"Y-Yoongi..." sussurrò Tae
Quel viso che non vedeva da un anno, quella voce che tanto gli era mancata... era lì, davanti ai suoi occhi, a pochi centimetri da lui.
Non riusciva a connettere, non riusciva a parlare, il suo corpo si era immobilizzato.
"Sei tornato..." esclamò Tae più a sé stesso che all'altro.
"A quanto pare. Spero con tutto il cuore che non sia colpa tua se sono rientrato dal Giappone, dove stavo benissimo" disse in tono alterato Yoongi, guardando in cagnesco Tae, che davanti a quelle parole gli si inumidirono gli occhi per l'illusione di aver creduto, ancora una volta, che fosse tornato per lui.
Non ottenendo nessuna risposta, Yoongi scostò il più piccolo e sbuffando se ne andò in cucina attirato da delle voci, in particolare una a lui sconosciuta, lasciandosi alle spalle un Tae in lacrime che non perse occasione per rifugiarsi nella sua camera.
Appena entrò in cucina vide immediatamente il suo amico Kook abbracciato al ragazzo biondo, che presumeva fosse il famoso Jimin.
"Beh, non sei nemmeno venuto ad accogliermi piccoletto? Non hai più tempo per il tuo vecchio amico?" esclamò Yoongi facendo sobbalzare i due, troppo presi da loro stessi.
Il corvino si precipitò subito ad abbracciare il suo grande amico, perché è vero che Yoongi è stato un bastardo con suo fratello, ma per lui è sempre stato un mentore, un amico che lo ha sempre aiutato e sostenuto nei momenti più bui, ed è per questo che, nonostante il male che aveva fatto a suo fratello, non riusciva a non volergli bene.
"Finalmente sei tornato, brutto stronzo. Non hai mai risposto ai miei messaggi e non hai mai chiamato...lo sai che mi sono sentito abbandonato da te?" sorrise Kook.
"Stai tranquillo che anche se ero lontano avevo i miei informatori. Sapevo che stavi bene, piccoletto, altrimenti sarei corso qui in un batter d'occhio" gli rispose "Soprattutto ho saputo che ultimamente stai ancora meglio..." sogghignò puntando gli occhi su Jimin, che in quel momento aveva osservato la scena da lontano, cercando di inquadrare bene che persona poteva essere questo famoso Yoongi, la persona per la quale Tae soffriva da più di un anno.
Mentre pensava a quello, si accorse che Tae non era rientrato in cucina insieme a lui, si stava giusto chiedendo dove fosse quando i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Kook.
"Jimin...Jimin...mi stai ascoltando?" lo scosse Jungkook mettendogli una mano sulla spalla.
"Si scusami, ero sovrappensiero" si scusò il biondo.
"Ti presento ufficialmente l'ultimo membro dei magnifici sei, nonché mio grande amico e mentore. Stai sicuro che ora con la squadra al completo e soprattutto con l'arrivo di Yoongi sfido chiunque ad avvicinarsi a te" lo adulò Kook, che davvero aveva solo profonda stima per quel ragazzo.
"Piacere Jimin, non sento i ragazzi da un anno ormai, ma qualcuno mi ha già informato di tutto ed è come se ti conoscessi già. Stai davvero tranquillo, ti posso assicurare che con noi sei al sicuro" lo rassicurò ancora Yoongi.
"Grazie mille, ho piena fiducia in voi, soprattutto in Kook" sorrise Jimin che si affiancò al corvino, che non perse occasione per cingergli la vita con il braccio e stringerlo a sé.
"Scusa Yoongi, ma Tae dove è andato?" chiese Kook che ancora non aveva visto rientrare suo fratello, anche se sospettava dove fosse e, soprattutto, come si sentisse in quel momento. Certo che Kook non poteva prevedere quello che sarebbe successo a breve in quella stanza, o meglio non si era reso conto che, nel momento in cui aveva pronunciato quella frase, il suo ragazzo si era immediatamente irrigidito e stava diventando nervoso.
Non possiamo dimenticarci che Jimin è la persona più dolce e tenera, in modo particolare con Kook, ma ha comunque un carattere di merda, soprattutto se degli estranei, come era Yoongi per lui, facevano soffrire le persone che lui amava. E lui amava Tae, è come se era suo fratello, si era sfogato così tante volte con lui, l'aveva visto piangere così tante volte per quel ragazzo.
Infatti, davanti alla faccia fredda e calcolatrice di Yoongi e alla sua alzata di spalle appena Kook pronunciò quella frase, il biondo diede il meglio di sé.
Si staccò dal suo ragazzo, si avvicinò a Yoongi e lo prese per il colletto.
"Io ti avviso che se solo gli hai fatto del male di nuovo, o l'hai trattato di merda ti faccio passare le pene dell'inferno. E credimi che, nonostante questo faccino dolce e tenero che ho, sono capace di distruggerti in due secondi..." lo minacciò con voce bassa e fredda, per poi lasciarlo andare spingendolo.
"Vado a vedere dove è Tae" disse rivolgendosi a Kook, che in quel momento ebbe quasi paura per il suo amico che, tra l'altro era rimasto a bocca aperta, proprio perché non si aspettava di certo questa cattiveria da parte di quel viso d'angelo.
"Augurati che stia bene, altrimenti ti conviene tornartene in Giappone" ribadì in modo freddo a Yoongi prima di lasciare la stanza.
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...