Capitolo 60

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Garfield pov

"Rachel e Dick?" Chiede Tara, continuando a guardare il portale.

"Conoscendoli staranno discutendo su qualcosa di stupido, arriveranno a momenti" Dice Victor, abbozzando un sorriso.

Richard pov

Sono uno stupido, uno stupido. Se solo non avessi perso tempo a discutere su una cosa talmente stupida... a quest'ora saremo già in viaggio per tornare al campo.

E invece no, ho un braccio alquanto malridotto e un'amica che sta combattendo con dell'aria nera.

"Rachel, vai dagli altri, io me la caverò" ormai sono sempre più vicino a lei, devo aiutarla in qualsiasi modo.

"Te lo scordi" continua menare fendenti verso l'aria, quella "cosa" è troppo veloce.

Dopo un po' arrivai vicino alla corvina. Mi esamino il braccio, ha dei tagli profondi e mi fa male, ma è l'ultimo dei nostri problemi attualmente.

"Richard, attraversa il portale e aspetta con gli altri. Se non torno in cinque minuti andatevene" dice col fiato grosso.

"Ma sei pazza?! Io non ti la-" non mi lascia finire la frase.

"ORA!" Dice fulminandomi con lo sguardo, in situazioni più o meno normali mi sarei messo a protestare, ma quello sguardo mi... sconvolse.

Ho visto tante emozioni diverse in quello sguardo: tristezza, rabbia, stanchezza e... qualcos'altro, ma non riesco a decifrarlo.

Mi avvicino al portale, poi dò un occhiata a Rachel.

"Tieni duro!" Le urlo e mi butto nel liquido viola.

Dopo alcuni secondi mi ritrovo con gli altri.

Mi guardo intorno, sembra un secolo che non vedo questa parte di mondo.

"Rachel?" Chiede allarmato Garfield.

"... È rimasta lì, sta combattendo contro un ombra" dissi tenendo lo sguardo basso. Tutto per colpa mia. Dovevo solo starmene zitto e urlare un po' di meno prima. Cose semplicissime, eppure ho messo in pericolo la vita di una mia compagna di squadra, di una mia amica... di una persona che si è fidata di me.

"L'hai lasciata lì?!" Chiede Garfield subito dopo, con gli occhi iniettati di sangue.

In questo momento è come se i ruoli si fossero invertiti, come se Garfield fosse appena diventato il leader. Forse perché io mi sento molto piccolo in confronto a lui.

"Vado a salvarla" dice con sguardo cupo ma deciso, mentre si fa largo tra la squadra per attraversare il portale.

Scompare dopo pochi secondi.

"Quanto sono scemo..." dissi sospirando.

Garfield pov

Ero talmente determinato nel raggiungere Rachel il prima possibile, che mi scordai di prendere un bel respiro.

Esco dal portale dopo alcuni secondi, inginocchiandomi sul terreno sabbioso e tossendo, cercando di recuperare dell'ossigeno.

Alzo la testa e vedo una scena... strana.

Mi aspettavo di vedere il contrario... invece sono sbalordito.

Rachel è sollevata in aria, mentre tiene una specie di nuvola nera per il collo, come se volesse strozzarla da un momento all'altro.

"E la prossima volta che attacchi un mio amico... non sarò più così gentile" dice con una voce profonda, quasi tridimensionale.

Poi la lascia andare.

"Va via!" Le urla.

L'ombra scappa lontana, poi si dissolve.

Lei scende piano, fino a toccare il terreno coi piedi.

Si inginocchia ansimando, e resta così per un minuto circa, poi si rialza e si gira.

Non l'avevo notato, ma i suoi occhi erano rossi, sono riuscito a vederli mentre si girava, poi tornarono normali.

"Gar... stai bene?" Mi Chiese lei, avvicinandosi in modo cauto.

Aveva una faccia un po' preoccupata, forse perché ero leggermente sbigottito: non l'ho mai vista così.

"Ti... ti ho spaventato, vero?" Dice con sguardo triste, guardandosi le scarpe.

"Sei stata formidabile!" Dico alzando un po' la voce, lei solleva lo sguardo e accenna a un sorriso.

La presi per mano e continuai a complimentarla nel tragitto per arrivare al portale.

"Ah e per la cronaca" dico, prima di entrare nel portale.

Lei si gira verso di me e aspetta che io finisca la frase.

"Io non mi spaventerò mai di te" dico baciandola velocemente.

Lei arrossisce, caspita quanto è carina.

Attraversiamo il portale tenendoci per mano e poco dopo arriviamo dai nostri amici.

"Rachel, c'è l'hai fatta!" dice Richard venendoci incontro.

Mentre cammina verso di noi il suo sguardo cade sulle nostre mani intrecciate, le stacchiamo subito dopo.

"Scusami, avrei dovuto parlare di meno, a volte sono davvero un idiota" dice lui dispiaciuto.

"Scusami amico, non avrei dovuto arrabbiarmi così tanto" dico poi, mi dispiaceva veramente.

"Tranquillo Gar, é tutto apposto" dice lui sorridendo.

"Ok, ok, va bene! Mi dispiace, non fa niente e tutto, ora torniamo a casa!" Dice Victor, avvicinandosi a noi e agitando le braccia.

"Si, hai ragione. Torniamo a casa" Dice Rachel sorridendo.

Detto questo ci rimettiamo in cammino verso il campo.

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