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"Kook" urlò Jimin facendo girare immediatamente Jungkook, che gli regalò uno stupendo sorriso per il nomignolo con il quale lo aveva chiamato "Che ne dici se ordiniamo una pizza e la mangiamo in salotto mentre guardiamo un film?"continuò timidamente.

"Affare fatto piccoletto, chiama tu cosi io nel frattempo vado a farmi una doccia" ordinò Kook avvicinandosi al biondo che stava già cercando il numero della pizzeria più vicina.

"Mi raccomando Jimin, se suonano alla porta mentre io sono sotto la doccia, non aprire per nessun motivo, non chiedere nemmeno chi è, ok?" comunicò Jungkook con dolcezza accarezzandogli la guancia.

"Perdonami Jimin, ma è più forte di me. Non riesco a non toccarti, sei diventato come una calamita che mi attira sempre di più" sussurrò Kook prima di sparire nella sua stanza, lasciando Jimin in preda alla più completa confusione.

Erano comodamente sdraiati sul divano, dopo aver mangiato la pizza e stavano navigando su Netflix per scegliere un film che piacesse ad entrambi. Kook preferiva film d'azione e horror, mentre Jimin era più per commedie e drama, anche se i suoi preferiti erano i film della Disney, ma si vergognava tantissimoa d ammetterlo al corvino.

"Certo che non pensavo che un ragazzo con il tuo caratteraccio fosse in fin dei conti un romanticone" scherzò Kook quando Jimin scelse una commedia romantica con una trama poliziesca, giusto per accontentare anche il corvino.

"Beh, c'è qualcosa di male in questo? Io non capisco come facciano a piacerti i film horror, sono stupidi e senza senso, fanno vedere cose orribile che poi ti fanno stare male durante la notte" rispose Jimin, rannicchiandosi sempre di più nell'angolo del divano, appoggiando il mento sulle sue ginocchia.

Era talmente piccolo in quella posizione faceva ancora più tenerezza. Jungkook, ormai, era perso nella bellezza eterea che emanava quel ragazzo, più lo guardava e più era convinto che non esistesse nessuno più bello di lui.

La sua bellezza era sempre contornata, però, dal suo sguardo spento e vuoto. Ancora non aveva scoperto quante ne aveva passate quel ragazzo, ma iniziando a conoscerlo un po' di più, stava scoprendo anche il vero Jimin, quello incatenato dentro di lui fino ad ora ed era semplicemente meraviglioso.

"Jimin non hai una coperta? Inizia a fare freschetto" lo interpellò Kook.

"Si certo, la vado a prendere" tornò immediatamente con una coperta non molto grande "Mi dispiace Kook, ma questa è l'unica che ho. Ne devo comprare una un po' più grande, fino ad ora non mi è mai servita" riflettè il ragazzo, cedendo la coperta al corvino.

"Vieni qui piccoletto, se ci stringiamo ci stiamo benissimo entrambi" propose Kook.

"N-no n-non i-importa, s-sto bene c-così" balbettò Jimin, che alla sola idea di stare appiccicato al corvino si sentiva vampare.

Kook, però, non era della sua stessa idea, infatti lo prese per le ginocchia e lo portò vicino al suo corpo, lo coprì con la coperta e passò un braccio intorno alle sue spalle.

"Non sono d'accordo Jimin, stai qui vicino a me al calduccio. Non vorrai raffreddarti? Rilassati piccoletto, non mi muovo giuro"

Jimin cercò di rilassarsi il più possibile, ma non era un'impresa facile vicino a quel corpo che gli provocava brividi ovunque, però dopo un po' fu talmente concentrato sul film che nemmeno si accorse di essersi accoccolato ancora di più e nemmeno si accorse di aver messo il braccio intorno alla vita del corvino, il quale non esitò un attimo a stringerlo verso di sé e iniziare ad accarezzargli la schiena. Gli piaceva molto coccolare Jimin, lo avrebbe fatto per sempre se solo glielo avesse permesso.

Il biondo si accorse di essere praticamente appiccicato a Kook e quella sensazione di benessere gli piaceva davvero molto, non voleva staccarsi da quel corpo caldo e sicuro.

"Kook" lo chiamò alzando lo sguardo verso di lui che incatenò immediatamente i suoi occhi a quelli del biondo, guardandolo con infinita dolcezza "P-posso s-stare così?" chiese timidamente.

"Così come?" rispose Kook, continuando a guardarlo e a stringerlo sempre più forte. Voleva sentirglielo dire, voleva che Jimin iniziasse ad esprimere ciò che sentiva nel suo cuore, senza avere paura. "Non avere paura piccolo, puoi dirmi tutto...sei al sicuro con me"

"P-posso a-abbracciarti?" sussurrò allora Jimin, con gli occhi lucidi.

"Era ora che me lo chiedessi piccoletto, puoi fare tutto ciò che vuoi con me" sospirò Kook sorridendo dolcemente "Ti prego, almeno con me, sii te stesso, abbassa quella maschera che ti hanno imposto di indossare e butta fuori tutti i tuoi sentimenti, belli o brutti che siano. Mi vuoi insultare, urlare contro, picchiare? Fallo. Mi vuoi abbracciare, mi vuoi accarezzare, vuoi stare in mia compagnia? Fallo. Butta fuori ciò che sei realmente, ciò che fino ad ora ti è stato impedito di fare, nessuno ti farà più del male se vuoi essere te stesso."

Jimin scoppiò a piangere, le parole di Kook erano così vicine alla realtà che stava vivendo...fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato di fare.

Si buttò letteralmente fra le braccia di Kook aggrappandosi con tutto sé stesso, mettendo il viso nell'incavo del suo collo e le braccia intorno alle sue spalle. Kook, istintivamente, lo prese in braccio e lo sollevò sulle sue gambe, eliminando qualsiasi tipo di spazio fra di loro fra di loro e iniziò a posare piccoli baci sulla sua guancia bagnata esposta verso il suo viso.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora