26 dicembre, Santo Stefano.
Ore 11 della mattina a Lane Street.
Il Sognid'Oro di Damon Howthorne vorticava allegro sulla mensola appesa sopra testata del letto nella stanza di Tom Riddle. E quel povero letto doveva aver visto nottate migliori, perchè era invaso da un groviglio di mani e gambe.
Accanto alla sponda sinistra, su un letto da un piazza, Asher Greyback dormiva profondamente girato a pancia in sotto, incurante del braccio steso lungo sulla sua testa, appartenente a Tom.
In mezzo Trix alle due piazze stava aggrappata alla schiena del Grifondoro, la bocca nascosta nella sua nuca mentre Damon era rannicchiato dall'altra parte, la testa infilata sotto il cuscino. Decisamente il preludio di un film pornografico, ma non era questa la situazione.
Infatti Asher fece una smorfia nel sonno non appena qualcosa gli leccò la mano.
La "cosa" in questione continuò a leccargli le dita, fino a quando il principe non aprì gli occhi di brace, a scatto.
Lentamente, molto lentamente, abbassò il viso a terra e ...
Cacciò un ringhio che fece balzare a sedere tutti e tre i maghetti, allucinati e scarmigliati.
- Oddio!- urlò Tom, mentre Asher balzava nel loro letto sconvolto.
- Ma cosa diavolo...- Damon si levò la frangia dal viso, con la bocca impastata dalla sbronza di Natale.
- Cosa diavolo è quel mostro?- ruggì Asher, additando il batuffolo di pelo bianco a terra.
Trix aguzzò la vista, strizzando le palpebre. Ma bene. Il lupo e l'agnello.
- E' un agnellino, idiota.-
La voce apparteneva a Cloe King.
Apparsa sulla soglia della stanza come una fatina buona, rideva divertita.
- Buon giorno ragazzi. Sapete che ore sono?-
- Oh no.- Damon si ributtò sotto le lenzuola - Vattene a casa duchessa.-
- Ho bevuto cinque caffè per mettermi in piedi dopo ieri sera, avanti!-
- Da dove arriva questo?- allibì Tom, prendendo l'agnellino in braccio - Ce l'hai portato tu?-
- Si, l'ho rubato dalle cucine di King's Manor.- spiegò la biondina - La mia cuoca voleva ammazzarlo.-
- Oh e come le sarà mai venuta un'idea simile?- frecciò Trix - Ehi, ma l'hanno affogato nel vino bianco quest'agnellino?-
- Ecco perché ciondolava mentre lo portavo qua col guinzaglio.- tubò la King, annusando il pelo dell'animaletto.
- Dove lo mettiamo adesso?- chiese Tom stranito - Non possiamo lasciarlo qua. Draco già vuole uccidere Pinky e trasformarlo in un prosciutto. Se non lo nascondiamo ce lo ritroveremo stasera nel piatto con la salsa di arance.-
- E dove vuoi metterlo?- mugugnò Howthorne, con la testa sotto al piumone - Prova nello sgabuzzino. Oh, Dio!- sbuffò poi, uscendo dal letto annoiato - Solo tu duchessa puoi andare a spasso con una cena già pronta!-
- Già, è proprio ubriaco.- cinguettò la Diurna - Guardalo...singhiozza!-
- Ma non si dovrebbe annaffiarla dopo la carne?- fece Tom confuso - E' ancora vivo mi pare.-
- Ma che ne sai di cucina tu?- replicò la King - Dai, uscite da quel letto rottami! Dobbiamo sgombrare la casa.-
- E chi l'ha detto?-
- Harry. Si fanno un pranzo fra loro. Dobbiamo levare le tende e portare Asher da Lucilla.-
- Da Lady Lancaster?- il principe assunse la sua solita aria sospettosa - Perché?-
- Lucilla vuole parlarti.- spiegò la biondina pacata.
- E se non volessi io?-
- Non è un mio problema lupetto.- frecciò la Sensistrega - Avanti, vestitevi che sembrate una setta di barboni!-
- Ancora con questa storia delle sette.- mugugnò Tom, gettando da parte il piumino. Si massaggiò la schiena, grazie alla Vaughn che l'aveva preso a calci tutta la notte e carezzando la testa a Cloe andò a chiudersi in bagno, facendola arrossire piacevolmente.
Era da tanto che non la sfiorava nemmeno...
Volgendosi di nuovo verso il letto, vide Damon poggiato su un gomito. E la sua perfida malizia in prima linea.
- Non una parola.- lo minacciò, tirandogli i pantaloni neri.
- Tranquilla duchessa.- ironizzò, infilandosi anche la camicia - Vedrai che i miracoli succedono.-
- Il miracolo sarebbe che stessi zitto una buona volta.- gli consigliò Trix, che cercava fra le pieghe del copriletto la sua maglietta - Parli tanto ma non concludi niente!-
- Ancora con questa storia? Che palle.-
- Oddio.- Asher intanto emise un ringhio schifato che fece scappare l'agnellino dietro alle gambe della King - Altro che annaffiato. A quel coso ce l'hanno affogato nel vino bianco.-
La biondina alzò le spalle, riacchiappando l'agnellino e portandoselo giù.
Ma al piano di sotto la situazione era ormai degenerata.
Com'era da tradizione, Harry e Draco non erano mai di buon umore durante le feste, specialmente quelle natalizie e i due se ne andavano a spasso mano per mano, a causa dei Bracciali del Destino. Gli altri zompettavano per la cucina sbadigliando, l'unica sveglia era Elettra che stranamente allegra si divertiva a preparare il pranzo.
- Dov'è che avete intenzione di andare per tutto il giorno?- le chiese Blaise Zabini, seduto al bancone della cucina col caffè davanti al naso - Se capita qualcosa almeno sappiamo dove cercarvi.-
- Pranzo e pomeriggio a casa mia.- sorrise Cloe, lasciando l'agnellino nella cuccia di Pinky - Per il resto della serata ce ne stiamo in un pub del centro. Ve li riscarico a casa verso le tre, le quattro.-
- Ehi, mocciosi...- Draco si sporse appena dal divano, guardandola storta - Occhio a quello che fate. Ok?-
- Non dirlo a me. Dittelo allo specchio Malfoy.- frecciò la Sensistrega - E' Natale, siamo tutti più buoni. Tu invece?-
- Il diavolo non riposa mai.- disse Hermione con sarcasmo, seduta sulla mensola della finestra col giornale - Divertitevi ragazzi. Già che le tate si occupano dei bambini, cercate di stare anche voi lontano dai guai e torneremo a Hogwarts per Capodanno abbastanza riposati, si spera.-
- A proposito.- la richiamò Blaise - Herm è tutta la settimana che chiama qua al telefono una tizia strana. Parla con un accento abominevole. Ha detto che si chiama Gemma.-
- Gemma? È italiana, per questo parla male.-
- Italiana?- Harry alzò gli occhi dal caffè - Una Zaratrox?-
- Auror.- rispose la Grifoncina - Un'amica di quando stavo con i Bilancieri. Avrà qualche informazione sul Guanto di Minegon del Vaticano.-
- E fu così che la giornata andò a puttane fin dal mattino.- bofonchiò Draco, alzandosi - Vado a farmi una doccia e un martini.-
- Nel bagno te lo fai?- ghignò Cloe.
- Edward s'è fatto un mini bar vicino al lavandino.- ironizzò Ron - A proposito, quando arriva sua maestà?-
- Ma che ne so. È dalla Vigilia che non si fa sentire. Chissà che gli avrà detto suo padre.- ponderò Pansy curiosa.
Era quasi mezzogiorno quando i quattro cuccioli di casa scesero al primo piano, portandosi dietro Asher che dall'espressione funerea non doveva essere di ottimo umore.
- Allora andate a Cedar House a portare lui e poi a King's Manor.- riassunse Harry, fermo sulla porta della palazzina poco più tardi - Mi raccomando gente. Non fatemi sbattere fuori di casa a orari indecenti per venirvi a riprendere. Specialmente con questo freddo.-
- Ma tu guarda.- frecciò Tom assottigliando gli occhi - Stavo per dirtelo io.-
- Che ridere. E attenti a chi lasciate Asher. Non voglio che Liz o Rose Mckay lo traumatizzino. Capito?-
- Stai sciolto Harry.- gli disse Damon con incredibile faccia tosta - Vedrai che andrà tutto liscio.-
- Certo, certo. E se tornate ubriachi smaltite la sbornia dietro l'angolo.- fu l'ultima generosa raccomandazione del bambino sopravvissuto - Devo già occuparmi della mia di sbronza. Divertitevi.-
- Grazie mille!- dissero i quattro maghetti in coro, pronti a partire.
Peccato che quel ragazzo stava peggiorando di giorno in giorno.
- Sapete che vi dico? È questo che succede a stare con le stesse persone che hai frequentato da giovane.- bofonchiò Trix, quando si Smaterializzarono davanti ai cancelli di Cedar House - Ti viene la sindrome di Peter Pan e resti bambino. E pure incollato a un Malfoy per il braccio e la bile.-
- Oppure sei tarato di tuo e non c'è via di scampo.- concluse la King, mentre i guardiani li facevano passare.
Asher Greyback si guardava attorno, incurante dei giardini perfetti e della magnifica struttura di casa Mckay.
C'era qualcosa in Lady Lancaster che l'attirava più di tutto, più di una dimora e di un trono.
Una volta nell'ingresso, al caldo e al riparo dalla neve che cadeva ancora fitta, i ragazzi si soffiarono sulle mani congestionate dal freddo.
- Ragazzi!-
Sobbalzarono tutti, mentre Liz correva ad abbracciarli. Si soffermò specialmente su Tom, complimentandosi ancora con lui per come cresceva bene, cortese ed elegante.
- Maggiorenne finalmente.- gli sussurrò la tata di Degona estasiata - Sono fiera di te!-
Lui sorrise tranquillo, come sempre.
- Grazie. La mamma è in sala?-
- Si, Lucilla è nella sala del pianoforte con Jess e Tristan. Venite, vi accompagno.-
- Ah, Elisabeth scusa...- si soffermò Cloe, visto che Trix non sembrava avere voce - Milo come sta? È qui vero?-
- Si, Milo è qui.- la governante si fermò, roteando nell'elegante abito da pomeriggio - Sta un po' meglio. Le cure fanno effetto ma credo gli rimarranno molte cicatrici. Ma l'importante è che starà bene.- tagliò corto Liz, come se Morrigan se la fosse cercata - Avanti, seguitemi.-
Ancora prima di varcare la soglia, Asher sentì il melodioso suono di un pianoforte.
La melodia malinconica colpì tutti e cinque anche se una volta introdotti nell'immensa sala occupata da un camino, grandi arcate piene di libri, il pianoforte e un mappamondo magico, il principe dei mannari dimenticò tutto.
Lucilla era seduta in poltrona, stranamente in jeans scuri, con un lungo maglione color rosa pallido che delineava la sua figura sottile ma perfetta. I capelli appena raccolti sul capo, quando sollevò gli occhi sorrise divertita.
- Salve ragazzi.- richiuse il libro sulle ginocchia, indicando loro il divano - Tutto bene?-
- Mal di testa?- ironizzò Tristan, in piedi accanto al pianoforte dove suonava Jess.
- Poco.- mentì Tom, falso come Giuda.
- Ci credo.- frecciò Jess, smettendo si suonare - Grazie per averci portato Asher.-
- Posso chiedere perché volevate vedermi Milady?- chiese il principe dei Greyback.
- Semplice.- rispose Lucilla, andando subito al sodo - Abbiamo intenzione di tenerti lontano da Azkaban e il Capo degli Auror è d'accordo con noi nel tenerti lontano anche dal Ministro, dal Wizengamot e possibilmente dalla stampa. Vorremmo discutere della tua nuova situazione e in modo particolare delle tue intenzioni future.-
- In privato.- aggiunse Tristan, scoccando un'occhiata serafica ai quattro maghetti.
- Recepito.- sbuffò Tom, riprendendosi i guanti di pelle - Leviamo il disturbo.-
- Lo riaccompagnate voi a Lane Street?- chiese Trix.
- So arrivarci da solo.- le rispose Asher umiliato dall'essere scarrozzato come un poppante.
- Non preoccupatevi. Ci penserò io.- li placò Lucilla, abbracciando il suo figliastro - E adesso andate pure.-
- Un modo carino per dirci di toglierci dalle balle eh?- soffiò Damon sarcastico.
- Voi si che capite tutto!- cinguettarono i fratelli Mckay in coro.
Decisamente Asher non avrebbe potuto trovarsi in mani migliori. Se si contava solo Lucilla. Eppure in quella casa, non c'era da temere solo la grande potenza della Lancaster. Trix lo capì una volta nell'ingresso. Sentendo due occhi conosciuti su di sé, fuggevoli e densi al contempo, come lava.
Sollevò le iridi gialle sullo scalone che portava al primo piano e restando impassibile vide lo spettro di Milo.
Fasciato sulla spalla destra e sul collo, Morrigan la scrutava, poggiato alla ringhiera di ferro battuto della scala.
Si guardarono per qualche secondo, poi lui se ne andò, sparendo come un'ombra.
E lo stesso fece lei.
Tanto non c'era più nulla né da dire né da fare, purtroppo.
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I Figli Della Speranza |Dramione|
FanfictionTerza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai...