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"...Vi è memoria per demoni ed esseri umani di una magia più corrotta dell'Horcrux. In molti tuttora credono che sia l'Horcrux, dispersione dell'anima, l'arte oscura che raggiunse il picco più alto di empietà e vanità del cuore dei maghi secoli e secoli orsono. Ma c'è una magia di cui è andata perduta anche la memoria, di cui non è rimasto che un sussurro. Un incanto di parole che perfino l'Inferno ha rigurgitato e che chi possiede anima non può fare a meno di temere, anche più della morte.
Il suo nome, sempre appena bisbigliato, è Incanto Demonicus . E chi si danna per questo potere, perirà fra le fiamme dell'Inferno mille e mille volte, facendo piangere il signore di questa terra di fuoco, per il suo triste destino.
Chi è causa del suo male, pianga se stesso.
L'Incanto Demonicus è questo.
Scelta consapevole di dannazione, in cambio del potere di governare il mondo.
L'anima in cambio del potere."
Dal Grimario di Caesar Noah Gabriel Diamond Cameron.

Una fiammata terribile costrinse Harry Potter a rotolare a terra, fin dietro una colonna.
- Cazzo!- sbraitò, nascondendosi da un gruppetto di Diavoletti del Tartaro - Malfoy come diavolo fai a usare quella coda? Anzi, come cazzo ti è spuntata?-
Draco Malfoy, già nascosto da pochi minuti, spianò quattro Diavoletti con uno Stupeficium, per nascondersi di nuovo quando un superstite gli sputò addosso un liquido che s'incendiava a contatto con l'aria.
- Ma quanti sono!?- ringhiò, col mantello che prendeva fuoco - Sfregiato qua non si risolve un cazzo! Siamo messi peggio di prima!-
- Dove diavolo è andato Ron?-
- Dove vuoi che sia andato?- sbraitò, abbassandosi all'ennesimo sputo di fiamme e acido - Quel maledetto di Weasley s'è infilato in un muro e non l'ho più visto!-
- A terra!- gridò Blaise, dalla colonna opposta.
Si abbassarono di nuovo e addosso ai loro assalitori, tutti gli Auror dello Yorkshire capeggiati da Calendulah cominciarono a far piovere pezzi di ghiaccio pungenti come pugnali.
Ne sistemarono parecchi ma non fecero in tempo a fare a pezzi i pochi rimasti che arrivarono fantocci e Illuminati a dar loro il ben servito.
Crocker li capeggiava e stavolta fu Rodolf Sherman e tutti gli Auror del Devon a seguire le indicazioni che Potter aveva dato prima, gettandosi su di loro per bloccarne l'avanzata.
- Ok.- Harry si asciugò la fronte, sentendo un forte dolore alla cicatrice - Diamoci una mossa, ho un brutto presentimento.-
- Sarebbe?-
- Sarebbe che mi sento euforico, sarebbe che Voldemort è euforico e questo non è mai stata una cosa buona.-
- Dio, ma perché non sono diventato Mangiamorte...-
- Cos'hai detto?!-
- Sta zitto Sfregiato.- Draco si sporse dalla colonna, osservando gli Auror del Devon fare il loro lavoro.
Bene, gli stavano aprendo una strada.
Dovevano muoversi.
Coi segni diede l'ordine a Edward e Blaise, che a loro volta fischiarono verso Tristan e la squadra di Jess.
Era ora.
Mckay si fece strada con la fede dorata, liberando l'aria già troppo appestata dai Diavoletti che ancora stavano in piedi e ricominciarono ad avanzare.
- Quando avete finito portateci i rombi!- urlò Harry correndo via, verso Sherman.
- Andate!-
Fra gallerie e cunicoli sormontati da grandissime arcate romane, gli Auror seguivano Cloe e Clay, aiutati dai loro sensi, perché non c'era altro modo per orientarsi sull'Arca.
Usare la bacchetta si era rivelato inutile: sembrava che nemmeno lei riuscisse a indicare ai maghi la via.
- Dove diavolo siamo adesso?- sibilò Jess, quando si ritrovarono in una sala di pietra del tutto spoglia.
Erano di fronte a due scalinate.
Ma una scendeva...l'altra saliva.
- E ora?- chiese Milo - Gente io qua non sento un odore che è uno.-
- Ah.- Asher si coprì il naso e la bocca - Io sento carne macellata...i miei devono essere in giro.-
- E tuo padre.- sussurrò Trix, fissandolo attenta - Asher...-
- Gente aspettate.- li bloccò la King, zittendoli.
A occhi chiusi, lei e Clay stavano avvertendo qualcosa.
Una forte magia.
- Qui c'è qualcosa che non quadra.- disse Harcourt, cominciando a sentirsi in ansia - Ragazzi ci sono dei mezzi demoni in giro...e sono...piccoli...-
- Come piccoli? Che vuol dire?- sbraitò Sphin.
Non fu necessario rispondere.
Dalla scalinata in basso arrivò una voce inconfondibile, seguita da uno scalpiccio e un'imprecazione.
- Ti ho detto di lasciarmi andare, maledettissima megera!-
- Ditemi che non è William.- sibilò Tristan - E ditemi che mia figlia non...-
- Mollami, mollami! La mia mamma ti farà in tanti pezzettini!-
Quella era la voce di Degona.
Una bestemmia colossale che avrebbe fatto sembrare Draco una casta educanda, e tutto il gruppo si fiondò verso la scalinata che portava al piano sottostante, se c'era una dimensione spaziale sull'Arca e chi trovarono?
Il Ministro Orloff.
O almeno...apparentemente il Ministro Orloff perché quando l'accerchiarono, il Ministro della Magia riassunse la sua vera forma.
Miranda Grimaldentis si trasformò sotto i loro sguardi.
Teneva i maghetti legati con una catena magica e puntava addosso ad entrambi la bacchetta.
- Papà!- sbottò Degona, quando li vide.
- Che cosa diavolo...- Mckay fece per finire, ma la donna gli puntò addosso la bacchetta.
- Fermi tutti.- minacciò, evidentemente stupita di trovarsi circondata - Se fate un solo passo ammazzo i bambini.-
- Nyssa.- mormorò Jess a bassa voce.
William strattonò ancora le catene, inferocito.
Accidenti, non riuscivano a liberarsi.
- Ok.- Tristan alzò le mani, mettendo in alto la fede - Lasciali.-
- E in cambio che mi date?- ghignò quella, perversa.
- Papà ha preso il rombo!- gli disse Degona accorata - E' entrata a scuola e ha fatto del male ai professori!-
Miranda la strattonò, strappandole un gemito e poi rialzò la bacchetta sugli Auror.
- Bene. Io vi do questi due mostri...e voi me ne date un altro.- e spalancò un ghigno feroce, verso Tom.
- Te lo scordi.- le disse Draco, furente.
- Allora li ammazzo.- replicò, senza fare una piega - Non pensiate che mi faccia scrupoli. Sono mezzi demoni tutti e due.-
- Sono bambini.- sibilò Tom, facendosi avanti.
- Mostri come te.-
Riddle serrò i denti, impotente.
Gli Auror si guardarono, poi però Nyssa che era stata in disparte fino a quel momento, arrivò alle spalle della Grimaldentis. Le soffiò solo all'orecchio, quel che bastava per far voltare la strega.
Un secondo più tardi Degona e William si buttarono addosso a lei, che gridò, e la rovesciarono per terra.
- Via da lì, presto!- gridò Tristan.
Scapparono quando Draco spezzò la loro catena con la magia, ma nel frattempo Miranda si era riappropriata della sua bacchetta. Con la forza della disperazione lanciò un pugnale addosso ai piccoli e un Impedimenta su Tom.
Il pugnale andrò dritto alla schiena di William, mentre l'Impedimenta finì a vuoto, perché Riddle si era protetto in tempo.
- Cazzo!- Jess afferrò William, che con sguardo sbarrato gli era piombato addosso.
Gli estrasse il pugnale di volata, chiedendo aiuto ai Medimaghi rimasti indietro, ma il piccolo Crenshaw lo fermò. Restò immobile, fra le braccia dell'Auror...e poi si toccò la schiena. Poco dolore, ancor meno sangue.
- Mi ha detto una palla...- alitò il piccolo Serpeverde sconvolto, per poi urlare - Mio padre mi ha detto una palla grossa come una casa!-
- Transitus!-
Miranda aprì un portale contro una parete, attirando così la loro attenzione ma prima che potessero fare qualcosa per impedirle di fuggire, la donna scagliò un altro Stupeficium su Tom: lui lo evitò di nuovo, creando uno scudo e la magia cozzò su di esso, rimbalzando addosso a Draco, che scivolò all'indietro...finendo dritto nel passaggio.
Ridacchiando, Miranda vi sparì dentro e poi lo richiuse, prima che Harry avesse potuto inseguirli.
Avevano di nuovo perso Draco...
Miranda però non si era accorta di una cosa.
Certi bambini hanno proprio le mani lunghe...e infatti Degona, infilandole una mano sotto il mantello le aveva rubato quello per cui aveva faticato tanto.
Il rombo degli Auror, che tornò immediatamente a grandezza normale.
- Merda!- Tom tirò un calcio a una colonna, dannandosi.
Aveva preso Draco al posto suo!
- Ok, tutti calmi!- ordinò Harry, cominciando davvero a sentire il desiderio di usare l'Avada Kedavra addosso a chiunque - Questo posto è più tranquillo, qualcuno deve restare qua per completare la partita!-
- Si ma ci manca un Mangiamorte, non possiamo finirla da soli!- gli disse Edward.
- Allora...- Potter si morse il labbro - Va bene, Ed tu resta qua. Cerco uno dei Lestrange e te lo mando, anche a costo di usare l'Imperius. Per Ophelia stai tranquillo, ce ne occupiamo noi, fidati.-
- Va bene.- Dalton annuì appena - Mi raccomando. Ti prego...- aggiunse poi, con tono di supplica.
- Fidati. La salvo io. Gli altri con me, dobbiamo sbrigarci.-

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora