Capitolo 63

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Rachel pov

Non ci credevo, Raven, la mia piccola Raven, aspetta un puledrino.

"Sai da quanto?" Chiedo accarezzando la cavalla.

"Probabilmente da alcuni giorni, non ne sono sicuro però. Appena sarà tutto finito faremo dei test più accurati, ok?" Dice Garfield sorridendo dolcemente e avvicinandosi a me.

Mi afferra la mano e intreccia le dita con le mie.

"Sono preoccupata, Gar" ammetto, mentre stavamo tornando dagli altri.

Lui si gira verso di me.

"Crono è davvero potente, insomma è quasi impossibile sconfiggerlo." Continuo, tenendo lo sguardo basso.

"Ci riusciremo, sta tranquilla. Dobbiamo solo evocare un Dio o una dea, quanto potrà essere difficile?" Dice lui, abbozzando un sorriso.

Dopo circa 20 minuti

"Quanto potrà essere difficile" dico io, imitando la voce di Garfield.

"Ok, è davvero impossibile. Ho già provato ad evocare Ecate, Iride, Efesto ed Ares, e ancora nessuno ha risposto" dice lui, mentre prova ad accendere altre candele profumate.

"Come va lì con il barbecue?" Chiedo.

"Abbiamo davvero molto da offrire, è impossibile che ci ignorino" Risponde Victor. Aveva lasciato momentaneamente i suoi fratelli e sorelle per aiutarci.

"Perché non evochiamo Ermes?" Chiede Gar.

"Sarà super impegnato... io opterei per tuo padre" dico, indicando il biondo.

"Provare non ci costa niente... almeno credo" dice il figlio di Apollo.

Mi alzo e vado a prendere qualche bistecca da Victor.

Le butto nel mini falò che abbiamo creato e Garfield inizia a recitare una preghiera per suo padre.

Dopo alcuni minuti una luce gialla, quasi dorata, inizia ad espandersi nel falò.

"Si!" Dico saltellando.

Poi però, ad un certo punto, la luce scompare.

Garfield riapre gli occhi sbattendoli più volte.

"Hey va tutto bene?" Chiedo avvicinandomi a lui.

"Si, si, sto bene..." dice scoraggiato.

"Abbiamo ancora tanto da offrire. Proviamo con Demetra, o-" Afferma Victor, ma viene interrotto da Garfield.

"È incredibile. Abbiamo fatto un sacco di offerte e nessuno è ancora arrivato!" Dice Garfield alzandosi in piedi.

Mi alzo in piedi, piazzandomi davanti a lui. Prendo coraggio e lo bacio. Un bacio veloce, non come quello nel Tartaro. Ad essere sincera mi vergogno ancora un po' e poi non voglio che lo sappia un intero campo. Almeno non per ora.

Quando ci stacchiamo mi guarda sognante. Quanto. Cavolo. È. Puccioso!

Mi farà morire un giorno.

"Ragazzi, non è che potreste avvertirmi la prossima volta? Così vi faccio una foto!" Dice Victor, sollevando qualcosa in bronzo celeste, simile ad una macchina fotografica.

Io alzo gli occhi al cielo e ritorno a guardare Garfield.

"Siediti e riprova. Ci riusciremo, vedrai" dissi sorridendogli.

"Va bene, ma lo faccio solo per te!" Disse ridacchiando.

Prima che ci potessimo sedere, sentiamo un urlo da poco più sopra di noi.

Alziamo tutti la testa. Qualcosa simile ad un asta d'oro stava cadendo dal cielo.

"Ma che cos-" dice Victor.

La "cosa" piomba davanti a noi, alzando una nuvola di polvere.

Dopo pochi secondi vediamo una figura alzarsi, mentre si toglieva la polvere dalla veste dorata.

"La prossima volta mi metto un paracadute" dice la sagoma.

Dopo che la nuvola di polvere di svanita del tutto rimaniamo tutti senza parole.

"Padre?!" Chiede incredulo Garfield.

"Figlio mio, come stai? Dov'è Will, devo chiedergli un po' di cose" dice il Dio, avvicinandosi a Garfield e abbracciandolo scherzosamente.

"Credo sia con gli altri medici, ma non è il momento di pensare a questo padre. Ti abbiamo chiamato perché ci devi aiutare. Crono sta arrivando al campo, e potremmo sconfiggerlo almeno per i prossimi 10 secoli! Potresti... aiutarci...?" Chiede gentilmente il biondo.

"Mhh... bhe, si, suppongo di si, d'altronde non ho niente da fare" dice Apollo, grattandosi il mento.

"La ringrazio tantissimo, signor Apollo" dico facendo un piccolo inchino.

"Ma tu sei la figlia di mio fratello Ade? La fidanzata di mio figlio" dice il padre di Gar, sorridendo ampiamente.

"Emh... io..." dico imbarazzata. Ma come fa a saperlo?!

"Non vedevo l'ora di incontrarti dal vivo, ho visto te e Garfield tante volte. Ascolta, ora vorrei parlare del matrimonio. Come location pensavo-" inizia il Dio, mettendomi un braccio attorno alle spalle e gesticolando.

"Padre, direi che non è il momento" disse Garfield, rosso come un peperone.

"Figlio aspetta! E per quando riguarda il bambino, come nome pensa-" riprende Apollo.

"Padre!" Dice Garfield imbarazzato, andando da suo padre.

"Cosa c'è? Non lo vedi che sto facendo discorsi importanti?!" Dice il dio, girandosi verso suo figlio.

"Lo so papà, solo che penso che dovresti avvisare Chirone del tuo arrivo, non credi?" Chiede retorico il biondo.

"Giusto, hai ragione! E per quanto riguarda il menù per la cerimonia, a quello ci penserò fra un attimo!" Disse Apollo indicandomi, per poi andare da Chirone.

"Comincio a pentirmi di averlo evocato" dice Garfield ancora un po' imbarazzato.

"Tranquillo, non fa niente. A me sembra molto simpatico. E poi, sono curiosa di vedere che menù ha in mente!" Dico ridendo, facendo ridere pure Garfield.

Victor invece se la rideva sotto i baffi da quando Apollo aveva fatto capolino al campo.

"Sai, anch'io sono molto curioso" dice Garfield facendomi l'occhiolino.

Io gli do una gomitata e lui ridacchia.

"Prima però abbiamo una guerra da portare a termine, non credi" dice il biondo, prendendomi per mano.

"Già. Hai proprio ragione." Dico, facendo intrecciare le nostre dita.

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