"Che cosaaaa??? Ma sei impazzita?? Non accetterò mai di essere perennemente seguito da due idioti che sicuramente si impicceranno solo della mia vita e alla prima difficoltà o alla prima sfuriata che gli faccio, scappano via immediatamente" urlò Jimin contro sua madre dopo che quest'ultima gli aveva detto che da domani avrebbe avuto due guardie del corpo giorno e notte.
"Jimin tesoro..." iniziò la madre per essere interrotta subito.
"Tesoro a chi? Ma ti rendi conto che cosa mi stai facendo? Lo sapevo che ne tu ne quello stronzo mi avete mai amato, ma almeno lasciami stare da solo nella mia fottuta casa senza che nessuno vi venga a spifferare tutto quello che faccio. Lo sapete benissimo che non esco mai di casa, lo sapete benissimo che non ho amici...che cazzo volete ancora da me oltre il controllo completo della mia vita??" urlò ormai in lacrime preso dalla rabbia e dallo sconforto di non avere più nemmeno un attimo di libertà senza essere controllato.
"Jimin, adesso basta" si alterò la madre avvicinandosi a lui e incupendosi subito appena vide il figlio fare un passo indietro "Ascoltami ti prego, tuo padre è all'estero per una settimana, casualità è capitato proprio in questi giorni che ti arrivassero quelle lettere e di conseguenza mi ha detto di contattare la migliore agenzia di guardie del corpo"
"Eh certo e tu come sempre lo hai accontentato subito, giusto'" la interruppe Jimin.
"Jimin...ascoltami se non lo facevo io lo avrebbe fatto lui al suo rientro e credimi che sarebbe stato peggio. Ho contattato un mio vecchio amico che sono sicura ti manderà i suoi migliori agenti, ma sono anche sicura che ne rimarrai davvero impressionato...tesoro mio lo so che pensi solo cose brutte di me, ma credimi che per me sei la persona più importante della mia vita..." disse singhiozzando con un tono di voce bassissimo per paura che le guardie che era fuori sentisse tutto e riferisse poi a suo marito quella confessione.
Jimin scoppiò a ridere "Lo dimostri molto bene sai mamma, ora se non hai più niente da dirmi puoi andartene anche perché credo che la persona che ti aspetta qui fuori non è molto paziente"
"Va bene, me ne vado...se me lo permette domani mattina sarò qui con te ad accogliere le tue guardie del corpo" sussurrò la madre consapevole del fatto che se ne doveva andare al più presto altrimenti avrebbe passato dei seri guai.
"Non ce n'è bisogno, so cavarmela da solo da quando sono nato, non ho bisogno del tuo aiuto" rispose Jimin sbattendole la porta in faccia e chiudendola a chiave.
Si diresse in cucina senza forze, trascinando i piedi dalla stanchezza sia fisica che psicologica...quelle rare volte che vedeva sua madre da solo Jimin ne usciva devastato.
Non era deficiente da non aver capito la situazione, sapeva benissimo che sua madre, come lui, erano sotto controllo e che se non avessero fatto tutto quello che diceva il padre avrebbero poi subito le conseguenze. Lo sapeva bene lui e pure sua madre...prese un bicchiere di acqua e se ne andò in camera da letto per poi sdraiarsi sperando di non avere i soliti incubi.
Purtroppo per lui anche quella notte, come le notti in cui il suo livello di devastazione raggiungeva il limite, ebbe il solito incubo che lo fece alzare in preda ad un attacco di panico che ormai gestiva da solo dall'età di diciotto anni, quando venne picchiato da suo padre e rinchiuso in una cabina armadio per un giorno intero e solo per aver interagito con un ragazzo durante una competizione.
Interagito voleva dire che Jimin aveva solo accettato di far colazione insieme a lui la mattina dopo la gara, e suo padre questa interazione non l'aveva trovata di suo gusto e così lo picchiò a sangue appena ne ebbe l'occasione giusta...il periodo giusto era quando non aveva gare e poteva poi medicarsi le ferite rinchiuso in casa senza far vedere al mondo quanto era bastardo suo padre.
Jimin sapeva benissimo che anche sua madre subiva le stesse torture ed è per questo che non voleva che si avvicinasse a lui. Se suo padre avesse scoperto che la madre provava amore per Jimin era morta ecco perchè la trattava di merda ogni volta, era l'unica cosa che poteva fare per salvarle la vita.

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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...