Finalmente era arrivata la giornata delle prove di Jimin e il padre dei ragazzi decise di fare una piccola riunione a casa sua, per decidere bene le strategie e soprattutto per far sentire Jimin al sicuro e renderlo partecipe dei loro movimenti, in modo che si sentisse davvero protetto.
Jimin era abbastanza agitato e si sedette a fianco del suo ragazzo sfiorandogli le cosce con le sue, cercando un po' di calore.
Jungkook, che si era accorto del nervosismo del biondo, gli prese la mano tra le sue, confortandolo con piccole carezze, mettendo il braccio intorno alle spalle, avvicinandolo ancora di più a sé.
La tensione che aleggiava nell'aria si poteva percepire dalla serietà di Hyun Bin nello spiegare nei minimi particolari con cartine e scalette il teatro, al fatto che ancora non si sapeva niente del padre di Jimin.
La cosa peggiore era che le lettere di minaccia non erano cessate, continuavano ad arrivare all'indirizzo di casa del biondo e ultimamente erano ancora più pesanti ed esplicite, voleva uccidere Jimin durante la gara di ballo. Di tutto questo però Jimin era all'oscuro.
"Ok ragazzi, ora che avete in mano tutto il materiale, studiatelo nei minimi particolari, dovrete conoscere quel teatro come conoscete voi stessi. L'unico momento in cui tu Jimin sarai solo sarà durante la tua esibizione, per il resto io e Kook saremmo sempre al tuo fianco" si rivolse verso il biondo rassicurandolo "Tae e Yoongi sarete esposti in prima linea, siete i migliori in questo, sarete gli unici a non essere sotto copertura. Se non mostrassimo nessun tipo di protezione per Jimin, giustamente sarebbe sospetto, mi raccomando voi due...state attenti perché sarete i primi obiettivi da eliminare per il nemico. Nam, Hobi e Jin siete sotto copertura, ognuno di voi avrà una squadra di quindici uomini, organizzatevi tra di voi e poi con i ragazzi. Niente deve essere lasciato al caso, ognuno di voi deve sempre sapere cosa fare, nessun dubbio, nessuna indecisione...agite sempre in sicurezza vostra, dei vostri compagni e soprattutto in quella di Jimin. Se avete domande sapete dove trovarmi in qualsiasi momento. Ora direi che è meglio andare a teatro, altrimenti Jimin mi ammazza se lo faccio arrivare in ritardo" disse ridendo il padre, cercando di smorzare un po' la tensione accumulata in quella stanza.
"Oggi saremo solo noi, entreremo da parti diverse, mi raccomando come se fossimo sotto copertura, nessuno deve riconoscervi. Kook sistema Jimin, io vi aspetto in macchina. Tae e Yoongi andate pure per primi, Hobi seguici in moto e Nam e Jin partite dopo di noi. Mi raccomando ragazzi occhi aperti sempre" concluse, seguito da un "ok capo" generale.
Si misero subito tutti in azione, Kook prese un Jimin disorientato per mano e lo condusse nella loro stanza.
"Vieni amore mio, ora ti dobbiamo camuffare al meglio, anche se sarà impossibile nascondere la tua bellezza" esclamò dolcemente Kook, dandogli un bacio sulle labbra.
"Grazie Kook, so benissimo che stai cercando di smorzare la mia agitazione, ma è tutto troppo strano. Ho paura Kook" ammise Jimin abbracciando d'istinto il corvino e posizionando la sua testa sul suo petto "Ho paura che ti possa succedere qualcosa...a te...a Tae e persino a quel coglione di Yoongi. Eravate tutti così seri che mi sono reso conto che la situazione è davvero pericolosa. E se vi succedesse qualcosa per colpa mia?" singhiozzò.
"Vieni qui piccolo" lo condusse sul letto e lo fece sedere sulle sue gambe. Gli prese il viso tra le mani e lo bacio, fu un bacio dolcissimo, non c'era passione, c'era solo infinita dolcezza e amore.
"Ascoltami piccolo, siamo una grande squadra noi sei, non posso dirti bugie dicendo che non siamo mai rimasti feriti e che siamo invincibili, ma oltre che proteggere te, noi sei, ci proteggiamo a vicenda, siamo davvero molto uniti. Devi solo stare tranquillo e danzare liberamente. Non devi preoccuparti, ricordati sempre che è il nostro lavoro, come danzare è la tua passione. Io credo che anche a voi ballerini può succedere che vi facciate male qualche volta, ma non per questo vi impegnate di meno o smettete di farlo"
Ci furono attimi di silenzio fino a quando Jimin decise di parlare e di condividere il suo segreto.
"Kook...non voglio più danzare...questa sarà la mia ultima gara" confessò tutto d'un fiato il biondo, sperando di essere appoggiato in questa sua decisione e non criticato o addirittura convinto a cambiare idea.
"C-cosa? Perché?" disse smarrito il corvino per quelle parole dette all'improvviso e con molta convinzione.
"N-non è che voglio smettere di danzare, voglio solo smettere di fare gare e competizioni...v-vorrei danzare per me, vorrei poter danzare liberamente senza schedule, senza coreografie" sussurrò.
"Sei libero di fare ciò che vuoi Jimin, qualunque sia la tua scelta io ti appoggio e resterò sempre al tuo fianco, non dimenticarlo mai. Sinceramente credo che la danza faccia parte di te e sono sicuro che, qualunque scelta tu faccia sarà quella giusta, perché sei una persona che parla con il cuore prima di usare la testa" concluse Kook.
"Ti amo" disse semplicemente Jimin facendosi avvolgere ancora di più nelle braccia muscolose del suo ragazzo. Si sentiva bene, nonostante la tensione, la paura...stare tra le braccia di Kook lo tranquillizzava e lo faceva sentire amato e protetto.
Nel frattempo, Tae e Yoongi arrivarono a teatro. Durante il tragitto in macchina nessuno dei due parlò, si scambiarono qualche occhiata furtiva ma entrambi erano immersi nei loro pensieri.
Erano entrambi vestiti di nero, occhiali da sole e anfibi, Tae aveva un berretto di lana nero sul capo mentre Yoongi un cappellino rigorosamente nero.
Entrarono e iniziarono a perlustrare tutta la zona, cercando di non dare fastidio alle persone, che in quel momento stavano provando.
Finito di girovagare, salirono le scale e si sedettero nei loggioni situati nella zona più alta del teatro per scambiarsi varie opinioni e discutere su eventuali scelte organizzative per il giorno della gara. Erano entrambi molto attenti e scrupolosi nel loro lavoro, proprio per questo erano considerati la coppia migliore durante le missioni ad alto rischio.
"Credo che abbiamo finito per oggi, dovremmo però vederci stasera per pianificare bene il tutto. Vieni da me, così evito di vedere quel diavolo" decise Yoongi, facendo sogghignare Tae per il soprannome dato a Jimin.
"D'accordo" sussurrò Tae che dentro di sé si sentiva morire, non voleva tornare in quella casa...non adesso che aveva deciso di cercare di dimenticarsi di quel ragazzo, di cercare la felicità altrove perché anche lui aveva il diritto di essere felice ed era davvero stanco di essere respinto...ma quella casa era piena di ricordi belli...in quella casa aveva passato i momenti migliori con lui...perché Yoongi sotto quella corazza era dolcissimo e lui era l'unico che aveva avuto la fortuna di conoscerlo veramente...
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...