40

2.5K 160 18
                                    

A Kook si gelò il sangue nelle vene, non voleva ascoltare ciò che probabilmente immaginava e non perché, quello che avrebbe raccontato Jimin, gli avrebbe fatto cambiare idea su di lui, ma perché era consapevole che il dolore che aveva provato allora lo avrebbe ripercosso di nuovo anche solo nel raccontarlo e di conseguenza ricordarlo.

Non riusciva a capire come poteva aiutarlo, tutto questo dolore che vedeva nei suoi dolcissimi occhi gli stava struggendo il cuore, lo amava così tanto.

"Sai Kook mi viene quasi da ridere" iniziò il biondo facendo una piccola risata isterica "Non ricordo molto, anche se non è passato molto tempo. Prima che mio padre partisse per l'estero due mesi fa, ho partecipato all'ultima gara della stagione e dopo aver vinto il mio avversario è venuto da me e mi ha abbracciato per congratularsi. Sapevo cosa sarebbe successo al mio rientro a casa, ma sinceramente, come ti ho detto prima, ero diventato immune al dolore che ormai mi provocava da anni. Ma...ma quella sera...al...al mio rientro..." si fermò e guardò Kook negli occhi. Quegli occhi color pece, che stavano brillando di amore per lui, quegli occhi che non mollavano per nessuna ragione i suoi, gli stavano penetrando l'anima e gli infondevano solo amore e il coraggio di buttare fuori tutta la sua angoscia e la vergogna che provava verso sé stesso per non aver reagito a quella terribile notte.

Si sentì stringere ancora più forte e sentì Kook che gli sollevava delicatamente il viso per non distogliere lo sguardo dal suo.

"Sono qui per te, qualunque cosa sia successa guarda i miei occhi e capirai che tutto ciò che mi dirai non mi farà mai cambiare idea su di te e sul fatto che ti amo da morire" lo incoraggiò.

Jimin non esitò un secondo e con angoscia e senza mai distogliere lo sguardo da Kook iniziò a far uscire tutta la sua rabbia nei confronti di sé stesso e tutta l'angoscia provata quella sera in cui fu portato nella sua camera dallo scagnozzo di turno che, quella sera, a differenza delle altre, non lo lasciò solo in attesa dell'arrivo di suo padre ma si chiuse dentro insieme a lui.

"M-mi scaraventò sul letto e disse che aveva un regalino da parte di mio padre. M-mi disse che era stufo di continuare a ripetermi la stessa cosa, che non voleva un frocio di merda nella sua famiglia e che solo se avessi provato cosa voleva dire, probabilmente avrei capito che ero un mostro e che il dolore che avrei provato mi avrebbe indotto a non provare mai più a stare con un uomo..." tirò tutto d'un fiato, senza fermarsi un secondo e continuando a guardare il corvino, che non smise nemmeno un secondo di amarlo con gli occhi.

"Non...non..." sospirò forte per proseguire lentamente, ormai senza più freni e senza più forze, era devastato, ma sapeva che stava facendo la cosa giusta, non poteva iniziare ad avere un qualsiasi tipo di relazione con lui se non fosse stato sincero fino in fondo.

"N-non ricordo molto di quella sera, ricordo le sue mani...le sue luride labbra e l'ultima cosa che ricordo è il fatto che mi sono ritrovato nudo sul letto la mattina dopo con dolori e lividi in tutto il corpo...e...e io mi vergogno Kook...mi vergogno così tanto di non aver reagito..." scoppiò ormai in lacrime Jimin, lacrime di dolore per aver rivissuto quegli attimi, ma anche lacrime liberatorie per aver condiviso con qualcuno il suo dolore e tutta la stima verso sé stesso caduta dopo quella terribile notte, nella quale non era riuscito a reagire e a lottare.

"Amore mio, non sei un mostro e te lo dimostrerò con tutto me stesso che sei un angelo meraviglioso e che il mondo li fuori è pronto per te, per amarti e per farti conoscere tutte le meraviglie che lo circondano. Ti prometto che niente e nessuno mi scollerà da te e che insieme vinceremo sempre e infine ti prometto di amarti e ti insegnerò ad amare e cancelleremo insieme tutti i ricordi di quella notte" lo consolò Kook, prima di avvolgere quel piccolo corpicino tremante fra le sue braccia.

"Grazie Kook, sapevo di non aver sbagliato a raccontarti la mia storia" disse tra uno sbadiglio e l'altro.

"Dormiamo ora piccolo, domani inizia una nuova vita per te. Chiudi questo libro e domani inizieremo a scriverne uno nuovo insieme" gli disse commosso il corvino.

"Insieme..." sospirò Jimin prima di addormentarsi tra le braccia di Kook.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora