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"mi fai vedere il disegno come sta venendo?" Davide scuote la testa, "Lo vedrai solo una volta finito." Incrocio le braccia al petto e metto il broncio, "Non muoverti!" Mi rimprovera. Davide ieri ha iniziato il mio ritratto nel campo di margherite e oggi siamo tornati qui per continuarlo. "Ci impiegherai molto a finirlo?" Cerco di muovere il meno possibile le labbra, "Beh, tu sei un soggetto complicato da riprodurre, impiegherò il tempo che ci vorrà." Uffa, non vuole darmi indizi. Se potessi muovermi andrei a sbirciare. "Cerca di restare ferma." Dice, "Ma sono ferma." Ci vuole molta pazienza nel posare per un artista, specialmente se è il tuo ragazzo. La pace di questo posto è unica, gli unici rumori che si sentono sono le nostre voci e quando restiamo in silenzio si sente la matita contro il foglio. Ritrovare il punto esatto dove ci siamo messi ieri non è stato troppo complicato, le margherite schiacciate dal mio peso sono rimaste abbassate fino a poco fa. "Direi che per oggi può bastare così, torneremo domani." Davide si alza e viene verso di me, mi porge la mano e mi aiuta a mettermi in piedi. La moto è parcheggiata più distante e corro verso di essa. "Madison!" Urla Davide, "Aspetta!" Aggiunge, mi volto a guardarlo lui mi raggiunge e si inginocchia ai miei piedi, "Hai la scarpa sciolta, potresti cadere." Prende l'estremità dei due lacci e fa un fiocco perfetto. "Ma ora dove andiamo?" Lui mi allaccia il casco e senza darmi una risposta mette in moto. Evito di chiederglielo nuovamente, mi fido.

***

"Perché siamo a casa mia?" Davide mi aiuta a scendere dalla moto, "Non fare domande." Mi copre gli occhi stando attento a non sporcare gli occhiali. Mi lascio guidare da lui senza fare domande. "Uno... due tre" Perché sta contando, "Ta da!" Toglie le mani e mi ritrovo davanti una Citroen nuova di zecca con un fiocco sopra, "Aspetta cosa?" Mia madre spunta al mio fianco, "E' tua! Non puoi prendere l'autobus per andare all'università, metti che il bus non passa oppure fa ritardo?" Mi porto le mani alla bocca mentre faccio un giro in torno alla mia macchina. "Ma che sia chiaro: l'auto l'ho pagata io ma il bollo e l'assicurazione saranno a spese tue quindi faresti meglio a trovarti un lavoro." Abbraccio mia madre dando uno strillo. "Tu come lo sapevi?" Sposto lo sguardo su Davide che se ne stava a braccia conserte in un angolo, "Ieri sera mi Cristina mi ha chiamato spiegandomi la situazione, mi ha chiesto di allontanarti da casa." Strizzo gli occhi, "Mhh, voi due non me la raccontate giusta." Non ci credo. Ho una macchina tutta mia. "Mi raccomando però: avere una macchina non è come avere un gatto, avere una macchina significa responsabilità." Ecco qui le raccomandazioni, mi mancheranno così tanto. "Mamma stai tranquilla, io non ho mai avuto un gatto e nemmeno un cane o qualsiasi altro animale." Rido. Avrò cura della mia macchina, sono responsabile e lo sarò ancora di più se necessario. "Bene, siamo d'accordo. Tornate a divertirvi." Mamma esce dal garage ma improvvisamente si ferma, "Davide è tua quella moto parcheggiata davanti all'ingresso?" Guardo Davide e lui guarda me, "Si, perché?" Mamma inclina un po' la testa, "Non la voglio più vedere. Se vuoi uscire con mia figlia userete la macchina o mezzi pubblici, va bene qualsiasi cosa che sia più sicura di quell'affare parcheggiato davanti casa mia. Ah e un'ultima cosa: se spezzerai il cuore di mia figlia farai meglio a sparire da qui per un po' di tempo." Non avevo mai sentito fare certi discorsi a mia madre, da papà me lo sarei sicuramente aspettata ma non da lei. E' come se mi stesse facendo anche da padre, vuole essere sicura che il mio cuore resti intatto. Vedo l'espressione di Davide e mi viene da ridere, "Si signora!" Si mette sull'attenti. Io sono sicura che non lui non posso soffrire, mi ama troppo. Mamma torna in casa mentre io e Davide ridiamo come due stupidi, "Prendiamo la mia macchina?" Cerco di aprire lo sportello ma è chiusa, pensandoci bene nessuno dei due mi ha dato le chiavi. Davide me le sventola sotto il naso ma ogni volta che cerco di afferrarle lui le allontana. Salto per cercare di prenderle. "Tanto non ci arrivi, sei bassa!" Mi prende in giro. Gli volto le spalle e metto il broncio, lui mi abbraccia e mi porge le chiavi. "Andiamo a fare un giro." Il sorriso mi torna e quando Davide si allontana da me io prendo le sue braccia e faccio in modo che mi abbracci nuovamente, vorrei poter restare così per sempre. Mi costringo a staccarmi dall'abbraccio e ad aprire la macchina. "Dove vuoi andare?" Chiedo a Davide mentre lui apre il finestrino, "Facciamo il giro di tutta la città!" Urla lui, "Come il giro di tutta la città? Sei pazzo?" Alza un dito, "Andiamo al centro della città e guida come quando hai fatto pratica con me, mi raccomando." Quest'idea è più fattibile. A fare il giro della città avrei sprecato un sacco di benzina; ecco, sto già facendo la responsabile. "Davide, mi ero dimenticata di dirti che il tre c'è una festa, con Giorgia, Antonio, Mattia" Davide non mi lascia finire, "La risposta è no." Lo guardo un secondo, "Ma ci saranno anche Alessandro e Arianna, sarà divertente e poi sarà l'ultima volta che abbiamo a disposizione per vederci, poi ognuno per la sua strada." Sporgo il labbro inferiore cercando di assumere le sembianze di un cucciolo triste. "Sai che come compagnia quelli lì non mi piacciono molto."

"Ma perché? Prima ti trovavi bene con loro."

"Perché... perché è complicato."

"Ci saranno anche Alessandro e Arianna, ti prego!"

"Ho detto di no."

"Dai, che ti costa!"

"No."

"Solo un'ora, ti prego."

"Vedremo. Ma ora torna a concentrarti sulla strada." Beh non ha detto no, quindi c'è ancora una possibilità. Lo convincerò, andrò a quella festa e mi divertirò come non mai. Con Davide al mio fianco non potrà succedermi niente.

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Buongiorno! Che vi volete far raccontare? O meglio voi che mi raccontate? Avete già ricominciato la scuola? Io no, ricomincio lunedì e devo ancora prepararmi psicologicamente a questa cosa, mi mancano ancora alcuni libri e l'abbonamento per la cotral, so già che sarà un trauma ricominciare. Mi vengono in mente i compiti in classe, le interrogazioni, le prove comuni e le invalsi, vorrei solo tornare a dormire. A quelli che hanno già cominciato la scuola chiedo: come avete affrontato la cosa? E come avete fatto ad elaborare la fine dell'estate? Datemi un indizio, vi prego.

10/09/2019

Il segreto per essere feliciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora