Siamo in viaggio verso il mare, è presto, forse anche troppo. Guardo il paesaggio scorrere al di fuori del finestrino, la mia mano penzola nell'aria. Dentro di me scorre un flusso incontrollabile di domande, pensieri su chi sia io in realtà: sulle mie origini. Ho bisogno di scoprire di più, questa sono io: quella che deve sapere sempre tutto. "Come si chiama questa canzone?" Il cd dei Modà ormai non ci abbandona, ho influenzato anche Davide con la loro musica. "Passione maledetta. Perché?" Non mi guarda, "Così." Fa troppo caldo, mi faccio una coda di cavallo con l'elastico che porto sempre al polso. "Manca ancora molto?" Davide, cambia canzone. "No, non molto." Usciamo dall'autostrada. "Ti vedo pensierosa. Stai pensando ancora alle parole di tuo padre?" Mi lancia un'occhiata veloce per poi tornare a concentrarsi sulla strada. "Come potrei non pensarci? Non so più chi sono." Mi prende la mano, "Tu sei tu. Sei speciale, sei unica. Sei diversa dal mondo intero." Abbasso lo sguardo per evitare che mi veda arrossire. "Promettimi che almeno per oggi non ci penserai, oggi voglio stare solo con te. Senza problemi, senza pensieri." Sorrido, "Te lo prometto." Comincio a vedere l'azzurro del mare che si distingue a malapena dal colore del cielo. "Il mare!" Urlo come farebbe qualsiasi bambina in questo momento, "Si, ma non urlare. Mi hai stordito un orecchio." Ride lui, "Ora bisogna solo trovare parcheggio. E' anche sabato, sarà tutto pieno." Sbuffa cercando un posto per parcheggiare, "Se ti metti lì?" Ne indico uno vuoto, "Si vede proprio che non hai la patente." Mi sfotte. "Perché?" Continuiamo a cercare, "Perché ci sono le strisce blu, non vedi? Significa che è un posto a pagamento." Ispeziono la zona, "Ah." Rispondo timidamente, "Ecco qui un posto!" Urla lui. "La tenda la prendiamo adesso?" Apro il cofano, "Ma che scherzi? Ci prenderanno per matti se ci vedono a quest'ora con la tenda. Questa sera la verremo a prendere." Prendo la borsa. La sabbia scotta sotto i piedi e Davide fa delle smorfie strane ogni volta che la calpesta, "Davide c'è la passerella." Dico ridendo, si passa una mano fra i capelli e mi raggiunge. "Sei pronta per fare il bagno?" Si toglie la maglietta e inizia a correre verso l'acqua, io lo fermo. "Davide! La crema solare. Non crederai di farti il bagno senza la crema protettiva, ti brucerai." Lui sbuffa e torna al lettino, "Scusa mamma." Si siede e inizio a spalmargli la crema sulla schiena tracciando i contorni dei tatuaggi, ne ha davvero tantissimi. "E tu? Non te lo togli il vestito?" Mi guarda malizioso. Arrossisco, mi vergogno! "Dai siamo in spiaggia, non puoi tenerlo." Sbuffo e mi spoglio restando in costume. Non è la prima volta che mi vede così, ma prima era diverso. Pensavo di non interessargli e di conseguenza credevo non mi guardasse, ora che stiamo insieme invece è diverso. "Ti metto la crema sulla schiena." Dice. Il mare mi è sempre piaciuto, tranne per una cosa: porto gli occhiali e mi tocca toglierli, quindi vedrò poco e niente. "Sei pronta?" Dice, io annuisco ridendo, "Al mio tre ci tuffiamo. Uno du..." Lo anticipo, "Tre!" Inizio a correre verso l'acqua e lui rimane lì, non se lo aspettava. "Dai, vieni. L'acqua è bellissima." Mi raggiunge. L'acqua è pulita e cristallina, si riescono benissimo a vedere i pesci che nuotano e scappano lontano. Sulla scogliera ci sono dei bambini a raccogliere i granchi. "Che stanno facendo?" Li indica, "Stanno catturando i granchi."
"Perché?"
"Per passare il tempo, è divertente. Da piccola lo facevo anche io con Arianna e Mattia."
"Ti immagino con un retino e un secchiello rosa a forma di castello che cerchi di catturarne il più possibile senza riuscirci." Ride.
"Ci riuscivo benissimo invece."
"E indossi un costume da bambina a due pezzi in fantasia Minnie, con i capelli raccolti come adesso."
"Mi stai immaginando proprio nel modo giusto." Mi avvicino sorridendo, lui si morde un labbro.
***
"Avrei voluto portarti in un ristorante a mangiare il pesce." Dice, "No, non c'è divertimento. Mangiare sulla spiaggia un semplice panino e della frutta già tagliata è ad altri livelli." Rido. Quando ero piccola e venivo al mare mangiavamo sempre in ristoranti di lusso ma non mi è mai piaciuto, vedevo i bambini mangiare in spiaggia con le loro famiglie e pensavo a quanto anche io avrei voluto passare una giornata così. Finalmente eccola qui. I bambini si lamentano con le loro mamme di voler tornare subito in acqua ed i genitori li costringono ad aspettare almeno un'ora dopo aver mangiato. Io dovevo aspettarne tre di ore. Praticamente passavo più tempo sul lettino che in acqua come ogni bambino dovrebbe fare. "Che piani abbiamo per oggi?" Domando a bocca piena, "Allora, dopo pranzo faremo di nuovo il bagno; questa sera andremo a prendere la tenda e dopo averla montata ed esserci sistemati guarderemo il cielo cercando le stelle cadenti e poi si vedrà." Annuisco, "Domani a che ora dobbiamo ripartire?" Alza le spalle, "Quando vogliamo. Poi ci penseremo, ora godiamoci questa splendida giornata. Davide si sdraia sul suo lettino, mette le braccia dietro la testa e chiude gli occhi. Se lui si addormenta resterò sola, avrei potuto portarmi un libro: non ci avevo pensato. "Davide." Lui apre un occhio, "Che c'è?" Mi siedo sul suo lettino, "Non avrai mica intenzione di dormire! Se tu dormi avrò bisogno di qualcun altro che mi tenga compagnia, magari quei ragazzi che stanno giocando a pallavolo sono disponibili." Lui si mette seduto, "Non ci provare!" Gli punzecchio l'addome con il dito, "Sei geloso, ammettilo." Scuote la testa, "Non sono geloso!" Lancio un'occhiata ai ragazzi, "Allora non ti dispiace se vado a fare una partitella con loro." Fa una smorfia, "Certo che no." Mi alzo, "Allora vado." Mi blocca per il polso e mi tira a sé, "Forse si, sono geloso. Sai perché?" Scuoto la testa mentre i battiti del mio cuore accelerano insieme ai miei respiri, "Perché ciò che è mio non si tocca." Mi mette i capelli dietro l'orecchio. "Andiamo a raccogliere i granchi, su!" Dice poi, "Davvero?" Lui annuisce, "Certo!" E così torno bambina per un attimo.
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Buongiorno a tutti! Oggi è sabato e inizio a sentire già il clima autunnale che si avvicina. Manca sempre meno all'inizio della scuola, siete pronti? A voi quando comincia? La mia scuola comincia il 16 settembre, questo vuol dire che durante l'anno non faremo nessun ponte. Breve storia triste. Comunque noi ci vediamo domani.
24/08/2019
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Il segreto per essere felici
RomanceGli opposti si attraggono? E se invece alcune volte si è uguali? Forse la storia di Madison e Davide potrà rispondere a queste domande. La loro storia è un po' diversa, i protagonisti non sono uguali mas nemmeno del tutto opposti, si troveranno e si...