"NO...io su quella cosa non ci salgo" disse Jimin appena uscì dalla porta di casa e vide Jungkook appoggiato alla moto mentre sorrideva soddisfatto.
"Avanti piccoletto, vieni qui e salta su. Abbiamo detto che ti facevo vedere la città? Quale mezzo migliore di questa stupenda moto che evita il traffico di Seoul e ci fa arrivare ovunque vogliamo in pochi attimi?" lo provocò Kook, vedendo che il biondo non aveva la minima intenzione di avvicinarsi.
Lo raggiunse sull'uscio di casa e si avvicinò al suo viso.
"E poi piccolo, mi puoi stringere quanto vuoi" sussurrò al suo orecchio depositando un bacio lieve sulla sua guancia. Jimin rimase a fissarlo per alcuni secondi e d'istinto si portò una mano alla guancia, proprio dove lo aveva appena sfiorato Kook.
"V-va bene, ma non lamentarti se mi stringo troppo e ti faccio male" grugnì.
"E' impossibile che quelle tue manine così piccole mi possano far male" scoppiò a ridere il corvino "Dai su metti il casco e sali dietro di me"
"Idiota, le mie mani sono grandi quel tanto che bastano per darti un pizzicotto e farti venire il livido" borbottò il biondo mentre saliva su quella splendida moto, con molta paura. Appena fu in sella si aggrappò al corvino che emise un piccolo sbuffo.
"Non scherzavi quando mi hai detto che mi avresti stretto forte"
"Stai zitto coniglio o giuro che scendo immediatamente da questa cosa orripilante e non esco più di casa" minacciò in preda al panico Jimin. L'unica cosa che voleva in quel momento era che Kook partisse e che arrivassero a destinazione il prima possibile.
Non aveva mai viaggiato su una moto, non che c'era da stupirsi di questo, ma non si sentiva al sicuro, gli dava la sensazione di essere troppo esposto...lui che era abituato a viaggiare solo ed esclusivamente in macchine con vetri oscurati in modo che nessuno potesse vederlo...
Finalmente partirono e la sua presa si fece ancora più forte sui fianchi del corvino, fino a quando si aggrappò alla sua vita e appoggiò la sua testa alla sua schiena, Kook sfrecciava per le strade di Seoul con molta sicurezza evitando il traffico.
Jimin iniziò a rilassarsi quando giunsero a destinazione e quando si accorse dove il corvino lo aveva appena portato i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
Il ponte Banpo, quel meraviglioso ponte che lo aveva sempre affascinato e che gli aveva tenuto compagnia durante le sue lunghe giornate mentre dalla finestra fantasticava su di lui e sulle sue luci colorate, le passeggiate in riva al fiume...il suo più grande sogno ed ora era lì, davanti a quel meraviglioso paesaggio e l'unica cosa che era in grado di fare era rimanere immobile a fissare quella meraviglia tanto vicina a lui.
Sentì Kook avvicinarsi e porgli un cappello e degli occhiali finti da vista.
"Visto che staremo tutta la sera a passeggiare non vorrei che incontrassi qualche tuo fan e fossimo costretti a scappare a gambe levate senza goderci questa meraviglia. Tieni, mettili" gli ordinò il corvino porgendogli gli accessori.
"Hai proprio pensato a tutto, vero? Grazie mille Kook, davvero...non ti puoi immaginare quanto tutto questo mi sembra un sogno" rispose il biondo guardando il corvino con gli occhi lucidi.
"Lo so, piccolo. Ora andiamo, stasera ho intenzione di farti vedere ogni angolo di questo paradiso e la sua magia quando arriva la notte e tutto si illumina circondato dalle stelle. Jimin...stammi vicino. Non allontanarti da me per nessuna ragione, ok?"
Il biondo annuì ormai completamente eccitato all'idea di vedere tutto da vicino e di scoprire se era come se lo era immaginato dalla sua finestra ogni giorno.
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...