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"Sai essere l'uomo più spregevole di questa terra, lo sai Yoongi? Abbiamo condiviso molte cose insieme, siamo stati giorni interi in coppia nelle varie missione e sai benissimo anche tu che siamo un team fantastico, ero il tuo compagno di squadra e nonostante questo te ne sei andato senza dire una parola, un messaggio...niente di niente...sei sparito e mi hai lasciato solo" lo attaccò subito Tae, appena i due piccioncini se ne uscirono dalla stanza.

Non ne poteva più di Yoongi e del suo silenzio, non ne poteva più di sé stesso, che nonostante tutto il dolore provato nell'ultimo anno, amava ancora quel ragazzo e lo voleva ancora ma...era stanco, stanco di combattere da solo per qualcosa che probabilmente esisteva solo per lui.

Lo guardò negli occhi, quei bellissimi occhi che tante notte avevano fatto parte dei suoi sogni, e si scagliò ancora contro di lui buttandogli addosso tutta la sua rabbia repressa in quell'anno.

"Perché? Ti chiedo solo di darmi una semplice e fottuta spiegazione. Perché non mi hai detto che partivi, perché non mi hai mai chiamato, perché non hai mai risposto ai miei messaggi...PERCHE'???" urlò disperato Tae, aggrappandosi disperatamente all'ultimo frammento di speranza, che ancora lo teneva legato a quel ragazzo.

"Non ti devo nessun tipo di spiegazione Tae, mi dispiace se me ne sono andato senza avvisarti, ma non l'ho fatto con nessuno. Per me sei semplicemente un amico, non ti ho mai dato nessuna speranza di essere qualcosa che va al di là dell'amicizia, lo sai. Ti ho sempre messo le cose in chiaro fin dall'inizio, non è colpa mia se ti sei innamorato di me" lo accusò pesantemente Yoongi, cercando di dare un freno alla sua voce tremolante.

Si rendeva benissimo conto che cosa stava facendo di nuovo del male a Tae, ma era per il suo bene.

Yoongi non poteva amare, non poteva più amare nessuno, aveva una fottuta paura di perdere Tae.

Era convinto che se avesse ammesso a sé stesso di essere innamorato di quella splendida creatura, gliel'avrebbero portata via, come era sempre successo. Quindi preferiva averlo vicino come amico e sapere che stava bene piuttosto che amarlo con la consapevolezza che tutto sarebbe finito prima o poi.

Peccato che Tae non era della sua stessa opinione, infatti si scaraventò su Yoongi lo spinse contro il muro e si avvicinò ad un centimetro dalle sue labbra.

"Dimmi che non provi niente per me, dimmi che le notti che abbiamo passato insieme sono state solo sesso e nient'altro" lo sfidò Tae avvicinandosi sempre di più, sfiorando appena appena le labbra di Yoongi, che stava facendo una fatica immensa a non saltargli addosso, perché alla fine Yoongi era innamorato di Tae e il solo fatto di averlo così vicino gli faceva battere il cuore così forte che aveva paura che si accorgesse di tutto.

Prese l'ultimo briciolo di forza che aveva e lo scaraventò lontano da lui e dal suo corpo.

"SMETTILA IDIOTA...ti ho detto di starmi lontano, è stato solo sesso, puro e semplice sesso, non provo niente per te Tae, prima te ne rendi conto, prima la smetterai di soffrire" urlò Yoongi, dirigendosi verso la porta d'ingresso per uscire subito da quella casa. Non ce la faceva più, doveva andarsene immediatamente prima che la situazione degenerasse e che i suoi sentimenti prendessero il sopravvento.

Vedere Tae stare male per lui era davvero difficile da sopportare, soprattutto quando l'unica cosa che voleva fare era abbracciarlo e passare tutta la notte sotto le coperte e amarlo come non aveva mai fatto.

Sospirò irritato persino dai suoi pensieri, stava uscendo dalla porta, quando si sentì preso dalla manica, si girò e vide due occhi determinati guardarlo con sfida.

"Non ti credo, sappilo" gli disse Tae, prima di essere strattonato con brutalità.

"Fai quello che vuoi, io me ne vado" disse gelido Yoongi, prima di chiudersi la porta alle spalle ed inoltrarsi a testa bassa e con il morale a terra, lungo il viale del giardino della casa.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora