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Jimin passò tutta la giornata con Tae e con Num, alla fine non era così male il fratello, anzi era un tipo piuttosto strambo e divertente. Aveva una personalità alquanto ambigua, ma tutto sommato non gli aveva rotto le scatole. Era stato tutto il giorno a giocare al computer.
Avevano ordinato da asporto, anche perché Tae gli aveva detto che lo avrebbe avvelenato e poi avevano anche guardato un film in tranquillità, si trovava davvero bene e non capiva perché invece con Kook non riusciva a stare così tranquillo.
Stavano guardando il film, quando Tae ricevette la telefonata da suo padre che gli comunicava che stavano tornando e si accorse che Jimin fece una smorfia di disappunto non appena apprese la notizia.
"Jimin, ti posso fare una domanda?" chiese.
"Certo Tae, se posso rispondo"
"Che problemi hai con Kook? Nel senso, ho appena visto la tua espressione e mi pare di intuire che non è riferita a mio padre, quindi presumo sia per mio fratello. Che cosa ha combinato?" domandò, sorprendendo il biondo.
"Niente in verità, probabilmente il mio carattere di merda non va d'accordo con il suo altrettanto di merda" si difese e in quell'esatto momento fu sorpreso dalla risata di Tae che si stava sbellicando sul divano, non riusciva a smettere di ridere, aveva addirittura le lacrime agli occhi e si teneva la pancia dal dolore.
"S-scusa J-Jimin...scu-scusami tanto se rido...ok adesso mi riprendo, dammi due minuti" continuò Tae singhiozzando ancora dalle risate.
Jimin, infastidito da quel comportamento, era comunque curioso di sapere il perché di tutte quelle risate, era sicuro che riguardavano il fratello, continuò a fissare Tae incrociando le braccia, facendogli capire che o si muoveva a rispondere o avrebbe subito le conseguenze.
Tae, dal canto suo, si ricompose e iniziò a parlare.
"Ok, dunque sto ridendo perché davvero non riesco a capire come tu vada d'accordo con me e non con Kook, davvero. Io sono strambo Jimin e perdo la pazienza molto facilmente. Non sono proprio un santo e ho un carattere particolare, se mi trovi nella giornata storta, sono cazzi. Kook invece è un santo, è buono come il pane ed è davvero una brava persona, dolce e premurosa. Se si prende a cuore qualcuno fa di tutto per amarlo e non lasciarlo andare. E sinceramente, per quanto conosco mio fratello, ti ha preso molto a cuore Jimin"
"Ho visto come mi ha preso a cuore, al primo battibecco mi ha lasciato subito solo e ha chiamato te per farmi da babysitter" sbottò il biondo.
"Ti sbagli Jimin, mio fratello ha chiamato me semplicemente perché non riusciva più a starti vicino senza fare qualcosa di concreto. Vedi lui è molto simile a te, ne ha passate davvero parecchie nella sua vita, credimi, e forse è l'unica persona che ti può capire veramente ed è per questo che se ne è andato. Secondo me vuole farti capire che ti è vicino anche con piccoli gesti, ma ha paura di spaventarti o di essere aggredito...forse mio fratello ti vuol far capire che le persone possono amarti Jimin..." disse queste ultime parole osservando il biondo che rimase a fissare Tae a bocca spalancata.
"C-che c-cosa s-stai dicendo Tae?" balbettò il biondo, non capendo più niente.
"Sto cercando di dirti che non tutte le persone sono cattive. Forse Kook è la persona giusta che puoi far entrare nella tua vita come amico, credimi quel ragazzo è la dolcezza fatta in persona e sono sicuro che ti vuole già un mondo di bene, ma questo è solo un mio pensiero" concluse Tae prima di sentire delle urla provenire dalla porta principale e i due uomini che si affacciavano nel salone per avvertirli del loro rientro.
Appena Jungkook entrò nel salone, vide Jimin in lacrime.
"Che diavolo è successo Tae? Che cosa gli hai fatto? Accidenti lo sapevo che avevo sbagliato a lasciarti con lui" attaccò subito il fratello, mentre corse verso il biondo e si chinò ai suoi piedi per vedere se stava bene, ma la parola che uscì dalla bocca di Jimin fece stupire Kook.
"Scusami"
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...