- CHE COSA?!-
Draco Lucius Malfoy aveva la bocca aperta, sul viso una maschera d'incredulità.
Esattamente come tutti quelli che gli stavano dietro. Ovvero il quartetto di Tom, Asher, Jeager, Hermione che era tornata dal Ministero con un pugno di mosce, Edward tornato da casa sua col dente avvelenato e pure i bambini.
Ormai non ci credevano più.
- Quella...quella pazza psicopatica che ci ha scaraventati giù dalla Torre di Astronomia è di nuovo viva?- sbraitò il biondo, spaventando i più deboli psichicamente - E come diavolo ha fatto?!-
- A me lo chiedi?- sindacò Harry Potter con un'alzata di spalle - E' viva e basta.-
- Come cazzo si fa a riportare in vita un morto?- ringhiò Tom, mezzo sconvolto e incurante del sopracciglio alzato del padrino, alzò le mani sbuffando - A parte chi usa gli Horcrux. Eh? Come fa ad essere viva la sorella della mamma? Credevo che fosse già morta due volte!-
- Per i demoni la faccenda è un po' diversa.- sospirò Hermione - Vero Crenshaw?-
- Si, è vero.- ammise Jeager pensoso - E poi da quello che sento Lumia è morta. Non è viva. È solo uno spirito. In un modo o nell'altro, riportare in vita i morti senza l'Horcrux è del tutto impossibile. Ma Mckay non ha detto che oggi vi siete messi a giocare con le invocazioni? Non è che per caso avete richiamato il suo spirito?-
- Anche se fosse non si capirebbe il motivo per cui ha un corpo.- replicò Tristan, contro la parete.
- Già, quella belva di Lumia ha di nuovo le sue subdole membra. Fantastico.- ringhiò Draco fra i denti - Ci abbiamo messo una vita dieci anni fa per farla fuori e a momenti ci rimettevamo anche la pelle! E adesso come la sistemiamo la questione?-
- Gente, calma.- abbozzò Cloe, stranita - Stiamo sempre parlando della sorella di Lucilla, no?-
- Prega di non conoscerla mai.- sibilò Draco inferocito.
- Ha cercato di ammazzare me a Malfoy.- spiegò il bambino sopravvissuto.
- Tanto per cambiare.- ironizzò Tom - E vi ha buttato giù da una torre. Però, carina.-
- Carina.- sbottò di punto in bianco Degona, seduta sui gradini con William e Beatrix - E' cattiva quella. E non capisco come abbiate potuto darmi il suo nome!-
- Tesoro, per favore.- sospirò Tristan, distrutto - Ti lamenterai di quanto sono snaturato a cena.-
- Ecco bravo. E intanto lo zio sta con quella...quella...- Degona mise il broncio - Dammi il nome di un gatto la prossima volta, capito?-
- L'ha scelto tuo zio. Non dare la colpa a me.-
- Lo zio Jess?- la piccola Mckay allargò la bocca sdegnata - Proprio non capisce niente!-
- Di che parlate?- chiese Harry confuso.
- Di quanto gli uomini innamorati sono degli stupidi.- sibilò Degona, poggiando il mento sulle ginocchia.
- Io continuo a non capire come abbia un corpo. Ok, è possibile averla invocata, ma come spirito! Dove l'ha preso il corpo? I morti non se lo possono fare da soli, nemmeno i mezzi demoni come Lumia!- continuò la Grifoncina, pensosa - Dev'essere un caso particolare d'Invocazione incrociata.-
- No, questo è il festival della sfiga.- le disse Draco furente.
- Che razza di accampamento.- disse una voce alle loro spalle - Ehi, che succede?-
Si volsero tutti, vedendo apparire Pansy sugli ultimi gradini del pianerottolo, tutta imbacuccata.
Si stava togliendo i guanti, fissandoli con aria incalzante.
- Allora? Come mai tutti lì?-
- Oddio!- saltò su Cloe - Pansy sei stata al San Mungo!-
- Già, è vero!- la seguì anche Elettra - Voglio sapere tutto! Maschio o femmina?-
La moglie di Ron, lasciato indietro con un occhio nero vista la sua doppia colpa, sbuffò.
Poi alzò una mano con due dita sollevate.
- Due? Come due?- riecheggiò Edward.
- Oddio, gemelli!- cinguettò Harry, troppo divertito - Maschio e femmina?-
- No, due maschi.- replicò Pansy, imbronciata - Steve e Stephen.-
- E chi li ha scelti i nomi scusa?- ridacchiò Hermione.
- Tutti e due io. E che quel porco se ne stia zitto!-
- Potevi chiederlo a me, te lo dicevo io se erano maschi o femmine.- sentenziò Degona, soprappensiero.
- Cosa? E mi avete fatto sbattere fino al San Mungo con questo tempo?- strepitò l'ex Serpeverde - Vi odio. Comunque non mi avete ancora detto cosa fate qua fuori. Che sono quelle facce?-
- Non so se ti ricordi di dieci anni fa...- iniziò Draco, sarcastico - Ti ricordi della sorella di Lucilla?-
- Quella che ha ucciso la sua famiglia?-
- Esatto.-
- E allora?-
- E' tornata. Dietro a quella porta.-
Pansy non parve stupita.
- Oh. Quella non vuole proprio crepare in santa pace. Alla faccia delle questioni in sospeso.-
- Qui siete tutti troppo tranquilli.- Tom li guardava torvo - Come fate a non fare una piega?-
- Già, la gente che non muore mi rende nervoso.- se ne uscì anche Damon, ironico.
- Se ne occuperà Lucilla, non farti saltare le batterie.- lo blandì Harry - Credimi, tua zia è solo un po' pestifera.-
- Pestifera? Pestifera?- ringhiò Degona, saltando per aria come un petardo - Vuole la mamma morta! Cosa credete, che non sento?-
- E tu cosa credi piccola?- le disse Jeager - Che tua madre sia così debole?-
- No ma...è sempre sua sorella.- mugugnò seccata la piccola Mckay.
- Magari è simpatica.- se ne uscì William.
- Si, come due dita in gola.- sentenziò Draco acidamente - E adesso che si fa con Lumia in giro?-
- Lucilla le avrà già tolto i poteri. È innocua.- sospirò Tristan che dopo tanto tempo sentiva prepotente l'impulso di mettersi a fumare.
- Innocua un par di balle!- si schifò Edward, già attaccato alla sigaretta - Un coltello può sempre piantarcelo in mezzo alle scapole! Poi Draco ha veleni sparsi per tutta la cucina! Io me ne torno a Londra.-
- Siamo nervosetti eh?- fece Elettra stupita - Che cos'hai Ed?-
- Niente.-
- Sei di cattivo umore, zio, vero?- bofonchiò Degona distrattamente - Ti hanno fatto un torto?-
- Non provare a leggermi diavoletta, per favore.- sbuffò Dalton, più cupo del solito.
Ed era strano vederlo così in fondo. Solitamente era una persona allegra e solare.
Ora invece sembrava che fosse in lotta col mondo.
- Ma che succede?- lo inquisì Hermione - Ed, hai qualche problema?-
- Già, perché non torni a casa dal papi a farti fare la predica sulla tua sregolata vita da giocatore d'azzardo?- frecciò Malfoy, ma l'ex Corvonero stavolta non riuscì a frenare la lingua e prima di accorgersene si era cacciato in un guaio enorme da solo.
- All'inferno. Io a casa da quel fedrifrago non ci torno!-
E sbiancò, vedendo Harry, Draco e pure i bambini rizzare le orecchie, manco avessero avuto un radar per balene nel cervello che intercettasse le paroline di troppo.
- Fedrifrago?- riecheggiò Pansy, perfida come sempre - Ma dai...non dirmi che...-
- Non ne voglio parlare.- sentenziò inferocito, mettendosi in piedi - E adesso scusate tanto ma me ne vado a Londra. Se ci sono problemi con Lumia aggiustatevi da soli. Ho bisogno di un giorno di riposo.-
- Dena non ce la fai a leggerlo a distanza?- cinguettò indietro Cloe.
- No, non sarebbe giusto dai...ma posso farlo quando dorme, così non se ne accorge!-
- Oh, grazie tante! Veramente encomiabili!-
Una volta filato via alla velocità della luce, gli Auror si guardarono fra loro.
Fedifrago? A George Dalton?
Era vedovo da quindici anni, fedifrago era una parola un po' troppo azzardata.
Che si fosse trovato una compagna?
- Ahi.- disse Tristan - Ecco perché di recente era di umore così nero.-
- Stavo cominciando a preoccuparmi,- ammise anche Elettra - ma ora non sono più tranquilla.-
- Già, se George Dalton s'è trovato una fidanzata, Edward non deve averla presa bene.- commentò Tom, pensoso - Da quanto è morta la mamma di Edward?-
- E' morta che lui aveva 12 anni.- sospirò Hermione - Me lo ricordo quel periodo. È stato allora che Edward ha cominciato a fare casini. Prima era una persona sostanzialmente tranquilla, ma dalla morte di Caroline Dalton si è fatto come lo vediamo adesso.-
- Che spiana soldi e non mette la testa a posto intendi?- finì Damon.
- Esatto.-
- A me lui è sempre piaciuto.- borbottò Trix - Non mi sembra che per qualche scommessa sia un perdigiorno.-
- Non ci sei mai quando vengono gli strozzini a gambizzarlo allora.- ironizzò Harry.
Purtroppo non poterono finire il discorso.
La porta della Torre Oscura sbatté con forza e ne uscì Lucilla.
Però perfino Tristan poche volte nella sua vita l'aveva vista con quell'espressione.
Oh si. Lucilla dei Lancaster era arrabbiata.
Per non dire furibonda.
- Ora ci pensa Jess.- sibilò la demone con gli occhi dardeggianti - Dategli qualche ora, poi entrate pure. Le ho tolto i poteri, non può far del male a nessuno ma per quanto riguarda quella sua maledetta lingua velenosa purtroppo non si può fare molto.- e fece per andarsene in fretta e furia, quando Hermione, l'unica, si azzardò a farle una timida domanda.
- Ehm...Luci...una cosa sola.-
- Che cosa?-
- Ecco...è uno spirito...o è viva?-
- E' morta, Jess non ha fatto apposta a richiamarne lo spirito ma quando è uscita dal cerchio d'invocazione è finita su qualcosa in giardino che l'ha resa corporea.-
- Qualcosa in giardino?- ripeté Jeager a pappagallo - Oh, no! Cazzo!-
- Oh ma che succede si può sapere?- sbraitò Harry - Come ha ottenuto il corpo?-
- Te lo dico dopo.- disse Crenshaw, ficcandosi mantello e guanti - Non ne sono sicuro.-
- Aspetta un secondo, dove accidenti vai?- gli urlò dietro William, sporgendosi dalla tromba della scala a chiocciola - Alle quattro arriva il mio patrigno, lo sai!-
- E allora?- Jeager sollevò i gelidi occhi verdeacqua - Io con quello non ci parlo.-
- Ma io...- William si morse le labbra - Vuole...vuole mandarmi via da qua.-
- Usi ancora il suo cognome?-
- Certo, non posso mica usare il tuo. Capirebbero cosa sono.-
Jeager assunse un'espressione anche peggiore di quella di Lucilla, che nel frattempo se n'era andata tampinata da Tristan - Io non so cosa farci. In fondo è tuo padre, parlarci e vedi di capire cosa vuole.- e senza aggiungere altro sparì in una nuvola di fumo, lasciando al piccolo Serpeverde una sensazione di abbandono.
Stava arrivando Henry Mitchell, il marito della sua mamma.
L'uomo che l'aveva piantato senza tante storie al palazzo dei Crenshaw, l'estate prima.
In fondo lui aveva sconvolto la vita a quel mezzo demone.
Anche se era suo figlio, in fondo Jeager era un demone. Non doveva occuparsi necessariamente di lui.
Già.
In fondo...se l'era preso in casa solo per sbarazzarsi del signor Mitchell.
Con un sospiro, deciso di mettersi l'animo in pace, William si lasciò andare seduto su un gradino.
In fondo era arrivato il momento di parlare con quell'uomo e capire cosa volesse.
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I Figli Della Speranza |Dramione|
FanficTerza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai...