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I due ragazzi si erano addormentati sul divano, erano stati avvolti da una coperta, probabilmente messa dal padre ed erano stati sorvegliati dal piccolo Nun che si era messo a terra sdraiato vicino a loro.

Jimin fu il primo a svegliarsi e appena apri gli occhi fu invaso da un profumo di cocco.

Aprì gli occhi di scatto e cercò di alzarsi e staccarsi da quel corpo, stava letteralmente tremando dalla paura finchè non si rese conto che quel corpo apparteneva alla sua guardia del corpo. Rimase a fissare il volto di quel ragazzo per un bel po', era davvero bellissimo.

I suoi pensieri furono interrotti da Nun che avendo visto Jimin sveglio, pretendeva le sue coccole mattutine, Jimin sorrise davanti a tanta tenerezza e iniziò ad accarezzarlo rimanendo ancora tra le braccia di Kook, si sentiva protetto.

Per la prima volta nella sua vita si sentiva bene, non voleva lasciare quelle braccia e quel tepore, si accoccolò ancora di più verso quel caldo corpo e con una mano continuò ad accarezzare il piccolo Nun, tenendo sempre sotto controllo i movimenti del corvino, al minimo risveglio si sarebbe immediatamente staccato da lui.

"Buongiorno piccolo Jimin, ti sei appropriato del mio corpo tutta notte e quello che riceve le coccole è quella palla di pelo?" sussurrò con voce rauca Jungkook facendo spaventare il biondo che con un movimento brusco cercò di alzarsi da lui, non capiva come mai non lo aveva sentito.

"Smettila di lottare, piccoletto. Stai ancora qui con me un attimo, sei talmente caldo e morbido..." esclamò Kook stringendoselo addosso ancora di più.

"L-lasciami b-rutto i-i-idiota" ringhiò Jimin cercando in tutti i modi di scappare da quella forte presa, anche se non era molto convinto nemmeno lui delle sue parole.

"Ahhhh d'accordo piccoletto, alziamoci dai. Che ne dici se facciamo colazione al bar prima di tornare a casa tua?" gli sorrise Kook.

"A-al b-bar? C-cioè i-intendi f-fuori da casa?" balbettò il biondo terrorizzato ma allo stesso tempo eccitato da quella proposta. Kook, che si accorse di quel repentino cambiamento, lo fece alzare delicatamente dal suo corpo e lo mise seduto sul divano, lo guardò negli occhi e gli accarezzò la guancia, amava quelle guanciotte, le avrebbe divorate di baci.

"Si, andiamo fuori a fare colazione, ti porto in una pasticceria buonissima" continuò mentre guardava quegli occhi eccitati per la sua idea, ma allo stesso tempo terrorizzati "Jimin, sei con me. Rilassati, ti ripeto che nessuno avrà il coraggio di avvicinarsi a te finchè io sarò al tuo fianco" disse dolcemente il corvino, continuando ad accarezzarlo, non c'era niente da fare, quel viso d'angelo era diventata la sua droga.

"Buongiorno piccioncini" furono interrotti all'improvviso da una voce squillante accompagnata da una sonora risate che fece immediatamente staccare Jimin alquanto imbarazzato e incazzare Kook per aver interrotto quel piccolo contatto che era riuscito ad avere senza essere respinto od insultato. Prima o poi avrebbe ucciso suo fratello.

"Le mie orecchie hanno sentito che state andando a fare colazione, che infami...andate soli e non mi invitate. Kook lo sai benissimo che non posso resistere a quelle meravigliose brioches..." poetizzò Tae con gli occhi verso il cielo, facendo ridere Jimin.

"Vengo anche io con voi, così Chim Chim si sentirà ancora più al sicuro stando con entrambi, che dici fratellone?" esclamò ridendo Tae, sapendo benissimo che non avrebbe di certo avuto un rifiuto anche se aveva fatto innervosire suo fratello, visto che sicuramente voleva stare solo con Jimin.

"Va bene, vieni pure tu...ma io mi chiedo che ho fatto di male per avere te sempre intorno..." borbottà il corvino, mentre si alzava dal divano e si dirigeva verso la sua stanza per lavarsi e cambiarsi, accompagnato dalle risate di Tae, si divertiva troppo a prendere in giro suo fratello.

Si girò verso Jimin, che ancora era seduto sul divano in contemplazione verso quella scenetta a dir poco divertente, accanto a lui sempre ormai il fedele Nun che non lo abbandonava mai.

Tae si rivolse a Jimin con dolcezza "Chim Chim, vai a lavarti e a cambiarti che poi usciamo tutti insieme. Non ti preoccupare, con noi sei al sicuro. E tu, brutta palla di pelo traditrice, ricordati che fra poco Chim Chim se ne va e tu resterai solo con me" puntò il dito verso Nun che inclinò la sua testolina per poi seguire un Jimin frastornato ma allo stesso tempo eccitato all'idea di uscire di casa per la prima volta nella sua vita senza avere una gara a cui partecipare.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora