57

2.1K 151 17
                                    

La mattina dopo fu frenetica per tutti, Jimin la passò a provare nella sala prova creata appositamente per lui, mentre Kook e suo padre erano in cucina sommersi da fogli e piantine del teatro, discutendo sul piano da attuare il giorno dopo.

La tensione era palpabile, sapevano che il padre di Jimin avrebbe fatto qualcosa, era stato molto chiaro nelle lettere minatorie, il problema principale era la consapevolezza di avere di fronte un uomo, se così si poteva definire, senza scrupoli, pronto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo...uccidere Jimin.

Nell'altra casa, invece, Tae si era svegliato circondato dal braccio di Yoongi.

Finalmente quella notte aveva davvero riposato. Si soffermò a guardare quel viso meraviglioso che dormiva ancora beatamente, gli spostò una ciocca di capelli sorridendo...dopo quella notte fra le sue braccia, si sentiva un'altra persona, pronta ad affrontare il mondo...non poteva farci niente, aveva bisogno di quell'uomo e non aveva la minima intenzione di lasciarselo scappare...soprattutto dopo aver sentito le dolcissime parole che aveva sussurrato ieri sera.

"Tempo al tempo Yoongi, lascia passare questa bufera e poi non ti libererai di me tanto facilmente" sussurrò Tae, baciando lievemente la guancia Yoongi.

Lasciò un bigliettino sul comodino, nel quale ringraziava il corvino e lo avvisava che lo avrebbe aspettato a casa di suo padre.

"Buongiorno a tutti" urlò Tae, mentre spalancava la porta di casa con un sorriso enorme sulle labbra e raggiungeva suo fratello e suo padre in cucina.

"Finalmente ti sei degnato di arrivare" esclamò fingendosi arrabbiato Kook, quando in realtà, vedendo il fratello con quell'enorme sorriso, si sentiva sollevato e felice.

"Smettetela subito voi due" rise il padre anticipando subito quella che sarebbe sfociata in una guerra di prese in giro "Figliuolo, sono contento che sei arrivato, non ti preoccupare, l'importante è vederti sorridere e senza quelle occhiaie che negli ultimi giorni ti accompagnavano. Deduco che hai passato una bellissima nottata" lo prese in giro ridendo il padre, facendo scoppiare in una sonora risata Kook, che non se lo aspettava proprio.

"Smettetela tutti e due" rise Tae "Diciamo che non ho fatto nulla di quello che i vostri cervelli stanno pensando in questo momento, ma sto bene. Ho dormito benissimo e non vedo l'ora che tutta questa storia finisca...non potete nemmeno immaginare cosa ho in serbo per quello zuccone. E tu papà, guai a te se lo spedisci di nuovo lontano dalla Corea" lo minacciò.

"Ahhhh...ho già capito che il sogno di diventare nonno non si avvererà mai" scherzò Hyun Bin, facendo capire ad entrambi che sapeva tutto e che approvava pienamente le loro scelte. Per lui l'importante era la loro felicità.

Furono interrotti dal suono del campanello, segno che i ragazzi stavano arrivando.

Alla fine si trovarono tutti intorno al tavolo in cucina discutendo e confrontandosi sulla giornata di domani.

Nonostante fossero tutti concentrati, non poterono passare inosservate le varie occhiate che Yoongi e Tae si davano, uno il contrario dell'altro, la dolcezza e la freddezza.

Jimin uscì dalla sala prove e si recò in cucina dove venne avvolto da quella strana sensazione di famigliarità sopraffatta però dalla tensione e dalla preoccupazione di tutti quanti.

"Ciao piccolo" lo chiamò Kook, facendolo arrossire "Vieni qui, stavamo preparando il piano di domani" gli spiegò attirandolo verso di sé e facendolo sedere sulle sue gambe, circondandolo con le braccia prima di poggiare il mento sulla sua spalla.

Quella sensazione di calore che emanava il corpo di Jungkook era per lui un toccasana, stava sentendo la pressione della gara imminente e la paura che qualcuno si facesse male, conosceva suo padre...sapeva che otteneva sempre ciò che voleva.

Si fece scaldare da quel meraviglioso corpo e si appoggiò con naturalezza al petto di Kook, non gli importava più di essere giudicato, finalmente era libero di fare ciò che voleva e di amare chi voleva.

Si girò appena e depose un bacio a stampo sulle labbra di Kook, che rimase alquanto sorpreso, ma allo stesso tempo immensamente felice, di questo gesto inaspettato del biondo.

"Ti amo" bisbigliò Kook nell'orecchio di Jimin, mentre il padre stava dando le ultime direttive per poi sciogliere la riunione e lasciarli liberi di riposare prima del grande giorno.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora