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Erano le quattro di mattina quando Kook si svegliò a causa del piccolo corpo accanto al suo che si stava agitando nel letto. Si avvicinò e notò delle lacrime sulle guance di Jimin, capì subito che probabilmente stava sognando e che tutta la sicurezza di quella sera era una copertura, quella serata era stata troppo sconvolgente per lui.
Cercò di calmarlo sussurrandogli parole dolci, lo strinse ancora più forte fra le sue braccia, ma nulla di tutto ciò funzionò. Decise di svegliarlo, non poteva continuare a vederlo soffrire.
"Jimin, piccolo svegliati. Stai facendo un brutto sogno. Amore mio svegliati, ci sono io qui con te" gli parlò in tono dolce non smettendo un attimo di accarezzargli il viso asciugandogli le lacrime che continuavano a scendere. Si sentiva morire vedendolo soffrire così tanto, non sapeva davvero cosa fare, si sentiva tanto impotente.
Finalmente Jimin si svegliò, i suoi occhietti erano tutti rossi, bagnati dalle lacrime e piccolissimi. Appena Jimin si rese conto di dove si trovava e soprattutto chi c'era al suo fianco, si buttò fra le braccia di Kook e lo abbracciò talmente forte da far mancare l'aria al corvino.
"Sei tu...non mi hai lasciato davvero. Sei ancora qui...non ce la faccio più Kook, i ricordi mi stanno devastando...io...io...sono stanco e ho troppa paura..."disse piangendo disperato.
"Piccolo...sono qui, non me ne vado, se vuoi parlarmene ti ascolterò" disse privo di forze il corvino sentendosi davvero una nullità per non riuscire ad aiutare il suo amore più grande.
"Puoi tenermi co-così ancora per un po'?" chiese timidamente, nascondendo il capo nell'incavo del collo del corvino.
Quest'ultimo posò un bacio delicato sulla sua guancia e lo strinse ancora di più al suo corpo.
Stettero in quella posizione per lunghi minuti ascoltando, nel silenzio della stanza, l'uno il battito dell'altro. Quando Jimin sentì di stare meglio, si sollevò e incontrò lo sguardo preoccupato del corvino.
"N-non so se dopo quello c-che saprai su di me mi vorrai ancora...e i-io non voglio p-perderti" confessò amaramente Jimin.
"Oddio piccolo..." Kook lo prese tra le braccia e lo mise tra le sue gambe a cavalcioni per averlo ancora più vicino, gli prese il viso fra le mani e lo guardò dritto negli occhi "Ascoltami amore mio, io non credo che le cose che mi racconterai possano cambiare l'opinione che ho di te e il fatto che il mio cuore non può vivere senza la tua anima. Posso solo immaginare quello che ti ha fatto quel bastardo e credimi Jimin che nemmeno io ho una bella storia alle spalle e forse, conoscendola, non mi vorrai più" continuò prima di essere interrotto subito.
"MAI" urlò Jimin, facendo sorridere il corvino.
"E allora perché credi che invece io lo farei? Stupido idiota, io non so più come fartelo capire ma....io ti amo Jimin, ti amo davvero tanto. Voglio che tu ti sfoghi con me solo per il semplice fatto che voglio cercare di aiutarti a portare il peso atroce di questi ricordi. Voglio che ti fidi di me, non scappo Jimin, non potrei mai andarmene ora che ho trovato la persona con cui vorrei trascorrere il resto della mia vita"
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My bodyguard
FanfictionJimin un famoso ballerino, Jungkook la sua guardia del corpo. Una storia ricca di colpi di scena...