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La cerimonia di smistamento stava per cominciare e i mocciosetti del primo anno se ne stavano fuori dalla porta della Sala Grande, a chiacchierare a gruppi oppure a mangiarsi le unghie, sul nevrotico andante.
Degona, non sapendo con chi parlare e non conoscendo nessuno, ne approfittò per guardarsi in giro. A dire il vero Liz l'aveva sempre messa davanti a purosangue insopportabili e lei non aveva mai visto, come li chiamava la sua tata, "dei mezzosangue di nascita babbana".
Però come si riconoscevano? Per lei erano tutti ragazzini di undici anni come gli altri.
Ce l'avevano scritto in fronte?
E poi lei doveva anche cercare il suo futuro amore. Ma anche quello era difficile da riconoscere!
Senza sapere cosa fare si appoggiò alla ringhiera di marmo della scalinata, impaziente.
- Sei nervosa?-
Si girò alla sua destra e trovò una ragazzina bionda, con una coda di cavallo e lunghi capelli.
Portava degli occhiali quadrati, con una montatura disegnata con tante farfalle che a Degona piacque moltissimo.
- Si, un po'.- ammise.
- Io mi chiamo Isabella Prentice.- si presentò quella, orgogliosa.
- Io Degona Mckay.- e le strinse la mano. Facendolo, cercò di non fare l'empatica curiosa ma la sua nuova amica sembrava più nervosa di quello che dimostrava.
- Che nome strano.- le disse ancora la biondina - Molto carino però.-
- Grazie. Mi piacciono i tuoi occhiali.-
- Davvero?- la streghetta si illuminò - Grazie, sei la prima che me lo dice. Mio fratello Philip fa il settimo anno, è di Corvonero e lui li trova troppo babbani. I tuoi sono maghi?-
- Bhè...si.- Dena annuì, senza sapere come classificare sua madre - Anche i tuoi?-
- Ahah, ovviamente. Conosci qualcuno?-
- No.-
- Aspetta. Julian!- la ragazzina tirò verso di loro un tipetto che parlava animatamente con altri ragazzini. Era più alto degli altri e si presentò con un'espressione simpatica ma anche da grand'uomo. Si chiamava Julian Larabee ed era amico d'infanzia di Isabella. Sembrava il classico tipo che soccorreva le damigelle, infatti si piazzò a parlare con loro due e non si scollò più, come un cavalier servente.
Dena si chiese subito se poteva essere lui il suo fidanzato, ma...insomma, come cavolo faceva a saperlo? Miseria, avrebbe dovuto farsi dare qualche dettaglio in più da suo zio. Oppure prendersi un radar!
Comunque quel Julian era decisamente molto divertente, faceva un sacco di battute e passò qualche minuto piacevole.
Intanto dalla Sala Grande arrivava un gran chiasso.
- Ehi ma quanto ci va?- si lamentò un ragazzino in prima fila, sui carboni ardenti - Come ci smistano?-
- Bhò, non lo so.- disse un altro accanto a lui.
- Non è che ci faranno fare magie vero?- chiese Isabella preoccupata - Io faccio sempre girare le cose!-
- Cosa fai?- allibì Dena.
- Non so spiegartelo! Quando faccio magie accidentali gira tutto! L'altra settimana ho fatto girare tutta la tavola.-
- Che cosa buffa.- disse un ragazzina lì a fianco, dai tratti orientali - Io invece me la cavo abbastanza. Ho letto qualche incantesimo sui libri e ho provato a farlo ma i miei si sono infuriati da matti!-
A chi lo dici, pensò la piccola Mckay fra sé. Liz dava i numeri!
- Allora nessuno sa come ci divideranno?- chiese ancora Julian.
- Ti mettono un cappello sulla testa.- spiegò allora Degona, attirando l'attenzione di mezza squadra di matricole - E' lui che dice dove dobbiamo andare. Secondo il nostro carattere e le nostre capacità.-
- E dire che mio fratello non mi ha mai detto niente!- sbuffò Isabella - Tu hai qualcuno negli anni avanti?-
- Si, mio fratello è del settimo anno.- sorrise l'altra, felice di avere Tom - E' del Grifondoro.-
- Aspetta...ti chiami Mckay...- Julian la guardava curioso, come colpito da un fulmine - Ma io ti conosco! Tuo padre è un Auror vero? E tua madre...oh! Oh, tua madre è...-
Degona rizzò le spalle, sfidandolo a rispondere - Mia madre?-
- E' Lucilla Lancaster, quella che ha salvato Harry Potter! Wow!- Julian le fece un sorrisone a trentadue denti - Accidenti, tua madre è famosa!-
- Davvero sei figlia di Lucilla Lancaster?- cinguettò anche un'altra massa di piccole streghe - Caspita!-
Però. Le voci correvano davvero. Ora capiva perché Tom le aveva detto che a Hogwarts contava tanto il nome! Essere figlia dei Mckay era importante come le aveva detto sempre Liz ma forse si era scordata di dirle che essere figlia di una Lady era ancora più esaltante. Mah.
Scoccò un'occhiata a Nyssa e la sua custode scosse il capo, ridendo leggermente.
- Scusami ma è vero che hai un anno in meno di noi?- le chiese un ragazzino con una testa piena di ricci scuri.
- Si, ho dieci anni. Ho fatto un esame per entrare prima.- confermò.
- Cavolo ma allora sei un piccolo genio.- cinguettò Isabella - Che ne dici Julian?-
- Genio senz'altro!- le disse Larabee, tutto gasato.
Hn...forse era lui davvero. Degona cominciò a guardarlo meglio. Bhè, era alto. E aveva i capelli castani lisci a tazza.
E allora? Porca miseria, stava impazzendo, come faceva a sapere se era lui?
Urgeva farsi un'altra chiacchierata con suo zio, decisamente!
Avesse detto a suo padre che cercava il suo futuro fidanzato, Tristan l'avrebbe rispedita a Cedar House incatenata in una camicia di forza. Lucilla probabilmente poi l'avrebbe cacciata in una casa di recupero mentale.
A quel punto a fermare la sequela di domande fu la Mcgranitt che aprì le porta della Sala Grande.
Una luce soffusa li avvolse mentre sfilavano intimiditi ed eccitati in mezzo alla navata centrale.
Degona aveva qualche vago ricordo, visto che era stata lì a quattro anni, ma niente di rilevante.
Si accorse solo che Corvonero e Grifondoro erano i tavoli in mezzo e Cloe le strizzò l'occhio, seduta con le sue amiche. Quel mentecatto di Tom invece ancora non era tornato. Probabilmente stava rotolando per le scale o aveva battuto la testa da qualche parte, restando tramortito sul tappeto della sua nuova stanza singola da Caposcuola.
Il mormorio soffuso degli altri studenti intanto iniziò a calare mentre le matricole si fermavano davanti al pulpito.
La piccola vide suo padre, seduto fra Piton e la Sinistra, il preside al centro che le strizzò l'occhio di nascosto e Hagrid imboscato in fondo con la Sprite. Auror tutt'intorno.
La Mcgranitt stava loro davanti, la pergamena in mano con aria solenne.
- Quando chiamerò il vostro nome verrete avanti. Io vi metterò il cappello sul capo e verrete smistati. Dopo gli studenti del primo anno toccherà ai nostri nuovi alunni provenienti dalla Scozia.- e così dicendo fece un cenno cortese col capo a una ventina di ragazzi in piedi contro il muro a sinistra della Sala, proprio vicino a Serpeverde.
Cloe li guardò attentamente, spiando da sopra la testa rossa di Madeline.
Quei ragazzi avevano gli sguardi cupi, spenti, tristi e arrabbiati.
Uno di loro poi era su una "sedia magica" di quelle che galleggiavano sollevate da Nuvolette Locomotorie.
Anche Degona li spiò, mentre era iniziata la cerimonia.
Fissandoli, di colpo una voce arrochita le fece allargare gli occhi verdi.
Una voce piena di astio.

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora