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"Hai dormito bene?" La mamma mi da un bacio sulla testa, "Si, e tu?" Io mi sono addormentata sul divano e devo dire che ho dormito piuttosto bene anche se mi sono svegliata un paio di volte. "Ho dormito bene anche io." La seguo in cucina, "Vuoi fare colazione?" Mi chiede aprendo il frigorifero, "Si ma adesso ci penso io, tu non preoccuparti." Preparo una colazione semplice con del caffè e una crostata avanzata. "Mamma, io credo di essere pronta per sapere chi sono realmente." Mia madre sospira, si pulisce le mani e beve un sorso del suo caffè. "Che cosa vuoi sapere?" Alzo le spalle, "Tutto." Finisce la colazione ed inizia a parlare: "Provieni da una famiglia americana, purtroppo però i tuoi genitori non potevano permettersi un figlio, avevano a malapena i soldi per sfamare loro stessi. La tua nascita non era programmata, non volevano figli e la loro condizione economica non gli permetteva di averli. Alla tua nascita provarono ugualmente a mantenerti e facendo molti sacrifici ci riuscirono per circa un anno e mezzo ma erano troppo giovani, erano ancora ragazzi quando tua madre ti diede alla luce; almeno questo è quello che mi hanno detto in casa famiglia. Essendo giovani non capivano l'importanza del denaro e spendevano quei pochi soldi che avevano per scommettere, con un figlio però i soldi per il gioco d'azzardo diminuivano e così decisero di abbandonarti e ti lasciarono in una casa famiglia. Quando noi ti adottammo non sapevamo niente di te, il giorno della tua nascita, il tuo nome o il tuo cognome, tutto era solo un grande punto interrogativo. Solo una cosa riuscirono a dirci, il nome di tua madre: Madison." Gli occhi di mia madre si riempiono di lacrime mentre io ascolto la storia di quella che doveva essere la mia vita. "Perciò, Madison non è il nome della tua amica." Mia madre scuote la testa trattenendo le lacrime, "Perciò la data del mio compleanno non è il vero giorno della mia nascita." Guardo la mia madre adottiva negli occhi, "No, è solo ipotetica." Guardo il soffitto cercando di reprimere i pianti, "Mi avete tenuto nascosta la mia identità fino ad oggi. Anche Marco lo sapeva?" Annuisce. Come dovrei definire la donna seduta davanti a me? Mia madre? Mia madre adottiva? Una bugiarda? No. Lei è tutto tranne che una bugiarda. "Noi ti abbiamo salvato da una vita di sofferenze." Mordendomi il labbro scuoto la testa, "Anche quella che sto vivendo adesso è sofferenza. Per la seconda volta sono stata abbandonata da un genitore, questa volta tuo marito ha preferito sua figlia biologica a quella che ha cresciuto per diciassette anni." Non riesco più a trattenere le lacrime, "Tesoro, sono io la tua famiglia, io e Marco. Non la tua famiglia biologica, non la persona che per una vita hai chiamato papà. Io rimarrò comunque tua madre perché ti ho cresciuta e ti ho dato tutto ciò di cui avevi bisogno." E' così vero, non posso considerare la mia famiglia le persone che mi hanno abbandonata per delle scommesse, per il gioco d'azzardo. Mi alzo e vado ad abbracciare mia madre, quella che sono sicura mi rimarrà a fianco anche mentre la nostra famiglia si sbriciola come una fetta di pane.

***

"Hai intenzione di cercarli?" Davide ed io siamo in bar, mi ha portata qui dicendomi che dovevo liberare un po' la testa. Gli ho raccontato quella che potrei definire la mia storia. "I miei genitori biologici?" Il bar a quest'ora è quasi completamente deserto, ci sono tre signori anziani seduti in un tavolo isolato a giocare a carte. "Si. Alla fine sono loro che ti hanno messo al mondo, magari ti stanno cercando dopo tutti questi anni."

"Se mi stessero cercando lo avrebbero già fatto, e poi mi hanno abbandonata non credo di poterglielo perdonare."

"Hai ragione, come si può abbandonare un bambino indifeso non sapendogli cosa gli riserva il futuro."

"Ti prego non farmici pensare."

"Scusa, ti ho portato qui per non farti pensare a questa storia e ora te ne sto parlando. Il mio scopo non era ferirti."

"Tranquillo, ma anche io voglio mettere un punto a questa storia: io non voglio cercare i mei genitori biologici, non ne ho la necessità, almeno per ora."

"Bene. Che dici pago e andiamo a fare un giro?" Annuisco.

Madison, mamma mi ha detto che avete parlato. Come stai? Scrive Marco, non rispondo. Ora voglio liberare la mente da questi problemi malinconici e godermi un po' la mia storia d'amore; questa sera risponderò al suo messaggio. "Arianna e Alessandro come stanno?" I borghetti di questa città sono davvero belli, ci sono fiori colorati ovunque, il sole illumina le stradine in San Pietrini mentre io e Davide passeggiamo mano nella mano. "Non lo so, non ho sentito nessuno dei due. Non vorrei che Arianna mi chiedesse come sto, non voglio rovinargli la vacanza. Questa è l'ultima estate che potrà passare con i suoi genitori prima dell'università quindi non mi va di attristirla con i miei problemi." Una signora si affaccia da una finestra e innaffia i fiori fucsia. "Capisco, ma vedrai che andrà tutto meglio. Vi abituerete all'assenza di tuo padre e la tua adozione rimarrà solo un ricordo." Metto il braccio intorno alla sua vita, "Spero che tu abbia ragione." Mi da un bacio sulla tempia. La macchina non è molto lontana. Davide voleva fermarsi a mangiare la pizza ma io voglio tornare a casa e preparare il pranzo a mamma, non mi va di lasciarla da sola. Le ferite del cuore sono sempre le ultime a guarire. Ha bisogno di un po' di compagnia. "Oggi sono tornato da nonna, le sei mancata." Sorrido, "Anche lei, mi sono abituata ad andare a trovarla ogni giorno e quando non ci andiamo mi sento male." Distoglie un attimo lo sguardo dalla strada per fissare i suoi occhi su di me, "Non devi, ora hai bisogno di riposo. Hai bisogno di pensare un po' a te, a tua madre. Mia nonna è sempre lì a casa sua e quando vuoi possiamo andare a trovarla senza problemi."

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Buongiornissimo! Ecco il capitolo 59, scusate se lo pubblico a quest'ora ma a causa di un temporale ho dovuto staccare internet. Vi aspettavate che la vita di Madison fosse così travagliata? Non ha avuto un passato troppo facile. Domani è sabato e se ho tempo pubblicherò due capitoli, sto cercando di avvicinare il più possibile la fine del libro restando sempre nel numero di capitoli che avevo stabilito all'inizio, martedì ricomincerò a ballare e poi il sedici ricomincerò la scuola quindi si accumulerebbero troppi impegni. Non disperate perché troverò il modo di portare a termine la storia. Intanto siamo arrivati a 360 visualizzazioni e spero che esse aumenteranno sempre di più. Ci vediamo domani.

30/08/2019

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