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La sera Tae stava leggermente meglio, aveva ancora difficoltà a camminare, ma se appoggiato al suo compagno riusciva a reggersi in piedi e dopo tanti capricci aveva convinto Yoongi a farlo uscire.

Arrivarono in ospedale, mentre i ragazzi se ne stavano andando a casa per cenare e farsi una doccia, mentre Kook era entrato nella stanza di suo padre, Tae chiese a Yoongi di accompagnarlo da Jimin, che ancora non aveva visto.

Appena aprì la porta il piccolo uragano biondo lo vide e si butto letteralmente fra le sue braccia, facendo emettere dei mugolii di dolore a Tae.

"Ehi piccoletto, stai attento, non vedi che non si regge in piedi" lo sgridò Yoongi, preoccupato per il suo cucciolo.

"Non importa amore, sto bene e poi Jimin non poteva saperlo, stai tranquillo" gli sussurrò Tae, lasciandogli subito un piccolo bacio a stampo sulle labbra per calmarlo.

"AHHHHHHHHHHH....COSA STATE FACENDO VOI DUE????"urlò Jimin in preda all'agitazione nel vedere il suo migliore amico baciare la persona che lui non sopportava proprio, non gli era passata per niente la voglia di spaccargli la faccia per tutto il dolore che aveva provocato a Tae.

Quest'ultimo nel vedere la reazione del biondo scoppiò in una fragorosa risata e lo abbracciò di slancio.

"Mi sei mancato piccolo mochi, davvero tanto" disse ridendo a crepapelle nel continuare a vedere Jimin che guardava in cagnesco il suo ragazzo.

"Beh, io vado da Kook e tu piccoletto cerca di non farmelo stancare e soprattutto non farlo alzare da questa sedia. Ok?" lo minacciò il corvino, facendo sbuffare immediatamente il rivale.

"Senti un po' idiota, qui l'unico che deve stare attento a non fare del male al mio TaeTae sei tu, sappi che ti tengo d'occhio, se osi solo farlo piangere un'altra volta giuro che ti troverò ovunque tu scapperai e poi ti taglio le palle" concluse Jimin con soddisfazione, prima di dedicarsi completamente al suo migliore amico ignorando completamente Yoongi che se ne andò sogghignando.

"Ahhh questo piccoletto prima o poi mi farà venire l'esaurimento. Spiegagli bene cosa è successo stanotte "TaeTae" "disse mentre chiudeva la porta alle sua spalle continuando a ridere.

"No, non voglio saperlo" lo anticipò Jimin, notando il lieve rossore che era apparso sulle guance di Tae " Voglio solo sapere come stai...mi dispiace Tae, mi dispiace tantissimo per quello che è successo a te, a tuo padre e a tutte quelle persone, io non..." non riuscì a finire la frase che venne bruscamente interrotto dal suo migliore amico.

"Smettila subito Jimin, sai benissimo che è il nostro lavoro e sono sicuro che mio padre la pensa come me. Dobbiamo solo aspettare che si risvegli, ma sono sicuro che lo farà perché è un uomo forte ed è difficile da abbattere quella testa dura. Tu piuttosto come stai? Mi ha detto Kook che domani torni a casa, ci sarò io con te visto che Yoongi mi ha concesso questa uscita solo ed esclusivamente perché l'ho pregato e scongiurato fino a portarlo all'esaurimento, ma mi ha già detto che per almeno tre giorni mi segrega in casa. Ci facciamo compagnia, mangiamo schifezze tutto il giorno davanti alla tv, alla faccia loro" lo tirò su di morare il castano.

"Mi sei mancato TaeTae" disse Jimin abbracciando di nuovo il suo amico cercando di non fargli del male.

Stavano continuando a parlare, fino a quando non sentirono del frastuono proveniente dal corridoio e dalla stanza vicina, quella di Hyun Bin.

Jimin fece cenno a Tae di stare tranquillamente seduto che sarebbe andato lui a vedere cosa stava succedendo, ma non fece in tempo ad aprire la porta che questa venne spalancata da Kook in lacrime.

"Si è svegliato...papà si è svegliato" disse cercando di trattenere le lacrime, ma invano.

Jimin abbracciò subito il suo ragazzo che appena venne travolto dal suo amore, scoppiò a piangere come una fontana continuando a ripetere che si era svegliato, come se ancora fosse un sogno.

Tae, invece, rimase paralizzato da quelle parole dette in fretta e piene di lacrime di suo fratello, ma venne immediatamente raggiunto da Yoongi che si inginocchiò vicino a lui e gli prese il viso fra le mani.

"Amore mio" lo guardò con infinita tenerezza, vedendo che ancora stava trattenendo il fiato quando suo fratello, staccatosi per un secondo da Jimin, lo raggiunse e lo abbracciò.

"Lo sapevo che non ci avrebbe lasciati soli" sussurrò Kook all'orecchio di Tae.

"E'-è vero? P-papà è è s-sveglio?" chiese titubante per avere l'ennesima conferma.

"Si" disse semplicemente Kook guardando suo fratello negli occhi, che resosi conto che non era un sogno, ma la pura verità scoppiò a piangere tra le braccia di Kook che continuava ad accarezzargli la schiena per calmarlo.

I quattro ragazzi, stettero tutti in camera di Jimin mentre nell'altra stanza il padre veniva visitato.

Ancora non sapevano niente, non sapevano se stava bene, se aveva avuto conseguenze, sapevano solo che aveva riconosciuto Kook e Yoongi e che appena aveva aperto gli occhi aveva sorriso, quindi erano abbastanza ottimisti e speravano nel meglio.

Tutti assorti nei loro pensieri, non si accorsero che la porta venne aperta dal dottore che aveva in cura loro padre.

"Buonasera ragazzi, ciao Kook e Tae, potrei parlarvi in privato un secondo sulle condizioni di vostro padre?" chiese il medico guardando i ragazzi che erano uno nelle braccia dell'altro.

"Buonasera dottore, può benissimo parlare qui davanti a tutti. Siamo tutti la sua famiglia ora" rispose convinto Kook stringendo ancora di più fra e sue braccia Jimin e vedendo che anche Tae annuiva dando conferma di ciò che aveva detto suo fratello, stringendo forte la mano di Yoongi.

My bodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora