è avanzata un po' di lasagna di ieri sera?" La mia migliore amica si volta di scatto, "Si vede già che stai molto meglio. Ieri sera non hai voluto mangiare ma non preoccuparti, è avanzato qualcosa." Sorrido battendo le mani. Davide mette le lasagne nel forno per farle riscaldare, è così buffo vederlo ai fornelli. "Sembri un vero chef." Gli dico, lui mi abbraccia da dietro e mi lascia un bacio sul collo. Arianna ci guarda sorridendo, "Siete proprio carini." Sospira, "Io non sono carino!" Dice Davide, "Guarda che si tratta di un complimento."

"Non puoi dire ad un uomo che è carino."

"Perché?"

"Dire ad un uomo che è carino è come dirlo ad un leone."

"Scusa ma non capisco il tuo paragone." Intervengo io.

"Un leone è forte, potente, dirgli che è carino è come sminuirlo."

"Io sapevo che fosse un complimento." Dice Arianna,

"Carino può essere un peluche, un cagnolino ma non uomo."

"Uomo, prendi i bicchieri."

"Io non mi faccio comandare da nessuno!"

"Amore per favore potresti prendere un bicchiere?" Parlo senza accorgermene e Davide spalanca gli occhi: amore. L'ho chiamato così senza accorgermene. Davide si riprende e posiziona i bicchieri sul tavolo. Il momento di imbarazzo passa solo quando iniziamo a mangiare. "Mhh. Che buone!" Dico con la bocca piena, "Io credo di non aver mai visto una ragazza mangiare così tanto." Dice Davide, "Io ieri non ho cenato." Mi difendo. Tutti e tre ridiamo.

***

Do un forte abbraccio a nonna Marina. "Come state?" Ci chiede lei. Prendo la custodia degli occhiali dalla mia borsa e pulisco le lenti, "Bene, e tu?" Le chiede Davide. "Meglio." Risponde mettendosi seduta davanti a noi. Spiderman ha preso confidenza e viene vicino per farsi accarezzare, è ancora un cucciolo nell'animo. "Marina, avresti un bicchiere d'acqua?" Le chiedo, "Certo, scusate se non vi ho offerto niente." Bevo un sorso d'acqua. Il mio telefono squilla, sul display appare il nome del contatto: Mamma. Guardo lo schermo cercando di capire cosa devo fare. "Lei ha solo fatto quello che hai fatto tu: ha scelto l'amore." Mi dice Davide, così rispondo e mi allontano per parlare.

*a telefono*

"Madison." Ricontrollo il nome del contatto, c'è ancora scritto mamma, non ho sbagliato a leggere. Ma quello che parla dall'altro capo del telefono non è mia madre, bensì la causa di tutto questo caos mentale che mi ritrovo. Non rispondo.

"Non mettere giù ti prego. Ascoltami! Voglio darti un'altra possibilità, torna a casa."

"Ma tu ti rendi conto quello che stai dicendo? Mi stai chiedendo di tornare a casa dopo tutto quello che mi hai fatto."

"Io non ti ho fatto proprio niente. Ho sempre agito per il tuo bene."

"Hai agito per il mio bene anche quando hai spinto mio fratello ad andarsene di casa? Hai agito per il mio bene quando gli hai dato uno schiaffo? Hai agito per il mio bene tutte le volte che non mi hai ascoltato? E quando hai giudicato la persona che amo? Quando hai fatto perdere a tua moglie entrambi i figli? Papà tu hai agito solo per te stesso."

"No, tu non capisci. Io li conosco i ragazzi come quel Davide, non vanno da nessuna parte. Ti spezzerà il cuore."

"Questo tu non puoi saperlo."

"Non lo conosci, state insieme da troppo poco tempo."

"Non lo conosci neppure tu e lo stai comunque giudicando."

"Dimmi cosa sai di lui. Avanti, vediamo quanto bene lo conosci." Ha ragione, so poco e niente di Davide ma questo non vuol dire che non possiamo frequentarci. Chiudo la telefonata.

Sento Davide parlare con la nonna, "Nonna, io non posso farle questo. Ho sbagliato, ma lei non si merita tutto questo, lei non merita me." Faccio finta di non aver sentito e disinvolta torno da loro e mi siedo al mio posto. "Di cosa parlavate?" Chiedo curiosa, "Niente di che, le solite cose." Risponde Davide, "Magari ora è meglio che vi riposiate entrambe, ti riporto a casa." Mi dice, io annuisco. Devo riposarmi davvero. Ma domani, domani gli chiederò di cosa stavano parlando e voglio solo la verità. Saluto nonna Marina, "Madison." Mi ferma prima che io possa andarmene, Davide ha parcheggiato un po' più distante in quanto non c'erano posti liberi; "Promettimi che tornerai con Davide a trovarmi." Io annuisco cercando di dare senso a quella frase: io e Davide siamo sempre andati insieme a trovarla era sottinteso che si saremmo tornati di nuovo e insieme! Alessandro mi apre la porta e saluta Davide con la mano, Davide suona il clacson come risposta e poi va via. Io mi butto sul divano e mi riposo chiudendo per una decina di minuti gli occhi.

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Eccovi il capitolo 44; spero vi piaccia. Vi ricordo che domani, essendo ferragosto, non usciranno i capitoli, ho bisogno di un giorno di pausa e relax. Quindi ci vediamo direttamente venerdì.

14/08/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora