In mezzo al tavolo c'era un enorme scatola con tanto di fiocco, mentre sulla sinistra dietro all'enorme tavolata c'erano dei palloncini che svolazzavano con la scritta "Buona Fortuna Jimin" e tutti i ragazzi intorno ad essi.
"M-ma che succede? C-che cosa state facendo?" chiese il biondo non capendo più niente; quella serata era stata organizzata in onore di Hyun Bin e di conseguenza non riusciva a capire cosa ci facevano dei palloncini con il suo nome sopra e un regalo enorme in mezzo al tavolo del quale lui non ne era a conoscenza.
Si grattò la nuca e rivolse uno sguardo esterrefatto e confuso al suo ragazzo che lo stava semplicemente guardando con ammirazione e con gli occhi lucidi, ma senza scomporsi o aiutarlo a capire.
C'era un'altra persona che, quella sera, aveva chiesto di poter consegnare direttamente a Jimin il regalo in segno di gratitudine per averlo aiutato e per aver unito ancora di più quella pazza famiglia di matti con la sua dolcezza e con la sua caparbietà: HYUN BIN.
Quest'ultimo si avvicinò lentamente al diretto interessato e lo abbracciò, un abbraccio pieno di calore e di amore verso quel piccolo uragano che era entrato nelle loro vite come un diavolo arrabbiato con il mondo intero per poi invece trasformarsi in un angelo, donando a tutti un sorriso di incoraggiamento o una parola dolce in ogni momento.
"Sono forse più emozionato io in questo momento che tu" prese parola il padre, schiarendosi la gola per poi proseguire con la voce un po' instabile dovuta all'emozione che provava "Jimin, mio piccolo grande eroe, ti ho visto crescere nell'ombra e ho assistito, purtroppo, a tutte le ingiustizie che la vita ti ha dato senza poter mai fare niente per aiutarti...non ti puoi nemmeno immaginare come mi sono sentito quando tua madre ha deciso di rivolgersi a me quel giorno...ho pianto...lo ammetto perché finalmente potevo aiutarti e proteggerti. Sono felicissimo che fai parte della nostra famiglia e che hai trovato l'amore della tua vita che, sono sicuro, ti accompagnerà in ogni tuo passo da qui in avanti, insieme a me e a tutti i nostri amici. Ho chiesto io ai ragazzi di consegnarti personalmente questo regalo per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per noi in questi mesi a nome mio e di tutti loro" fece un gesto in direzione dei ragazzi, tutti abbastanza emozionati, persino Yoongi aveva gli occhi lucidi e la cosa era preoccupante.
"M-ma i-io non c-cap..." iniziò a balbettare Jimin, venendo subito interrotto dal suo ragazzo, che vedendolo in quello stato non riuscì più a stare in disparte e si mise al suo fianco.
"Non dire niente amore mio, avvicinati e apri il pacco" gli disse con infinita dolcezza, aiutandolo ad arrivare davanti al tavolo.
Jimin si avvicinò all'enorme pacco e iniziò a scartarlo, l'interno era stato riempito con piccole palline di polistirolo colorate. Affondò la mano e trovò una scatola che conteneva delle scarpette da ballo usate, che dopo qualche minuto osservandole capì che erano le sue.
Continuò senza fare domande e trovò un'altra scatole con all'interno dei pantaloni bianchi leggeri e una camicia bianca, erano quelli che lui aveva usato nella sala prove molte volte...proseguì e trovò un'ultima scatola con all'interno un biglietto:
"I sogni vanno rincorsi, non devi più avere paura ricordati che non sei più solo...alza lo sguardo e osserva chi hai al tuo fianco in questo momento...ricordati sempre...le persone che hai appena visto saranno sempre al tuo fianco per vedere d'ora in poi i tuoi sorrisi e non più le tue lacrime. Ti vogliamo bene Jimin. La tua nuova famiglia" e dopo aver letto il biglietto, non ci soffermiamo nemmeno nel dire che Jimin inondò il giardino di lacrime abbracciando e baciando tutti i presenti, compreso Yoongi al quale dedicò un abbraccio speciale perché in fin dei conti aveva imparato a conoscerlo bene durante le notti insonni ad aspettare i loro ragazzi che tornavano dall'ospedale, si erano sostenuti a vicenda.

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My bodyguard
Fiksi PenggemarJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...