Le giornate proseguirono serenamente per tutti e tre i ragazzi, Jimin si era abituato alla loro presenza, soprattutto a quella di Kook.
Da quella famosa sera i due ragazzi non avevano più avuto momenti intimi, primo perché Kook era fermo sulla sua idea che Jimin dovesse scoprire il mondo prima e secondo, per quanto a Jimin mancassero le coccole e i baci di Jungkook, non aveva il coraggio di fare il primo passo. Aveva una fottuta paura di essere rifiutato.
Quella mattina, come sempre, uscì dalla sua sala prove tutto sudato con una salvietta intorno al collo. Si stava asciugando la nuca quando dalla cucina sbucò Tae che lo accolse con un sorriso.
"Buongiorno Jimin, se vuoi andare a farti la doccia possiamo fare colazione insieme"
"Mmmm...Tae colazione hai detto? L'hai per caso preparata tu?" si assicurò il biondo che non aveva la minima voglia di essere avvelenato, avendo imparato bene a sue spese che Hyun Bin quando diceva che Tae era un disastro in cucina, gli stava solamente facendo un complimento.
"Accidenti, certo che fra te e mio fratello stamattina siete proprio simpatici" ribattè Tae facendo il finto offeso.
"K-Kook?" chiese Jimin sorpreso che Kook fosse passato solo un secondo e non lo avesse chiamato per salutarlo.
"Si il tuo fidanzatino è passato due minuti per assicurarsi che non ti avvelenassi con la colazione e ha portato le brioches" fece segno alzando il sacchetto che aveva appoggiato sul tavolo "E poi mi ha detto di dirti che non voleva disturbarti durante le tue prove e di prepararti per stasera alle otto" concluse Tae mentre apriva il sacchetto e metteva le brioches su un piatto e preparava il caffè per entrambi.
"Grazie Tae...ma stasera? Che cosa succede stasera?" chiese Jimin rilassato per le parole che gli aveva appena detto, aveva sempre paura di essere ignorato da Kook, era sicuro che si sarebbe stufato prima o poi di lui e il fatto che in queste settimane non aveva mai tentato di baciarlo o di abbracciarlo aveva peggiorato il suo stato d'animo e la sua insicurezza.
"N-non n-ne h-ho idea" esclamò Tae mentre addentava la brioches tutto soddisfatto "E poi dovete smetterla di prendermi come il vostro messaggero d'amore. E' snervante vedervi flirtare, mentre io sono una povera anima single" continuò serio.
"F-Flirtare? Ma stai scherzando? Sono settimane che mi sta ignorando, non credo di piacere molto a tuo fratello, Tae. Secondo me gli faccio solo pena, mi ha preso un po' come il suo fratellino minore..."sospirò Jimin con la testa bassa e con la voce abbattuta.
Alzò di scatto la testa quando dall'altra parte del tavolo Tae, iniziò a ridere fortemente...aveva le lacrime agli occhi, non riusciva a fermarsi tanto che stava addirittura cadendo dalla sedia e si stava pure ingozzando con la brioches in bocca.
"S-scusa J-jimin...s-scusami tanto. Ma non ti puoi rendere conto della cazzata che hai appena detto. Giuro, voi due mi fate davvero morire prima o poi" continuò a parlare tra una risata e l'altra. Si calmò solo quando vide dall'altra parte del tavolo, la faccia sconvolta di Jimin che non riusciva a capire cosa gli volesse dire.
"Ascolta Jimin, smettila di pensare a questo. Ti posso assicurare che non sei come un fratellino per Kook, credimi. Stasera esci con lui senza paranoie, goditi la serata e impara a lasciarti andare ed a seguire il tuo istinto. Non è sbagliato seguirlo, soprattutto se si tratta di Kook. Lo conosco ormai da più di dieci anni, ne abbiamo passate di cotte e di crude insieme. E' molto più simile a te di quanto credi sai, avete entrambi bisogno l'uno dell'altro. E' arrivato il momento che uno di voi faccia il primo passo e questa volta dovrai essere tu a farlo. Mio fratello ha troppa paura di farti del male, ma credimi non ti rifiuterebbe mai" confessò sinceramente Tae cercando di far capire al biondo che ormai tutto dipendeva da lui e che nella vita bisogna saper rischiare per raggiungere la felicità.
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...