56

2K 142 12
                                    

55

"Porca puttana Yoongi, perché siamo qui? Ti ho detto di portarmi a casa mia non tua" urlò Tae quando si accorse che il corvino anziché proseguire per accompagnarlo a casa, girò a sinistra verso casa sua, parcheggiando la macchina vicino alla sua villetta.

"E io ti ho risposto che non voglio portarti a casa mia per scoparti, idiota. Voglio semplicemente che ti riposi e che studiamo insieme il caso. Metti da parte la tua rabbia, dobbiamo fare un piano ben costruito se vogliamo che nessuno di noi rimanga ferito. Tae..." sospirò Yoongi, prima di avvicinarsi e prendergli le mani fra le sue, sentendolo subito irrigidirsi "Ascolta, lo sai benissimo che al di là di tutto quello che è successo, io e te funzioniamo meglio in questo modo. Dobbiamo pensare alla missione ora, quell'uomo è davvero pericoloso...basta un attimo di distrazione o un piccolo cedimento e sai benissimo che cosa potrebbe succedere. Devi riposarti, ho visto che sei devastato e so benissimo che gran parte della colpa è mia, quindi ora ti prego...metti da parte l'astio che hai nei miei confronti, sali con me...doccia...pizza e ci rilassiamo... studiamo insieme un piano e poi...ti fermi a dormire" buttò lì Yoongi, sperando che il corvino accettasse.

"Perché?" chiese stancamente.

"Perché per quanto tu possa negarlo, io sono ancora la persona che ti fa stare meglio se ti tengo tra le braccia mentre dormi. Se ti lasciassi andare a casa, passeresti la notte insonne, come ti capita ultimamente. So benissimo di essere il responsabile di tutto questo, ecco perché se ti tengo qui con me sono sicuro che dormirai beatamente e sarai in forze per la missione. Posso non volerti nella mia vita, ma sei comunque importante per me, non voglio che ti succeda niente, non potrei sopportarlo..." ammise tutto d'un fiato Yoongi, che dentro di sé aveva già detto troppo, ma voleva ad ogni costo che Tae dormisse con lui e non per farci sesso, ma perché aveva notato le occhiate scure che avvolgevano i suoi occhi e poi aveva parlato sia con Kook che con il padre e avevano concordato entrambi che il ragazzo aveva bisogno di dormire, altrimenti Hyun Bin lo avrebbe escluso dalla missione, non poteva rischiare che Tae si facesse male per colpa sua.

"D'accordo, chiamo mio padre e lo avviso" cedette ormai, all'estremo delle sue forze.

"Non ti preoccupare, lo sa già...andiamo" ammise Yoongi tirando un sospiro di sollievo, prendendolo per un braccio e portandolo dentro casa.

Era strano per entrambi ritrovarsi in quelle quattro mura, dove avevano condiviso parecchi ricordi insieme. Tae conosceva quella casa nei minimi dettagli, forse anche troppo, ma era talmente stanco che non aveva le forze nè per opporsi a tutta quella situazione nè ad approfondire le parole che aveva detto Yoongi, ci avrebbe pensato più avanti.

Su una cosa aveva ragione il corvino, doveva concentrarsi sulla missione e doveva riposare e stare tra le braccia di Yoongi era l'unica cosa che voleva in quel momento anche se, sicuramente, finita la missione se ne sarebbe pentito...ma ora non voleva pensarci.

"Tieni, vatti a fare una doccia mentre chiamo le pizze" gli consegnò un paio di pantaloni, una maglietta e un paio di boxer che a Tae sembravano parecchio famigliari.

"Non li hai buttati..." sussurrò appena si rese conto che gli abiti che gli aveva appena dato erano i suoi.

"Perché avrei dovuto? Avanti Tae, smettila di fantasticare e vattene in doccia che poi ci vado io, muoviti" ordinò bruscamente il corvino, facendo borbottare Tae che si diresse spedito verso il bagno.

Una volta usciti entrambi dalla doccia, mangiarono la pizza e si misero poi in soggiorno seduti a terra sul sofficissimo tappeto nero davanti ad uno scoppiettante fuoco, acceso precedentemente dal corvino e iniziarono a studiare bene il teatro per poi pianificare una strategia e tutte le possibili vie di fuga in caso di attentato da parte di quello psicopatico.

Tae, però, non ce la faceva più, era davvero stanco...faceva fatica persino a parlare. Era da quando era tornato Yoongi che non dormiva bene la notte e quell'atmosfera a lui tanto famigliare unita al calore che sentiva, avendo vicino la persona che amava, lo avevano talmente rilassato che il suo corpo distrutto stava cedendo.

"Andiamo a letto, Tae" disse il corvino vedendo che non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti.

Senza nemmeno reagire si fece prendere per mano da Yoongi e condurre nella sua camera da letto.

"Mettiti sotto le coperte, arrivo subito" disse il corvino uscendo un secondo dalla camera e dirigendosi in cucina dove si prese un attimo di tempo per respirare e calmarsi.

Prese un sorso d'acqua e tornò in stanza, si mise sotto le coperte e fece l'unica cosa che desiderava fare e che gli era mancata di più in quell'anno...avvolse un Tae semiaddormentato tra le sue braccia e depositò un bacio sulla sua fronte.

"Dormi, piccolo mio, sono qui con te" sussurrò, sapendo benissimo che non avrebbe potuto sentirlo.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora