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"Buongiorno figliolo" lo accolse il padre appena varcò le porte dell'agenzia.

"Ciao papà, dove è Tae? Vi ho portato la colazione...brioches e donuts per te" esclamò allegro Kook sapendo che il padre non poteva resistere ai donuts della pasticceria.

"Wowww mi hai letto nel pensiero...ho una fame, vai a chiamare tuo fratello, è in palestra ad allenarsi. Io intanto porto queste nel mio ufficio, vi aspetto lì che ho delle novità da comunicarvi" gli disse.

Kook si diresse immediatamente nella palestra dell'agenzia per chiamare suo fratello, appena entrò vide subito Tae nell'angolo che si stava asciugando con una salvietta, si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla facendolo sussultare.

"Aishhh...mi hai fatto prendere un colpo Kook" disse Tae sorridendo.

"Ma smettila che tanto lo so che a te non fa paura niente, avanti sbrigati che papà ci vuole in ufficio subito, ha una notizia da darci e secondo me è un nuovo lavoro, anche se la sua voce quando me lo ha detto non mi è piaciuta molto...mah" gli rispose "Ah e poi ho portato la colazione...della pasticceria dell'angolo naturalmente" aggiunse scoppiando a ridere mentre vide il fratello che al nome colazione unito a pasticceria all'angolo, era già fuori dalla porta della palestra che gli urlava di sbrigarsi.

Ridendo ancora non poté fare altro che seguire Tae il più in fretta possibile prima che si ingurgitasse tutte le brioches lasciandolo a bocca asciutta.

Appena entrò nell'ufficio del padre, come volevasi dimostrare, i due ingordi avevano già la bocca piena ed erano comodamente seduti sul divanetto che stava di fronte all'enorme scrivania che di solito era sempre in perfetto ordine, ma quel giorno era davvero un disastro...segno evidente che stava succedendo qualcosa di tragico.

"Eccoli qui, nemmeno mi avete aspettato...siete davvero senza parole..." li sgridò Kook con dolcezza.

"Dai siediti qui figliolo, siamo ingordi lo so, ma ti abbiamo lasciato la tua brioches preferita" disse il padre facendo segno a Kook di sedersi accanto a lui.

"Si esatto e comunque grazie per queste sorprese, sai dovresti farle tutti i giorni" lo stuzzicò Tae.

"Piccolo essere senza cuore, lo sai benissimo che almeno quattro giorni a settimana ti vizio con questa colazione e ti lamenti pure...l'ho sempre detto che sei stato troppo viziato da papà" lo accusò Jungkook arrabbiandosi quel tantino.

Non credeva veramente alle parole che aveva appena detto, anche perché erano davvero molto uniti e Hyun Bin non aveva mai fatto nessuna distinzione tra loro due, li amava entrambi allo stesso modo, ma Tae aveva un difetto, a livello lavorativo era davvero impeccabile, ma quando si trattava di stare in famiglia, soprattutto con suo fratello, era la persona più pigra che esistesse e, vista la bontà di Kook, a volte ne approfittava.

"Ragazzi non potete immaginare quanto queste schermaglie tra di voi mi rendano ancora più fiero di avervi come figli, anche perché si vede lontano un miglio che vi amate" sorrise il padre "Comunque ora torniamo un attimo seri...vi devo comunicare una notizia che non so quanto possa piacervi, ma sono stato costretto a accettare."

"Che succede papà? La tua voce mi sta preoccupando" disse Tae, mentre Kook lo stava solo guardando aspettando che proseguisse nel discorso. Aveva già immaginato che qualcosa non quadrava nel momento in cui suo padre li ha chiamati entrambi in ufficio. Di solito non lavoravano mai in coppia, erano sempre divisi...solo in casi estremamente complicati lavoravano in due perché richiedeva la presenza di una guardia del corpo 24 ore su 24, e questa cosa non gli era mai piaciuta.

"Ok...dunque...conoscete il famoso ballerino Park Jimin?" iniziò il padre "Ecco...la madre di Jimin mi ha contattato per aiutare suo figlio. Ora vi spiego meglio, io e lei siamo amici d'infanzia, diciamo che era la mia migliore amica fino a quando ha sposato quel pezzente di suo marito e l'ha obbligata a tagliare i ponti con il suo passato...ma io e lei siamo rimasti sempre in contatto di nascosto ed ora ha un grosso problema con il figlio. Jimin è il miglior ballerino della Corea, è un ragazzo molto forte ma allo stesso tempo fragile. Non ha mai conosciuto nessuno al di fuori del suo staff, il padre lo ha obbligato fin dalla tenera età ad esibirsi e a far entrare più soldi possibili nelle sue tasche...dio quanto odio quell'uomo" disse con rabbia Hyun Bin riprendendosi immediatamente dal piccolo sfogo "Scusate ragazzi, stavo dicendo?...ah si, parlavo di Jimin. Quel ragazzo mi fa una pena tremenda, non ha mai avuto nessun contatto con i suoi coetanei, nessuna amicizia, niente di niente e per questo motivo diciamo che ha un caratteraccio da paura...ancora non ho ben in mente il numero preciso delle persone che si sono licenziate dopo una sola settimana, soprattutto le sue guardie del corpo. Ora però la situazione si è fatta ancora più complessa...è stato recentemente minacciato di morte per ben tre volte e sua madre,stavolta, ha davvero paura. Lei non può fare niente, succube anche lei del marito è stata obbligata a non mostrare mai affetto a Jimin perché la teoria di quel demente diceva che lo indeboliva solamente. Capite che la situazione non è delle migliori per quel povero ragazzo. Sua madre l'unica cosa che è riuscita a fare è stata quella di contattarmi per aiutarla e per darle i migliori agenti che ho...e ho pensato a voi semplicemente perché oltre che essere i migliori, siete anche suoi coetanei e sinceramente spero tanto che aiuterete Jimin non solo proteggendolo, ma cercando di diventare anche loro amico" concluse.

Jungkook dopo il racconto di suo padre non sapeva cosa dire, era scioccato da quello che aveva sentito, aveva sempre reputato la sua infanzia la più brutta che si potesse avere, aveva subito abusi di ogni genere ma aveva sempre avuto al suo fianco suo fratello, aveva avuto l'amore di suo fratello e ora di suo padre, mentre Jimin....

"E' solo..." disse sovrappensiero Kook.

"Si...è completamente solo da quando è nato, non ha mai avuto un abbraccio, non ha mai sentito le parole ti voglio bene...ha solo ballato e parlato ai cronisti nelle varie interviste...questo è il massimo delle conversazioni che gli venivano permesse" confermò suo padre che conosceva molto bene la storia di Jimin, essendo sempre rimasto in contatto con la madre e sapendo le lacrime e le crisi che quest'ultima ha avuto per non aver mai potuto amare suo figlio come voleva.

"Conta su di noi papà" disse immediatamente Tae.

Hyun Bin si girò verso Kook in cerca di una conferma anche da parte sua, sapeva che il più tosto dei due ragazzi era lui, ma sapeva anche che se prendeva a cuore Jimin nessuno gli avrebbe più fatto del male e lui sperava proprio questo. Lo vide annuire e subito ricambiò con un sorriso.

"Bene ragazzi, domani inizierete subito a presentarvi a casa sua, Jimin vive da solo, ma domani mi ha assicurato sua madre che faceva il possibile per stare da lui e presentarvi. Se non la doveste vedere sicuramente quel bastardo di suo marito le avrà fatto qualcosa, come sempre. Comunque stategli addosso, non lasciatelo mai solo, proteggetelo sempre da tutti, ma soprattutto..." si alzò in piedi e guardò fisso negli occhi i suoi figli con uno sguardo davvero cupo che solo una volta avevano visto i ragazzi, la volta in cui davanti ad un tribunale ha lottato per avere la loro custodia.

"Proteggetelo da suo padre"

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora