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Finalmente accadde il miracolo a Hogwarts.
Erano passati tre giorni dall'incidente al Lago Nero, quando i ragazzi erano stati attaccati dai Dissennatori e quel venerdì mattina, finalmente, un cervello riprese pieno possesso delle sue facoltà.
Draco Lucius Malfoy si svegliò alle prime luci con un'emicrania terribile, che partiva dal setto nasale per arrivare fino alle tempie, come se nella scatola cranica avesse un'orda di tanti omini armati di pungolo, tutti aizzati a spaccargli i neuroni. Affondò il viso nel cuscino ma allungò una mano sul materasso, com'era sua consuetudine.
Vuoto. Anche se le lenzuola erano ancora calde.
Sbuffò e si mise faticosamente a sedere, passandosi le mani sul volto.
Aprendo gli occhi però si accorse che qualcosa non andava. Si tolse le mani dalla faccia, con la lentezza dell'incredulo e vide che quella non era la sua camera da letto. Osservò meglio: pareti di pietra, stanza circolare, una scrivania ingombra, un grande armadio.
Niente foto, niente libri che strillano e mordono se non sparsi a terra.
Non era a Godric's Hollow. Ma allora dove diavolo era?
Si alzò di volata e si accorse in quel momento di qualcosa di ancora peggiore.
Ora era spaventato sul serio. La culla di Glory...dove diavolo era? E dov'era Hermione?
Senza guardarsi più attorno si catapultò fuori e vedendo una scala a chiocciola inconfondibile, capì dov'era finito anche per un lungo istante stentò a crederci.
Hogwarts.
Cosa ci faceva a Hogwarts?
Scese rapidamente al primo piano e rimase sconvolto dalla tale quantità di oggetti che galleggiavano per aria.
Biberon, bavaglini, sonagli, papere altri animali di stoffa fatati che starnazzavano senza posa...gli arrivò un ciuccio in un occhio e imprecò malamente.
- Oh, signor Malfoy, buon giorno! Ha visto che bel cielo azzurro? Come mai già sveglio?-
Sempre più allibito si ritrovò sotto al naso e all'altezza del suo ginocchio quattro follette dagli occhi fosforescenti, capelli rosso intenso a caschetto e nasetti a punta, come le loro orecchie.
- E voi chi accidenti siete?- sbottò allucinato - Ehi, ehi!- ringhiò poi verso Fulva - Cosa fa con mia figlia?-
Flora e Fauna rotearono gli occhi mentre Draco correva a prendere Glory dalle braccia della tata, controllando che stesse bene. La piccola Malfoy stava benissimo e dopo una settimana sorrise a suo padre, battendo le manine.
- Insomma ma chi siete? Cosa fate qua e...cosa cavolo ci faccio io qua?!- imprecò di nuovo, guardandosi attorno senza capire. Lo sguardo gli cadde sul box e vide che dentro c'erano anche Jeremy, Alexander e Lucas.
- Oh ma quello è Lucas!- Draco si chinò sul box, sempre più agitato.
- Se non altro si ricorda dei bambini.- disse Fiona con un sospiro - Signor Malfoy, per la ventesima volta, noi siamo le tate dell'Asilo Nido "Giardino Incantato" di Londra. Siamo qua per proteggere i bambini. Avanti, mi ridia Glorya che...-
- Un corno!- Draco si scostò, furibondo, alzando sua figlia quasi sopra la testa - Io non voglio tate! Glory me la tengo io! Cosa ci fa qua anche Lucas?-
- Il signor Potter ci ha chiesto di occuparci dei bambini, no?- gli sorrise Flora, pacata - Si ricorda di Harry Potter...-
- E chi se lo scorda Potty!- sbraitò con un diavolo per capello - Adesso mi sente! SFREGIATOOOOO!!!-
Quel grido riecheggiò per tutta la torre ma quando Harry scese non era incazzato, né tantomeno seccato per essere stato svegliato in quel modo. Scarmigliato e in pigiama, guardò Draco in faccia e gli bastò quell'attimo per capire che era finalmente tornato.
Mancò poco che lo baciasse in fronte e quando scesero anche Ron e Pansy, Edward, Jess, Milo ed Elettra venne abbracciato pure da loro. La pressione gli stava salendo vertiginosamente e se non avesse avuto Glory stretta a lui probabilmente avrebbe fatto una strage, per primo Potter che si era permesso di trascinarlo a Hogwarts con quelle tate della malora!
- Fin dove ricordi?- gli chiese Pansy, quando cominciò a dare i primi segni di aggressività repressa.
- Ma cosa centra? Qualcuno mi spiega cosa diavolo facciamo qua?! Potter che cazzo hai combinato stavolta?-
- Non dare la colpa a me. I licantropi ci hanno bruciato la casa.- spiegò il bambino sopravvissuto, facendogli sgranare gli occhi - Il figlio di Greyback ci ha attaccato il ventisei agosto. Ora siamo a settembre tesoro bello. Tu eri nello studio, ti è caduta in testa un'ampolla contenente polvere di Oblivion. Hai perso la memoria, ti ricordavi di tre cose in croce. Ah, altra cosa. Lord Voldemort è rinato.-
- Ho bisogno di un drink.- fece, con voce sepolcrale, lasciandosi andare a sedere in poltrona - Altro? Tom sta bene?-
- I dettagli te li dico più tardi ma stiamo bene tutti...a parte...bhè...-
- Oh, dov'è Hermione?- chiese il biondo all'improvviso, non vedendola in giro - Dov'è finita?-
- Ecco, stavamo per dirtelo.- sorrise Ron nervosamente - Herm...diciamo che non è proprio di buon umore.-
- Cosa le è successo?- sbottò Malfoy - Harry parla! Muoviti!-
- Sono qua. Cos'è questo chiasso?-
Draco si girò e tirò un sospiro, vedendola scendere dalle scale ma quando si accorse di come si aggrappava alla ringhiera, capì che c'era qualcosa che non andava e quando si trovò davanti i suoi occhi vacui e ciechi, ebbe quasi un sussulto. La prese per mano e lo fissò, senza capire più niente.
- Dio ma cosa...- alitò.
- Le è scoppiato davanti agli occhi il fascio di una Bombarda.- spiegò Ron - Herm, ha recuperato la memoria.-
La Grifoncina emise un impercettibile sospiro di sollievo.
- Allora pregare serve.- ironizzò, posandogli le mani sul viso - Tutto bene?-
- No, un accidente mezzosangue.- sibilò furibondo - Per qualche perverso motivo non l'avete ancora guarita?-
- Il nervo ottico è rimasto come bruciato.- gli spiegò la sua fidanzata - Tempo un mese e comincerò a vedere di nuovo qualcosa, quelli del San Mungo sono stati chiari.-
- Chiarissimi!- sibilò Malfoy sempre più incollerito - Stavolta avete superato voi stessi gente!-
- E pure tu non hai scherzato.- ridacchiò Harry a bassa voce - Eri uno zuccherino, te lo giuro. Quando sono venuti a dirci che sono morti altri mezzosangue e babbani eri proprio dispiaciuto.-
- Già, com'è che ha detto?- riecheggiò Edward - Una vera cattiveria!-
- Ahah...un crimine sanguinoso e inutile.- rise anche Elettra - Tesoro va meglio?-
- Che schiattino i mezzosangue.- rognò fra i denti - E perché quelle follette se ne stavano attorno a Glory eh?-
- Merlino, che tortura!- Potter alzò gli occhi al soffitto, considerando che forse sarebbe stato meglio che il biondastro fosse rimasto nel Mondo del Miele - Non lo vedi dove siamo? Ci hanno chiuso qua per difenderci e tenerci d'occhio e visto che non possiamo stare sempre coi bambini, la Mcgranitt ha chiesto all'Asilo per Maghi di darci una mano, mandandoci Flora, Fauna, Fulva e Fiona. Capito?-
- Qui, Quo e Qua insomma.- considerò l'ex Principe di Serpeverde, velenoso - Che fantastico risveglio del cazzo. Che giorno è?-
- Il 5 settembre.-
Draco a quel punto levò gli occhi al soffitto e tenendosi Glory in braccio si lasciò andare sul divano.
- Uccidetemi.-
- Magari più tardi.- borbottò Harry - Ho fame, chi vuole il caffè?-
E così si ricominciava. Malfoy inspirò a fondo e si tenne stretta la sua bambina, chiudendo anche la mano in quella di Hermione. Già, era proprio destino. E ormai era fatta.
Erano di nuovo a Hogwarts.

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora