8

1.2K 42 8
                                    

Il pomeriggio del primo giorno era stato particolarmente intenso ma doveva ancora volgere al termine.
Gli Auror avevano iniziato a pattugliare la scuola in lungo e in largo, sfruttando naturalmente le conoscenze poco ortodosse di Harry Potter che poteva dire che saper percorre a menadito e a occhi chiusi ogni via di fuga nascosta; Tristan era stato in riunione con Orloff per sapere di quel nuovo e originale esame che si prospettava una porcata su tutta la linea mentre Edward era tornato a Londra, senza dire a nessuno esattamente il motivo.
Per Degona invece era stata una giornata fantastica.
Aveva finalmente potuto usare la sua bella bacchetta e il bello era che lì non c'era nessuno a impedirle di fare magie!
A Trasfigurazione era stata l'unica a trasformare lo stecchino in un ago lucente e perfetto, con tanto di cruna e con Piton era stato altrettanto divertente schiacciare lumache e prendere appunti su piante varie.
Era perfino riuscita ad apprezzare la lezione con Ruf in cui aveva sentito di grandi maghi e streghe potenti, senza appisolarsi davanti al vagare meditabondo del fantasma.
E poi si era trovata un buon gruppetto: lei dormiva in camerata con Isabella e altre due ragazzine chiacchierone, mentre a spasso con lei e la biondina c'erano sempre Julian Larabee che non si scollava mai da loro due e Nicolas Brett, detto Nick, un vero campione nel far esplodere le cose.
Si era ritrovata così catapultata in un mondo bellissimo, pieno di magie e senza costrizioni che riguardassero etichetta ed eleganza. Un mondo con ragazzini normali, con disastri normali e battibecchi fra Grifondoro e Serpeverde.
E lei non poteva esserne più felice anche se per il momento aveva accantonato la ricerca del suo grande amore, trovandola d'interesse secondario, visto com'era presa dal suo nuovo ambiente.
Appena salita in camera raccontò ogni cosa a sua madre, investendo Lucilla attraverso la loro lente di comunicazione visiva con un fiume di parole che oltre a stordire la demone, la fecero anche sorridere.
Non aveva mai visto sua figlia così felice.
Per Tom e compari era stata una solfa un po' diversa. Ognuno perso nei suoi corsi della malora, specialmente Riddle che a momenti seguiva anche le follie più impensate, i ragazzi del settimo si videro solo dopo pranzo quando le iscrizioni al quidditch iniziarono a fioccare.
Beatrix avevano appena finito Aritmanzia e l'ora prima per lei e Tom era stata dedicata a Rune Celtiche. Invece Cloe era andata a Focalizzazione Spazio/Temporale, un corso per maghi dotati di una sensibilità del tutto particolare e a cui anche Damon era stato costretto ad accodarsi.
L'ora migliore era stata quella di Trasfigurazione, a metà mattinata. La Mcgranitt aveva gambizzato quella classe di venticinque studenti mollando subito un pacco di appunti indecorosi ma se non altro il percorso di quell'ultimo anno sembrava davvero allettante. Trasfigurazione Totale.
Tom ci era andato a nozze.
Il giorno dopo avrebbero avuto Piton, Lumacorno e poi Tristan per quasi tutto il pomeriggio per la preparazione all'esame. Peccato che il viscido prof di Pozioni avesse voluto i compiti assegnati nelle vacanze quel pomeriggio stesso, invece che aspettare il suo turno il martedì.
Tom, guarda caso, era l'ultimo nella lista a dover portare i compiti perché di solito combinava dei guai tali da spaccare l'intero ufficio di Piton. Era salito a cambiarsi e alle quattro scese da Grifondoro con una cassetta di legno in mano, contenente una ventina di boccette colme di pozioni date per compito.
Naturalmente aveva pregato di non far cadere nulla ma come sempre qualcosa gli andò storto.
Inciampò in vista del traguardo.
Stava svoltando l'angolo del piano terra, proprio sotto le arcate da cui spuntava un sole tiepido, e l'ufficio di Severus distava neanche dieci metri quando andò sbattere contro qualcuno apparso proprio da dietro l'angolo e ribaltò tutto a terra, mentre una ragazza cacciava un gridolino spaventato.
I libri che teneva in mano si mescolarono alle pozioni sul pavimento ed esplose una nube di fumo puzzolente che li fece tossire per parecchi minuti.
Olivia Andrews era annichilita, i libri usati impiastricciati e tutte quelle boccette rotte.
- Oh no, Merlino...- alitò, gli occhiali appannati e sconvolta - Oh no! I libri...-
- Cavolo!- Tom s'inginocchiò subito, pensando ai tomi magici della ragazza - Dio, mi dispiace tanto. È colpa mia!-
- Ma no...cioè...anche io sono spuntata così...ma i libri...era già di seconda mano...- piagnucolò disperata.
- Aspetta, te li sistemo io, tranquilla.- Riddle le sorrise, imbarazzato - Mi capita sempre, ormai sono un esperto nel ripulirli!- e agitando la bacchetta estratta dalla tasca dei jeans, iniziò la sua opera di recupero, riuscendoci perfettamente.
Un minuto e tutto era tornato a posto, tranne i compiti di Piton.
Olivia sorrise timidamente, rossa come un peperone.
- Grazie.- mormorò - Io non sarei stata capace di recuperarli così bene.-
- Figurati, è stata colpa mia.- Tom l'aiutò a riprenderli tutti fra le braccia - Mi capita fin troppo spesso.-
- Bhè, immagino che i tuoi non saranno di seconda mano almeno.- la Andrews fece una smorfia, guardando basso - In fondo questa scuola è per i ricchi...-
- Cosa?- il Grifondoro parve non capire.
- Si...cioè...ecco...- l'altra s'impappinò - Niente, lascia perdere. Non puoi saperlo. I tuoi sono ricchi immagino.-
Riddle stavolta sbatté gli occhioni. Ma di cosa parlava?
- Sei un Grifondoro anche tu?- gli chiese Olivia, facendosi forza davanti a un ragazzo così carino.
- Si, tu sei del settimo vero?-
- Già. Sono Olivia Andrews.- e con un po' di coraggio gli strinse la mano - E tu come ti chiami?-
- Io...-
- RIDDLE!!!!-
Tom incassò la testa nelle spalle, mentre i passi pesanti di una cerna persona riecheggiarono nell'atrio.
Olivia invece sgranò lo sguardo e subito dopo scappò via veloce, quando Severus Piton apparve a pochi metri da lui.
- Riddle!- ringhiò di nuovo, osservando quel disastro - Dimmi che non è quello che penso!-
Il giovane Grifondoro alzò le mani, come per difendersi - Non si preoccupi professore, pensavo che sarebbe successo e stavolta ho fatto la scorta. Ho altre due cassette alla torre. Vado a prenderle!-
- Se non fosse una cosa tanto vergognosa direi che è una trovata quanto mai provvidenziale.- sibilò Severus sarcastico - Muoviti, fra cinque minuti ti voglio nel mio ufficio, chiaro?!-
- Corro.-
- No, non correre!- gli sbraitò dietro - Oltre ad ucciderti rovineresti di nuovo tutto!-
- Si, certo. Mi scusi tanto!-
Dopo aver rovesciato anche la seconda cassetta in mezzo al Grifondoro, aver appestato tutta la torre e essersi procurato un nuovo bernoccolo sulla fronte, Tom riuscì a portare sana e salva l'ultima cassetta dei compiti, con tutte le provette e le fiale integre. Piton quasi sollevò gli occhi al cielo, ringraziando chissà che santo.
- Mettile lì.- gli ordinò, indicando l'angolo destro del suo studio, tutto pieno di libri e boccette contente roba disgustosa - E delicatamente, grazie!- aggiunse, mentre sistemava nuovi ingredienti sugli scaffali.
Tom fece come gli era stato detto e subito dopo si rimise in piedi, guardandosi attorno in quel caos spaziale.
- Le serve una mano professore?- chiese, gentile come sempre.
Piton lo guardò di sottecchi, ingrugnito, poi gl'indicò la scrivania con un cenno del mento - Metti in ordine gli schedari per data. E non toccare altro.-
- Certo.- sorrise Riddle, senza fare una piega.
Dopo qualche minuto di lavoro silenzioso, Piton mise l'ultima boccetta al suo posto e iniziò a sistemare i libri.
- Riddle ti hanno avvisato che dovrai seguire lezioni di Occlumanzia?-
- Con Damon, si. Me l'ha detto la professoressa Mcgranitt stamattina. Mi sa dire perché?-
- Perché non vogliamo che certi collegamenti tornino a far danni, nel tuo caso.- gli spiegò la serpe - E nel caso del signor Howthorne, non vogliamo che altri riescano a spiare altre eventuali visioni. Il preside ha pensato che facendolo in coppia ne avreste tratto maggior giovamento. Sarò io ad occuparmene. Ci vediamo qua tutti i giovedì sera, a partire dalla prossima settimana.-
- D'accordo, nessun problema.- annuì Tom, mesto ma interessato.
Certo, erano tutti preoccupati che suo padre potesse infilarsi nella sua mente e fargli fare qualcosa che non voleva.
Ad Harry, a quanto Hermione una volta gli aveva raccontato, era già successo.
Attese ancora un attimo, poi dopo aver rimuginato si permise di aprire bocca a sproposito.
- Professore...possa farle una domanda che non centra niente?-
- Cosa?- bofonchiò Piton fra i denti, senza staccare gli occhi dalle sue porcherie.
- Ecco...Hogwarts è una scuola per ricchi?-
Severus stavolta si volse, un sopracciglio alzato e l'aria stranita - Ma di cosa parli?-
- Cioè..- Tom cercò di spiegarsi meglio - Voglio dire, Hogwarts è una scuola esclusiva? Bisogna essere ricchi per accedervi?-
- Perché me lo chiedi?-
- Ho sentito dei discorsi simili.- disse vago il grifone - E' vero? E' Lucilla ad occuparsi di queste cose per me e io non mi sono mai interessato, ma ora mi è venuto il dubbio.-
- Diciamo che Hogwarts è la scuola più esclusiva dell Gran Bretagna e una delle cinque più famose al mondo. La retta di per sé è abbastanza costosa, per questo il preside si è sempre battuto per dividere il pagamento in rate, durante i sette anni a dispetto delle richieste continue dei contribuenti e dei vari Ministri che come ben sai ci hanno sempre soffiato sul collo. Da quando c'era Dippett e poi ora il preside Silente esiste anche il fondo per gli studenti impossibilitati all'acquisto del necessario per la frequentazione, quindi in teoria e in pratica tutti possono accedere a Hogwarts...-
- Ma è comunque una bella spesa, giusto?-
- Si, direi di si.- Piton tornò a girarsi verso di lui - Perché questa domanda Riddle?-
- Così.- Tom alzò le spalle, tornando ai suoi pensieri. Allora quella ragazza non aveva avuto torto.
Che strana tipa, però.

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora