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"Davide, ti prego." Dico in lacrime, lui abbassa lo sguardo, fa un respiro profondo: "L'adolescenza è stato uno dei periodi peggiori, ho frequentato gente sbagliata e sono finito su una cattiva strada." Fa un altro respiro, "Ho avuto problemi con l'alcool, i miei amici mi incitavano a bere e io li accontentavo; è capitato spesso che tornassi dai miei nonni sbronzo, delle volte non sono proprio tornato. Alcuni di questi miei amici, facevano uso di stupefacenti ma io no. Ho provato lo ammetto, ma non mi è piaciuto, mi sono sentito malissimo." Wow. Non ho parole. "C'è stato anche qualche problemino con la legge. Nonno e Nonna non potevano darmi tutto ciò che chiedevo, così spesso ero costretto a prendermelo da solo, sapevo di andare incontro a dei rischi ma se potevo apparire grande a gli occhi dei miei compagni facevo di tutto, in questo modo potevo sentirmi amato da qualcuno." Fa fatica a raccontarmi queste cose, lo vedo. "Una volta rubai, ma non per me, rubai una cosa per mia madre. Lei andava matta per quelle palline di vetro con la neve dentro così ne rubai una. Purtroppo però non avevo calcolato l'allarme del negozio così finii dentro." Piange a dirotto. "Fui costretto a dare indietro la pallina. Ricordi quel giorno in vacanza quando dopo una telefonata spaccai il vetro della porta finestra? A telefono era mia madre, si è rimessa con mio padre. Ti rendi conto? Non mi chiamava da anni e quando lo fa è per dirmi che si è rimessa con quell'uomo, quell'uomo che ci ha rovinati." Vado verso da lui e lo abbraccio, le sue lacrime mi bagnano i capelli e la spalla. "Ho fatto del male a tutti. I miei nonni hanno dovuto prendersi la responsabilità di un bambino che negli anni è diventato un delinquente, ho gravato su di loro e lo sto ancora facendo. Hanno visto il loro nipote finire in prigione per un furto, mi hanno visto tornare a casa ubriaco fradicio. Ho urlato contro mia madre a telefono e da quando avevo otto anni non l'ho più vista, avevo paura di trovarla insieme a papà. Loro hanno sempre contribuito alla mia crescita anche da lontano, e hanno sbagliato. Ho tatuato il suo volto per vederla e averla sempre con me, per ricordare la donna che vorrei avesse avuto abbastanza forza per opporsi ad un uomo, ad un animale. Non voglio far soffrire anche te, Mad." Dice Davide in preda al panico. Non ho più parole per consolarlo, "Forse è meglio se stiamo lontani per un po'." No. "No, cosa stai dicendo?" Si passa una mano tra i capelli, "Ti faccio solo del male. Quante bugie hai detto da quando stiamo insieme? Hai abbandonato i tuoi genitori per colpa mia e nonostante io sappia quanto è difficile crescere senza di loro non ho fatto niente per fermarti. Tutto questo non ci fa bene, soffrirai troppo." Lacrime, lacrime dappertutto. Lui piange nel dirmi quelle cose e io piango ascoltandole. Tutto questo è ridicolo, non ha senso. "Tu non hai capito. Se io ho scelto te e non la mia famiglia è proprio perché ti amo. Io non ho sbagliato e sono convinta della scelta che ho fatto." Lui scuote la testa, gli metto le mani sulle guance, "Ho perso i miei genitori per te, non posso perderti e non ti lascerò andare così facilmente." Lo bacio.

***

Quando mi sveglio mi ritrovo abbracciata a Davide, siamo sul divano. Mi giro e lo abbraccio, poso la testa sul suo petto e mi sento baciare i capelli. Alzo lo sguardo e mi ritrovo i suoi occhi scuri così lucenti che si incastrano ai miei. Buttiamoci tutto alle spalle. Ci mettiamo seduti e io guardo l'orologio, abbiamo saltato il pranzo. Davide si alza e va in cucina, io prendo il cellulare. Sia Arianna che Alessandro hanno provato a chiamarmi, scrivo un messaggio veloce alla mia migliore amica: Sono da Davide, tutto risolto. "Vuoi mangiare qualcosa?" Urla Davide dalla cucina, io ci penso un po'. "Si grazie."

"Ti va se ordiniamo una pizza?"

"Va bene tutto." Gli sorrido.

Davide va ad aprire la porta e quando torna in salotto ha in mano due cartoni di pizza. "Uno non bastava, avresti mangiato tutto tu." Dice sorridendo, gli faccio la linguaccia. Viene a sedersi accanto a me, mi abbraccia mi da un bacio sulla guancia. Mi era mancato tutto questo. "Questa vale come pranzo, merenda oppure cena?" Inghiotto un pezzo di margherita. "Pranzo, no. E' passato da troppo tempo. Che ne dici di merenda? Comunque questa pizza é buonissima, la migliore che abbia mai mangiato." Dice entusiasta, io rido e continuo a mangiare. Il tempo passa così in fretta quando siamo insieme. Abbiamo guardato cartoni e serie tv a non finire. "Ti va una partita a carte?" Dice a metà di un episodio di Willy il principe di Bel Air. Oggi ho scoperto che entrambi amiamo le serie tv e i film degli anni Ottanta e Novanta. Adoro! "Sai giocarci vero?" Aggiunge, "Certo che so giocarci. Ma sappi che sarà una sconfitta per te, ti batterò senza alcuna pietà." Dico con aria da regina, "Vedremo." Davide va a prendere le carte e iniziamo a giocare. E' inutile dire che già alla prima mano ho fatto sette punti, quattro di mazzo e tre scope. "Ma cosa sei? La dea delle carte?" Dice dopo la terza partita vinta da me. Abbiamo fatto in tutto dieci partite, e lui è riuscito a vincerne solo due. Guardo il telefono, sono già le undici passate. "Si è fatto tardi. E' meglio che vada." Davide mi blocca per il polso, "Ti prego, resta." Fa una faccia da cucciolo, "Io, lo sai che non posso. Arianna si preoccuperà." Lo guardo mentre mi tiene il broncio, "Le manderemo un messaggio." Io esito, "Se non mi giudichi resta." Non posso dirgli di no. Non lo giudico affatto, comprendo ciò che ha passato, non posso lasciarlo da solo con i suoi pensieri. "Va bene. Ma non ho niente da mettere." Lui sorride, "Puoi mettere qualcosa di mio se vuoi." Va in camera sua e torna con una t-shirt di Superman. "Vado in bagno." Lui me la lancia e io la afferro al volo. Mi sta un po' grande, forse troppo. Arriva poco più su del ginocchio. Sciolgo i capelli e li lascio cadere sulle spalle. "Wow." I suoi occhi brillano, vedo nei suoi occhi quella luce che speravo di vedere, quella luce che vedo negli occhi di Alessandro quando guarda Arianna. Quel bagliore che mi fa sentire importante.

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Ragazzi so che la settimana dei doppi capitoli era finita, ma oggi non avevo niente da fare così ho deciso di sfruttare il mio tempo libero. Spero che vi piaccia. Sappiate che sto preparando qualcosa di speciale e non vedo l'ora di mostrarvi tutto, ho un sacco di idee e piano piano le sto realizzando. Vi ringrazio di tutto e noi ci vediamo domani.

20/08/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora