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Ci volle molto tempo dopo quella battaglia a Hogwarts perché quella storia fosse, se non dimenticata, almeno passata in secondo piano...rispetto a ciò che accadde nei giorni seguenti.
Gli studenti vennero presto a sapere cos'era successo quella notte e lo stesso fu per i giornalisti a Londra.
La Scuola di Magia venne assediata da giornalisti, da curiosi, studiosi di vari campi.
E da politici, chiaro.
L'ufficio di Silente venne bombardato da lettere di genitori letteralmente furibondi, da contribuenti che avevano tentato di suicidarsi dopo aver letto la notizia sul giornale, anche da Psicomaghi, che pretesero di fare una seduta col preside, mentre Harry e Duncan Gillespie vennero presi d'assalto da Orloff. E il Ministro della Magia, come al solito, non ci andò per il sottile.
Minacciò ritorsioni su ritorsioni, ululando al vento il pericolo che loro e tutti gli Auror della Gran Bretagna avevano fatto correre a degli studenti minorenni.
Mancò poco che tutti i professori venissero messi sotto processo per aver aiutato Harry e mancò davvero pochissimo che Duncan e tutti i restanti Auror dell'isola fossero licenziati in tronco.
Insomma, furono grane a caterve ma Harry per una volta non se ne curò davvero.
Tantomeno tutti gli Auror.
E questo fu il primo passo per la fine di Orloff.
Gli Auror avevano ormai un nuovo capo. Un capo che non era il Ministro della Magia.
Ci volle una settimana per rimettere in sesto la piana di Hogwarts e i campi di Hogsmade, distrutti dal passaggio dei mannari di Greyback.
Il fiume dei gufi dal Ministero sembrava non avere mai fine, eppure, un giorno, tutto sembrò essere dimenticato.
La storia cadde nel silenzio ma...no, nessuno scordò.
Per giorni interi Harry non riuscì a vedere altro che il corpo del principe Asher, trafitto a tradimento.
Non vide altro che la sua espressione.
Un giocattolo usato e poi gettato via.
Un figlio...usato come pedina, messo in trappola come un coniglio, come un animale. E poi ucciso.
Harry non riusciva quasi a dormire, a mangiare, a respirare.
Quel principe...che era ancora un ragazzino poco più grande di Tom.
Morto.
Erano passati sette giorni e non riusciva a scordarselo.
Dannazione.
Come aveva potuto permettere che a pagarne le conseguenze fosse stato lui?
Elettra gli arrivò alle spalle, carezzandogli la schiena.
- Tesoro...devi mangiare.-
Lui scosse il capo - Non riesco a mandare giù niente.-
- Harry finirai per ammalarti.- la bionda strega lo guardò attenta, senza mai lasciargli la mano - So che non stai bene ma se molli adesso rotoleranno tante altre teste, lo capisci? Devi mangiare, devi dormire un po'! Non è colpa tua se quel ragazzo è morto.-
- Avrei dovuto stare più attento.- sibilò, tornando a guardare fuori - E ora un ragazzino è morto e tutta la casta dei Greyback si è rivoltata contro di noi.-
- E' stato quel maledetto essere senza cuore a scatenare tutto questo. Ha ammazzato suo figlio con le sue stesse mani! Tu non centri nulla, devi smetterla di colpevolizzarti inutilmente. Il principe è morto e non c'è niente che possiamo fare per riportarlo indietro. Possiamo solo guardare avanti e cercare di vendicare il suo ricordo.-
Il bambino sopravvissuto inspirò a fondo, abbassando la testa fino a toccare la fronte di sua moglie.
Dio.
Elettra riusciva a rendere chiare anche le notti più buie.
La strega gli carezzò il viso, passando poi a frizionargli le spalle.
- Sei ghiacciato. Mangia qualcosa, poi vai a letto.-
- D'accordo...ma credo dovrò rimandare il pisolino a più tardi.- alzò la mano, indicandole un punto oltre la finestra - Guarda. La conosci quella carrozza?-
Gli occhi celesti della Baley divennero di ghiaccio.
- Orloff.- disse fra i denti - Cosa vuole quel mostro?-
- Accorciarmi il cappio. È stato fuori dai piedi per una settimana, ha superato i limiti.- Potter si passò una mano fra i capelli - Stavolta non riesco a evitarlo. Prendi Lucas, vai da Pansy e Sarah. Ci vediamo dopo.-
- Harry, mi raccomando.- Elettra lo fissò dalla porta, truce, dura e seria - Sul serio amore. Qualsiasi cosa ti dica, qualsiasi allusione faccia, non perdere mai le staffe. Sai com'è fatto. E' venuto qua per provocarti, ma tu non dare in escandescenze o ce lo saremo inimicato per sempre.-
...E Harry Potter un quarto d'ora dopo, diede in escandescenze...
- Come diavolo si permette di venire di fronte proprio a me e sbattermi in faccia le sue ipocrite critiche?! Che diavolo ne sa di quello che io e gli Auror abbiamo dovuto affrontare una settimana fa? Lei non ne sa niente visto che era a Londra, ben protetto nel suo bell'ufficio!-
- Ora stai esagerando Potter!- sibilò Orloff, paonazzo - Devi portarmi rispetto come tutti gli altri!-
- Io non porto rispetto a uno che striscia alle spalle altrui e sotto ai piedi dei potenti! E le dirò di più, caro Ministro. Da quando sono entrato in questa scuola ad oggi su quella sedia non è mai salito un uomo degno di questo nome, ammesso che la parola "uomo" per lei abbia qualche valore!-
- Quella sedia è quella che mi pone al di sopra di un semplice Auror come te!- sbraitò Orloff sempre più rosso in viso, tanto da rassomigliare molto a zio Vernon - Sarai anche il bambino sopravvissuto Harry Potter, ma sei solo uno strumento! Il MIO strumento! E con la strage della settimana scorsa farò in modo di metterti contro tutta la comunità magica! Ne ho basta di te, Potter! Finirai a fondo prima di qualche mese!-
- Faccia silenzio!-
Harry si rigirò rabbioso, con gli occhi di giada scintillanti di rabbia e il Ministro quasi sobbalzò.
- Lei non può toccarmi nemmeno con un dito! Lo so io, lo sanno gli altri e lo sai lei...- aggiunse, a bassa voce, andandogli sempre più vicino, tanto da vedere il velo di sudore sul labbrone del Ministro - Io ho tante di quelle prove da ricacciarla nel buco schifoso da cui è uscito, in faccia a tutta la gente che ha calpestato in questi anni! Quando creperà tutti i morti su cui si è costruito la strada saranno lì a ballare sulla sua tomba!-
Orloff tremò, saltellando indietro.
E come da copione, si mise a bofonchiare a mezze labbra.
- Sei il demonio Potter! Per confrontarti col Lord Oscuro devi essere come lui!-
Il moro scosse il capo, ghignando.
- Che pena mi fa. E ancora più pena mi fanno i maghi che in lei vedono il politico perfetto!-
- E tu? Tu sei solo una macchina, bambino sopravvissuto!- rispose il Ministro, afferrando il suo bastone da passeggio con mano tozza tutta fremente - Sei una bandiera, un pennacchio! Ma il vento cambia, ricordatelo!- l'avvisò con un viscido ghigno di rivalsa in viso - Com'è cambiato il vento per i Greyback! Dimmi, dov'è il cadavere del principe Asher?-
- Non l'abbiamo trovato.- disse Potter gelido.
- Quindi non siete sicuri che sia morto.-
- Cosa vorrebbe insinuare?-
- Che se è vivo è prigioniero di guerra. E sarà deportato ad Azkaban!-
- Le ho detto che non l'abbiamo più trovato, ma aveva una profonda ferita. Non può essere sopravvissuto.-
- Già.- Orloff andò alla porta - Quella è una fortuna che va solo a te, vero ragazzo mio? E a qualcun altro.- il mago si girò, con gli occhi vicini e neri lucenti di gioia malsana - Dimmi. È vero che fra poco meno di venti giorni Tom Riddle diventerà maggiorenne?-
A quella domanda, Harry sentì qualcosa raschiargli il cuore dal dentro.
Maggiorenne.
Tom sarebbe presto uscito dalla giurisdizione sua, di Draco e di Lucilla.
- Si, diventerà maggiorenne fra sedici giorni, il quattordici dicembre.- disse in un soffio.
- Ottimo.- Orloff si aggiustò la pregiata sciarpa di seta, mettendosi poi la coppola nera in testa - Allora metà dei miei guai stanno per finire. A presto Harry Potter, mi rivedrai presto.-
- Ministro.-
Il mago si bloccò, voltandosi.
- Stia attento a quello che fa.- Harry sollevò il viso, trapassandolo con lo sguardo - Quel ragazzo potrebbe salvare questa guerra. Oppure scatenarne un'altra.-
- Un'altra guerra?- Orloff sollevò le sopracciglia arcuate.
- Si. Quella che scatenerò io contro tutta la Gran Bretagna se solo qualcuno si azzarderà a guardarlo in un modo che non mi piace.- la sua voce uscì in un sibilo, esattamente come Voldemort - Sono stato chiaro?-
Il viso di Orloff era diventato ora cianotico, pallidissimo.
- Non sfidarmi, ragazzino.- balbettò il Ministro.
- No, è lei che non deve sfidare me. E adesso sparisca.-

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora