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Il suono...quel fottuto bip bip regolare che non avrebbero mai voluto sentire, faceva da sottofondo al profondo silenzio che aleggiava in quella stanza ospedaliera, dove i due fratelli erano entrambi seduti al capezzale del padre ferito la sera prima e operato d'urgenza.

Le sue condizioni erano stazionarie, ma finchè il paziente non avrebbe ripreso conoscenza, i medici non si potevano sbilanciare sul suo effettivo stato.

"Ce la farà, ne sono sicuro Tae..." disse Jungkook, rassicurando più sé stesso che il fratello. Continuava a ripetere quella frase ogni dieci minuti, senza ricevere nessun tipo di reazione dall'altra parte.

La porta della stanza venne aperta da un altro ragazzo, anche lui devastato visivamente, che mise una mano sulla spalla di Kook e gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, che lo fece alzare immediatamente di scatto dalla sedia.

"Si è svegliato"

L'espressione del corvino, in quel momento, era indescrivibile...i suoi occhi iniziarono ad inumidirsi e le labbra iniziarono a tremare.

"Vai, ci penso io a lui" lo rassicurò Yoongi, facendo segno con il capo a suo fratello, che da ieri sera non parlava o reagiva a niente e a nessuno...scorrevano solo lacrime e sospiri su quel bellissimo volto oscurato dalla disperazione.

Kook annuì ringraziando Yoongi e uscì dalla stanza per entrare in quella subito accanto.

Nel frattempo Yoongi si avvicinò a Tae e circondò le sue spalle con il braccio trasmettendogli un po' di calore, nella speranza che almeno con lui avrebbe reagito.

Sapeva benissimo che Tae e suo padre avevano un rapporto speciale, nonostante quell'uomo avesse raccolto per strada quei due delinquenti già adolescenti, era diventato in poco tempo la persona più importante per loro.

"Ehi piccolo" lo chiamò dolcemente mettendosi in ginocchio e appoggiandosi ai braccioli della sedia.

Spostò una ciocca di capelli di Tae che era caduta sul suo viso, nascondendogli quei bellissimi occhi sciupati dalle lacrime e dalla mancanza di sonno.

"Tae, andiamo a casa a riposare, i ragazzi ci danno il cambio per qualche ora e poi torniamo qui. Sei distrutto, non puoi permetterti di crollare, lui ha bisogno di te, di sentire che stai bene" continuò Yoongi cercando di convincere il corvino ad andare a casa con lui per riposare almeno un poco.

"No, non voglio. Voglio essere qui quando si sveglierà...perché l-lui s-si s-sveglierà...vero?" balbettò Tae, senza più forze sia a livello fisico che a livello psicologico. Era esausto.

"Certo che si riprenderà e sarà più forte di prima" lo rassicurò Yoongi continuando ad accarezzarlo "Andiamo a casa, piccolo...solo per qualche ora e ti prometto che ti riporto qui immediatamente dopo che ti sei fatto una doccia, mangiato qualcosa e riposato un pochino...ti prego"

"D'accordo" sospirò pesantemente alzandosi con fatica "Ma dove è Kook?" chiese, accorgendosi in quel momento che suo fratello non era dall'altra parte del letto.

"E nell'altra stanza...Jimin si è svegliato" disse Yoongi sorridendo.

"Oddio...meno male...hai sentito papà? Jimin si è svegliato...ora tocca a te, svegliati...non ti azzardare a lasciarmi solo con quei due piccioncini...hai capito?" implorò disperatamente chinandosi sul letto e avvicinandosi di più al volto di suo padre, finchè venne preso da due forti braccia e allontanato dal letto del dormiente.

"Andiamo" disse Yoongi mentre con fatica lo condusse fuori dove venne abbracciato anche da Jin e Nam che avrebbero dato il cambio al capezzale del padre.

"S-se si sveglia...c-chiamatemi subito" li pregò Tae.

"Ci puoi scommettere amico, ora vai a riposarti, ci pensiamo noi a tuo padre. Non lo lasceremo solo nemmeno per un attimo" gli promise Nam, facendo segno a Yoongi di portarlo via immediatamente. Era la prima volta che vedevano Tae così distrutto, nemmeno l'abbandono di Yoongi un anno prima lo aveva devastato così tanto.

il tragitto verso casa di Yoongi fu silenzioso, Tae si era addormentato appena la macchina era partita e il corvino ne fu sollevato tanto che dopo mezz'ora di tragitto, gli veniva male svegliarlo.

Lo aiutò a uscire dalla macchina, Tae era davvero senza forze. Appena entrarono nell'appartamento Yoongi lo condusse subito in bagno e lo aiutò a spogliarsi per infilarlo in doccia, ma vedendo che non si reggeva in piedi decise di svestirsi anche lui e di fare la doccia insieme.

"C-che fai?" chiese debolmente Tae.

"Smettila di farti paranoie, ti ho già visto nudo più di una volta. Non ti reggi in piedi, non voglio rischiare di vederti collassare in doccia" lo sgridò Yoongi continuando, nel frattempo, a lavarlo.

Riuscì a farlo mangiare un poco e poi lo portò dritto nella sua stanza e lo fece distendere nel letto, per poi infilarsi anche lui sotto le coperte e avvolgerlo tra le sue braccia.

"Non voglio che muoia Yoongi...non voglio rimanere solo...Kook ha Jimin...io ho solo mio padre...non voglio che mi abbandoni come hanno sempre fatto tutti" disse scoppiando in lacrime, lacrime che scorrevano senza sosta lungo quel viso dolcissimo deturpato dalla stanchezza e dalla paura.

"Piccolo, ascoltami bene. Tuo padre è forte e sono sicuro che si riprenderà velocemente, ha ancora tante cose da fare e poi lui stesso è un lottatore nato" lo rassicurò Yoongi asciugandogli le lacrime e cullandolo nel suo abbraccio.

Avvicinò il viso al suo e baciò quelle labbra salate, un piccolo bacio a stampo che fece sentire Tae amato.

"Non sei solo, ci sono io con te" esclamò Yoongi con un sorriso, guardandolo fisso negli occhi.

"Tu te ne andrai...come sempre. Mi abbandonerai come hai già fatto" lo rimproverò Tae.

"Sono stanco di scappare, piccolo. non ti lascerò più solo" concluse Yoongi guardando un Tae serenamente addormentato fra le sue braccia.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora