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"Siamo arrivati" sospirò Kook, prima di girarsi verso Jimin. Non aveva parlato per tutto il tragitto, aveva tenuto lo sguardo verso il finestrino, sembrava molto assorto nei suoi pensieri e il corvino aveva deciso di lasciarlo stare per il momento.

Aveva capito che Jimin era davvero come lo aveva descritto suo padre, faceva molta fatica persino a conversare, non era in grado di guardare negli occhi le persone per più di dieci secondi e si difendeva attaccando tutti, a volte senza motivo.

Lo fece scendere dalla macchina e gli disse di seguirlo e insieme percorsero il vialetto che conduceva alla villa dove i due ragazzi vivevano da quando erano stati adottati da Hyun Bin.

La villa era bellissima, era circondata da un immenso giardino pieno di alberi e fiori di ogni tipo.

Appena varcato l'enorme cancello Kook emise un fischio e nel giro di un minuto, da lontano, spuntarono due orecchie bianche che si avvicinavano ai due velocemente.

"Vieni qui Nun, piccolo birbantello, che cosa hai combinato oggi? Hai fatto arrabbiare ancora Tae?" disse Kook chinandosi verso quel cucciolo di Golden Retriever dal manto bianco come la neve, da qui, appunto, il suo nome Nun.

Jimin che osservava quella scena, rimase estasiato dal cucciolo che, appena il corvino smise di accarezzarlo, si avvicinò al biondo in cerca di coccole.

Jimin fu preso alla sprovvista, non sapeva come fare e a dirla tutta aveva anche un po' di paura.

Kook decise di non intervenire, voleva vedere come avrebbe reagito il biondo a Nun, sperava davvero che la simpatia e la tenerezza del cucciolo avrebbero portato Jimin ad un piccolo contatto d'amore.

"Puoi accarezzarlo se vuoi, non morde. E' un cucciolo che vuole solo coccole tutto il giorno e fare dispetti a Tae. Si chiama Nun, come la neve." Decise di intervenire, vedendo la titubanza di Jimin.

"Sei sicuro che non morde?" chiese.

"Sicuro, fidati, è pura dolcezza, però sappi che se inizi a fargli le coccole poi non te lo levi più di torno. E' un gran rompiscatole in questo." confermò Kook.

Jimin si chinò verso Nun e avvicinò la sua mano tremolante, aveva paura...aveva paura di non piacere a quel cucciolo, aveva paura di essere respinto.

Kook intanto osservava la situazione da lontano, era indubbiamente affascinato da quella scena, jimin chinato verso Nun, con la mano che gli tremava e lo sguardo pieno di paura che aspettava che il cucciolo facesse la prima mossa.

Tutte le paure di Jimin vennero spazzate via non appena Num gli saltò addosso e lo fece cadere di schiena sul prato iniziando a leccargli la faccia.

Kook scoppiò immediatamente a ridere vedendo la faccia di Jimin sepolta da quel batuffolo di pelo, ma si bloccò immediatamente appena sentì la risata di Jimin, era stupenda...

Oddio non aveva mai sentito una risata più bella e cristallina, era rimasto affascinato e si godette la scena per un bel po' finchè Num decise di liberare il suo ostaggio e di tornare verso casa abbaiando, ma fermandosi più di una volta per assicurarsi che lo stavano seguendo.

Appena arrivarono davanti alla porta Kook si rivolse verso Jimin, che continuava ad accarezzare Num fermo ai suoi piedi.

"Sai Jimin dovresti ridere più spesso, sei bellissimo quando lo fai" disse prima di aprire la porta seguito da Num e da un Jimin stravolto e scioccato dalle sue parole.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora