La notizia dell'attacco dei licantropi di Greyback fece il rapido giuro di tutta Hogwarts e da Hogsmade il fosco malaugurio si allargò ai villaggi vicini, arrivando dritto a Londra. Prima di giungere alla capitale però, la novella venne fiutata da qualcuno che poteva vantare di avere molti occhi e molte orecchie.
Alla Corte Leonina tutti i vampiri sghignazzavano come dei perfetti sadici, svaccati attorno alla tavola principale del palazzo, cinti da valletti in livrea, in abiti di seta cotta e tulle.
Calici di cristallo erano appoggiati qua e là e tutti, nessuno escluso, si sfregavano le mani sotto il tavolo d'ebano, intagliato con spirali di rose e acanto.
Askart Leoninus stava seduto accanto a Lucian, a capo della lunga tavolata.
L'unico a essere irritato da quella situazione, visto che Gala se l'era svignata nelle sue stanze, pensava solo allo spreco di sangue portato da quel brindisi continuo.
Odiava gli scrocconi e odiava il fatto che Kronos, quel maledetto, fosse riuscito a passare a lui la sua ex fidanzata, visto che ora Sadie degli Aimes Rouge era sua moglie.
Dagli occhi leggermente a mandorla, la vampira francese stava compostamente seduta al suo fianco, tenendogli la mano senza stringerla.
- Non ti diverti fratello?- gli chiese Lucian, portandosi il calice alle labbra.
- E tu ti diverti?- bofonchiò Askart seccato - Va bene, Greyback è col letame fino al collo. E allora?-
- E allora ringraziamo gli Auror. Li stermineranno per noi.-
- Vuoi togliermi i miei ultimi divertimenti?- Askart si lasciò andare all'indietro contro la poltrona imbottita - Fenrir era una preda mia e ora quel maledetto è andato di nuovo a impelagarsi con gli umani e i Mangiamorte. All'inferno.-
- Askart, je t'en prie.- sua moglie lo guardò appena - Non pensare ai mannari. Brinda coi nostri compagni, se non altro riuscirai a tenere a bada Artemas.-
- S'impicchi Artemas.- Kronos Leoninus, seduto accanto a Sadie, si accese un sigaro con un ghigno perverso sul viso - Andiamo fratello, da quando lo tieni così in considerazione eh?-
- Da quando è quello che nasconde le tue tracce, quando esci la notte ad ammazzare.- sibilò Askart - Taci Kronos, almeno porta rispetto e china il capo quando passa. Se ne frega se sei un Leoninus, fino a quando ti copre vedi di tacere.-
- Andros Artemas sta acquistando troppo potere.- gli disse Lucian, pacato - Dovremmo legarlo a noi.-
- E come?- frecciò Kronos con sarcasmo - Mi sposo sua moglie?-
- Kronos, la tua abilità nel prendere e scaricare mogli è impressionante.- gli sussurrò Sadie con tono dolce ma gelido.
- No.- sussurrò Lucian con fare pensoso - Invece della moglie potresti sposare sua figlia.-
Kronos levò un sopracciglio - Ha una figlia?-
- Mezza.- ghignò Askart.
Il minore dei fratelli tacque, senza capire - Mezza?-
- Si, esatto.- Lucian sorrise insieme ad Askart - Mezza strega, mezza vampira.-
- Una Diurna.- ringhiò Kronos disgustato - No, meglio un bagno di sole in una chiesa!-
- Oh, fratello. Il tuo interesse per il benestare del casato mi commuove.- Askart agitò la mano, visto che se l'era aspettato - Comunque devi prendere moglie entro la fine dell'anno. Ricordatelo.-
- E Gala allora?-
- Oh, che villano. Vuoi convincere una donna a prendere marito con la forza?- sussurrò Sadie col suo delicato accento.
- Gala non è una donna. E' un demone.- le sibilò Kronos - Anche peggio di un vampiro.-
- Villano.- ribatté la francese.
- Hn, come ti pare, sorella mia.- rispose Kronos gelido - E comunque non mi mescolerò mai con una sporca Diurna e se tu fossi furbo Lucian andresti in camera di Gala e uccideresti tuo figlio.-
- E come?- lo zittì Askart.
- Ai Diurni basta tagliare la testa.-
- Certo, se ce la fai prima che lui l'abbia tagliata a te, idiota.- rispose Lucian con sarcasmo - Milos è affar mio.-
- Milos è un Auror.-
- Si e ci libererà di tutti i licantropi che odi tanto.- Askart fermò un valletto, per farsi dare un altro calice - Mi piacerebbe vederti in prima linea Kronos e vedere se le tue braccia armate di spade sono veloci quanto la tua lingua.-
In quel momento al fianco destro di Lucian andò a sedersi una donna, abbigliata in un lungo abito color pervinca.
- Eccoti moglie mia.- Lucian strinse la mano a sua moglie, carezzandole poi la spalla nuda e scostandole una ciocca di capelli castano intenso dal viso - Dove sei stata?-
Alexandra Leoninus prese delicatamente una coppa dal vassoio di un servitore, portandoselo alle labbra pallide.
- A salutare Milos.- rispose indifferente.
- Sta bene spero.- le disse Lucian - Perché non è venuto?-
- Preferisce stare con tua sorella.- rispose la vampira - Mi ha detto di porgervi i suoi saluti.-
- Quindi non vuole che andiamo a fargli un'imboscata.- soffiò Kronos - Gentile farcelo sapere.-
- Risparmiami il tuo sarcasmo di bassa lega, Kronos.- gli rispose Alexandra, scoccandogli appena uno sguardo.
- Sorella cara, lascialo perdere.- le sussurrò Sadie - Kronos ha appena avuto un'offerta poco allettante.-
- Riguardo a cosa?-
- Matrimonio.-
Alexandra sorrise per la prima volta, con evidente sprezzo.
- Chi potrebbe essere così sciocca da sposarti?-
- La figlia di Artemas.- la informò Askart.
- Una Diurna. Volete legarlo a voi.- la madre di Milo levò un sopracciglio - A quanto ne so è minorenne secondo le nostre leggi. Se convincete Andros a cedervela, lo avrete imbrigliato per sempre. Certo, per farlo però dovrete promettergli una buona dote. Cosa gli offrite?-
- Non parlatene come se dovessi farlo sul serio.- sibilò Kronos - Il solo pensiero mi disgusta!-
- Come disgusterà la ragazza.- l'assicurò Lucian, mettendosi in piedi - Bene, se volete scusarmi vado a salutare mio figlio. So che vuole sapere cos'abbiamo intenzione di fare con Greyback.-
- L'ho già assicurato io, non temere.- gli rispose sua moglie - Però fatti dire qualcosa sulle prossime mosse. Non ho intenzione di sentire le notizie dai gagia, chiaro?-
- Ha ragione Alexandra.- annuì anche Askart - Digli che siamo morbosamente curiosi.-
- Come se non lo sapesse...-
Da tutt'altra parte della Corte, Gala Leoninus stava sdraiata sulla sua lettiga romana, a leggere.
Le sue stanze private erano in penombra, illuminate dalla luce soffusa di un caminetto e di molte candele che non si spegnavano mai. Una libreria a forma di ferro di cavallo attorniava il suo bouduaire.
La vampira sembrava immersa nella lettura ma mangiucchiava uva con fare svogliato. Ogni tanto alzava gli occhi gialli e scuoteva il capo.
Seduto al suo tavolo, Milos Morrigan aveva il capo poggiato contro il legno, la testa fra le braccia.
- Te l'avevo detto che l'amore è inutile. Una spina in un occhio, caro nipote.- l'apostrofò dolcemente la vampira, stupenda ed eterea in un sensuale abito di seta dorata - Specialmente per chi ha un'anima come la tua.-
- Grazie Gala. Il "te l'avevo detto" mi mancava proprio.-
- Qualcuna deve pur dirti le cose che tu vorresti sentire da una madre, no?- soffiò con pesante sarcasmo sua zia.
- E' inutile parlarne con te, mi fai sentire anche peggio.-
- Come vuoi.- Gala riabbassò gli occhi sul libro - Allora tagli i ponti.-
- Come se fosse facile.-
- Sei delizioso nipote, lasciatelo dire.-
- Un delizioso idiota.-
- Quello era sottinteso.-
- Ma la smetti? Non capisci che sto male?-
- Sei stato tu a combinare questo guaio. La prossima volta impari a tenere sotto controllo i tuoi spregevoli istinti.-
- Ancora? Giochiamo al massacro? Non pensavo di baciarla ma poi...-
- Ma poi ti sei preso gioco di lei.-
- Io non volevo...-
- Ma l'hai fatto.- sussurrò Gala gelidamente - Farti trovare con Iside è stata una cattiveria bella e buona.-
- Quella maledetta l'ha fatto apposta per vendicarsi del mio rifiuto!-
- Povero tesoro. Essere circondato da donne vogliose dev'essere estenuante.-
- Senti ma cos'hai stasera?- Milo la guardò stranito - E' successo qualcosa?-
La vampira stavolta sorrise, girando pagina - Non sprecare i tuoi buoni sentimenti per me, tesoro. Sai bene che non me li merito.-
Il Diurno sorrise a sua volta, fino all'ingresso di Lucian.
- Spero di non disturbare.- disse il Leoninus.
- Figurati fratello. Come va la riunione?-
- Il solito. Brindano tutti alla fine quasi sicura di Greyback. Milos.-
L'Auror gli fece un leggero cenno, mentre suo padre si accomodava a tavola.
- Tua madre mi ha detto che avete parlato di questa storia.-
- Si. Mi ha già assicurato che voi avete alzato bandiera bianca.-
- Si, siamo troppo presi nel cercare di frenare l'istinto suicida di tuo zio Kronos.-
- Una passeggiatina all'alba è quello che gli servirebbe.- sentenziò Gala - Comunque sono interessata anche io. Dimmi nipote, così Fenrir ha mandato suo figlio a farvi la festa. Rischioso.-
- Senza contare che è ancora minorenne secondo le loro leggi.- disse Lucian - Ha in mente qualcosa.-
- Si, lo pensa anche Harry.- annuì il Diurno.
- E Potter? Chiuso a palazzo?- fece la vampira - Non vedo un'anima come la sua chiusa in scatola.-
- Infatti non ne è soddisfatto.- Milo alzò le spalle - Ma i maghi sembrano essersi fatti furbi. Bene, signori posso andare. Grazie per le informazioni e per esservi dimostrati così zelanti nel lasciarci il campo libero.-
- Vai già via?- Lucian lo guardò di striscio - Sapevo che Iside voleva vederti.-
- Che muoia.-
- Molto cortese da parte tua.- suo padre non nascose un ghigno - Quindi devo supporre che non ti rivedrò qua entro breve, giusto?-
- Che se la sposi Kronos.- ringhiò Milo, infilandosi guanti e mantello - Non voglio più avercela fra i piedi.-
- Chiaro.- Lucian gli fece un cenno - Arrivederci allora.-
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I Figli Della Speranza |Dramione|
FanfictionTerza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai...