55

2.1K 138 9
                                    

Le prove di Jimin iniziarono immediatamente e mentre il biondo dava tutto sé stesso nella sua esibizione, i ragazzi erano occupati a perlustrare tutto il teatro, mentre Kook e il padre non perdevano d'occhio Jimin nemmeno un istante.

"E' davvero molto bravo il ragazzo" commentò Hyun Bin, affascinato dai movimenti leggiadri di Jimin.

"Già, è stupendo" sussurrò Kook, ammaliato dalla sua bellezza eterea, ma riprendendosi immediatamente e concentrandosi sul suo lavoro.

"Sai Kook, è la prima volta che ti vedo così felice...sono contento. Meriti davvero tutto il meglio da questa vita e anche Jimin merita davvero di essere felice. In questa danza c'è tutto il suo dolore represso e la voglia di libertà. Fate della vostra vita la vostra unica felicità ragazzi, tutto ciò che vi rende felici fatelo" osservò il padre rimanendo sempre concentrato sull'esibizione del biondo.

Kook riflette' molto sulle parole del padre ed effettivamente, aveva pienamente ragione. Entrambi avevano sofferto durante la loro vita, ma il destino li aveva fatti incontrare ed innamorare, e lui era fermamente convinto che nessuno li avrebbe separati e appena tutta questa storia si sarebbe conclusa, avrebbe chiesto a Jimin una cosa molto importante.

Le prove finirono abbastanza presto, Jimin e Kook tornarono a casa, mentre gli altri rimasero all'interno del teatro per lavorare sugli appostamenti, installare videocamere e istruire tutte le squadre.

Appena rientrarono furono accolti sempre dal piccolo Nun che si affiancò al biondo e pretese le coccole da parte di quest'ultimo.

"Hai notato che Nun riceve più coccole di me ultimamente? Sono alquanto geloso di questa palla di pelo" confessò Jungkook avvicinandosi al biondo, cingendogli i fianchi da dietro "Sei stato stupendo oggi, sei davvero bellissimo amore mio" gli baciò il collo.

"Grazie Kook" sospirò imbarazzato Jimin, non capendo più niente nel momento esatto in cui sentì le labbra del suo ragazzo posarsi sulla sua pelle.

"Conosco un altro modo per ringraziarmi, molto più efficace" sussurrò di nuovo Kook, baciandogli il collo e la spalla scendendo verso il basso slacciandogli la camicia e lasciando delicati baci sulla pelle che pian piano veniva scoperta.

Jimin cercò di trattenere i gemiti, ma quando il corvino lo accarezzò in mezzo alle gambe, mugolò voracemente dal piacere inclinando la testa e poggiandola sulla sua spalla.

Kook lo voltò verso di sé per baciarlo appassionatamente stringendo le sue mani fra i capelli lucenti e morbidi del biondo attirandolo verso il suo corpo, facendo frizionare le loro erezioni.

"K-Kook...p-portami a l-letto" ansimò il biondo che venne preso fra le braccia dal suo amante e portato immediatamente nella loro stanza.

Kook amò Jimin come non l'aveva mai fatto, tenne quel piccolo diavolo fra le sue braccia e amò ogni centimetro della sua pelle succhiandola e marchiandola in alcune parti, era suo quel diavoletto e tutti dovevano saperlo.

Jimin, invece, amò Kook con passione e senza limiti, come se fosse l'ultima volta, perché Jimin nel suo inconscio aveva una fottuta paura di perdere quel ragazzo che aveva riportato la luce nella sua vita e voleva che ogni attimo fosse memorabile per entrambi.

Passarono così l'intero pomeriggio e la sera si coricarono insieme uno nelle braccia dell'altro come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

A teatro invece, le perlustrazioni e le installazioni di videocamere e sistemi di sicurezza tennero occupati tutti gli altri ragazzi fino a tarda serata e quando finalmente ebbero finito, decisero di fermarsi in una caffetteria lì vicino per evadere un po' da quella faticosissima giornata e nottata.

I cinque ragazzi erano davvero distrutti, ma abbastanza sereni, erano fermamente convinti che tutto sarebbe andato bene e che nessuno si sarebbe fatto male.

Tae era distrutto, sia a livello fisico che a livello psicologico, stare insieme a loro lo riportava ai vecchi tempi, quando tutti insieme dopo aver bevuto qualcosa, andavano per la loro strada e la sua era sempre insieme a quella del corvino seduto al suo fianco in quel momento.

Yoongi sentì Tae sospirare, lo guardò e si rese conto che era distrutto, così di punto in bianco, facendo rimanere di stucco l'intero gruppo, si alzò di scatto, prese Tae per mano e salutò i ragazzi trascinando fuori con sé un ragazzo sconvolto e infastidito da questa sua azione tanto eccitante quanto difficile da accettare e capire.

"Che cazzo fai Yoongi? Chi ti ha detto che me ne volevo andare? Con te poi..." lo rimproverò strattonandogli il braccio e bloccandolo in mezzo alla strada.

"Stai zitto Tae, sei distrutto e non ti reggi in piedi dalla stanchezza" si giustificò il corvino fissando Tae negli occhi e approfittando del suo momento di trance, lo prese per il polso e lo condusse alla loro auto "Andiamo a casa mia, mangiamo qualcosa, pianifichiamo la giornata di dopodomani e poi..."

"Se credi che io venga a letto con te come ai vecchi tempi, ti stai sbagliando di grosso Yoongi. Non sono più disposto a fare sesso con te senza avere un briciolo di amore da parte tua, quindi se questa era la tua intenzione, sei gentilmente pregato di accompagnarmi a casa MIA e la pianificazione la possiamo fare domani in azienda" disse Tae stizzito aprendo la portiera per poi chiuderla sbattendola rabbiosamente.

"Mi sembra di non avertelo chiesto o sbaglio?" si incazzò a sua volta il corvino.

"TACI" concluse Tae prima di girarsi verso il finestrino ignorando completamente il corvino seduto accanto a lui.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora