"T-tu mi a-ami?" chiese Jimin più a sé stesso che a Kook, che in quel momento non poteva far altro che sorridere davanti all'espressione sorpresa del biondo.
"Non ti è ancora entrato in testa che io ti amo più della mia vita, piccoletto?" disse Kook puntando l'indice alla tempia di Jimin che rimase comunque basito davanti a quella confessione. Non poteva credere che qualcuno lo amasse, che lo reputasse importante...d'altra parte era la prima volta che veniva amato e non sapeva bene come comportarsi.
"I-io non so cosa d-dire...s-scusami" si mortificò il biondo, abbassando la testa e massacrandosi le mani dal nervoso.
"Non devi dire niente amore mio, ti ricordi che ti ho detto che ti avrei insegnato tutto io? Sono qui per te e la prima cosa che ti insegnerò è accettare il fatto che sei una persona meravigliosa e che è impossibile non volerti bene. Guarda tu stesso, mio padre e mio fratello ti adorano e pure questa palla di pelo non ti molla nemmeno un secondo" disse indicando Nun ai piedi del letto che dormicchiava beato.
Jimin abbracciò di slancio Kook e si avvinghiò ancora di più al suo corpo, cinse il suo bacino con le proprie gambe e mise il suo viso nell'incavo del collo del corvino che fu percosso da brividi appena sentì il dolce calore di Jimin su di sé.
"Sai Kook, sei la prima persona che mi dice queste parole" sospirò "Non ho mai avuto nessuno che mi abbia detto ti voglio bene almeno una volta, nemmeno un abbraccio, un bacio...niente di niente. La mia vita è stata solo gare, allenamento e prove in casa. Mai nessuna uscita, mai un amico, mai una colazione fuori, mai una gita con la famiglia...niente. Ho vent'anni e le uniche volte che sono uscito sono state con te. Guardavo dalla finestra di camera mia la mia città e ogni volta mi sentivo un estraneo, non appartenevo a quel mondo a me così sconosciuto e visto solo attraverso un computer" confessò sempre appoggiato al collo di Kook mentre con la mano accarezzava il suo petto per poi avvolgere le sue braccia intorno alla vita del corvino e rilassarsi fra le sue braccia.
Si sentiva a casa con lui, si sentiva bene e qualunque cosa fosse successa nel passato non aveva più importanza perché, ora, aveva l'unica cosa per la quale aveva sempre lottato e non si era mai arreso, aveva l'amore...quello vero.
Kook sentiva che Jimin si stava finalmente lasciando andare e decise di lasciarlo tranquillo e di non insistere, se voleva parlare lui era lì, in caso contrario lo avrebbe comunque sostenuto e amato.
Stava tranquillamente accarezzando la schiena del biondo quando quest'ultimo si scostò dal suo collo e si mise davanti al suo viso guardandolo negli occhi.
"Se io ti dicessi che la mia vita è stata piena di violenze fisiche e psicologiche c-che.......c-che non ricordo alcuni momenti della mia esistenza perché sono stato massacrato fino a perdere i sensi...c-che...c-che forse ho subito anche delle v-violenze, ma...ma n-non ne sono sicuro....tu che f-faresti con me?" chiese mentre lacrime amare scorrevano lungo le sue guance.
"Ti amerei ancora di più" deglutì Kook per non piangere anche lui davanti a quella piccola confessione appena fatta "Ti ringrazierei per essere stato così tanto coraggioso e per aver sopportato tutto questo in modo che il destino ci avrebbe fatto incontrare...e ti dimostrerei che l'amore vince sempre e che è la cosa più bella che esista"
Fu in quel preciso momento che Jimin si rese conto di amarlo.
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...