70

1.5K 46 34
                                    

Find myself all alone
In darkness without you
Now I can't turn away
From what I must do
You know I'd give my life for you
More than words can say
I've shown you how to love someone
I know you'll find a way

30 giugno.
Il sole continuava a brillare limpido su Hogwarts. E la Scuola di Magia e Stregoneria non era mai stata tanto bella.
Come non ci sarebbe potuto essere giorno migliore per terminare il M.A.G.O.
Ma se agli occhi di un mago o di una strega Hogwarts poteva essere una casa, una famiglia, anche una prigione, agli occhi di un babbano il castello apparve un sogno.
Ophelia Haeder, futura signora Dalton, stava immersa nel silenzio della Sala Grande, semi vuota, gli occhi azzurri puntati in alto, al soffitto magico pieno di nuvolette color panna e perla rosata.
Si, era un sogno. E non c'era niente di più bello al mondo.
Edward Dalton era seduto alla tavola di Corvonero. La osservava attento e ogni volta il suo sguardo pieno di amore diventava più intenso, vedendo che anche un comune essere umano poteva innamorarsi di Hogwarts.
A Grifondoro, Harry Potter, steso lungo su una panca, Elettra Baley dall'altro lato, Ron Weasley seduto direttamente sulla tavola ed Hermione Hargrave, infine, composta accanto al bambino sopravvissuto.
Draco Malfoy stava seduto di tre quarti, a Serpeverde. Al suo fianco Blaise Zabini e Pansy Parkinson.
Nell'attesa, sia Draco, Edward e Zabini fumavano.
Sembravano nervosi.
Anche Harry tamburellava le dita sulle braccia incrociate al petto.
In mezzo a loro Ophelia. Che aveva imparato a credere che tutto fosse vero.
- Stamattina ho ricevuto una lettera dal Wizengamot.- disse Harry all'improvviso, spezzando il silenzio.
- Che vogliono? Un rene stavolta?- sibilò Ron sarcastico, senza prestarci la dovuta attenzione.
- No. Ma a quanto pare la mia bacchetta spezzata è sparita dall'Ufficio Misteri, nell'ala d'Archivio dei Maghi Perduti.- Harry accavallò una gamba sull'altra - Qualcuno di voi per caso ne sa qualcosa?-
Hermione neanche alzò lo sguardo dalla Gazzetta, sentendosi addosso gli occhi inquisitori di Potter.
Tacque, esattamente come Draco che continuò a fumare malevolo, seccato da quell'attesa.
Quel giorno si svolgeva la prova finale. La tesi a scelta libera, più qualche prova pratica richiesta a caso dai professori in visita, nel caso non fossero stati soddisfatti dei voti d'esame. Era entrato l'ultimo blocco di studenti, dalla R alla Z, circa un'ora e mezza prima in sala duelli, dove si teneva la prova e quei maledetti Osservatori della Commissione Magica d'Esame ancora non li avevano lasciati uscire.
Damon Howthorne poi, che era entrato dopo pranzo, era stato costretto da una marea di curiosi a Divinare l'impossibile. Uscito alle tre e mezza quando tutto il suo gruppo era ormai fuori a bruciare i libri, Damon aveva dovuto essere sottoposto a un vero esorcismo perché ne aveva viste di tutti i colori, anche se bisognava ammettere che sia Silente, che Fiorenzo, che gli scettici, erano rimasti molto impressionati dalle sue doti.
Tom invece era entrato alle quattro...e a distanza di un'ora e mezza non si vedeva né lui né Trix né gli altri del suo blocco. Fortunatamente almeno Damon sembrava stare meglio, quando entrò in aula accompagnato dalla King.
Fu bello però vedere che certe cose non cambiano mai.
Dovevano aver urlato come dei matti, a cose finite. O dovevano aver bruciato i libri...
- Tutto ok?- sogghignò Ron, quando li raggiunsero insieme ad altri studenti.
- Come no, una meraviglia. Sono stato costretto a Divinare in sordina i risultati del campionato di quidditch.-
- Ma va?- Edward s'illuminò subito - Chi vince?-
- E' illegale.- disse Hermione fra i denti.
- No, è indecente.- sibilò Damon, sedendosi fra Draco e Pansy - A me queste cose non dovrebbero succedere.-
- Tira il fiato, hai finito di arrancare per...qualche mese?- celiò Zabini - Dopo che fate?-
- Per ora non c'è "dopo". C'è solo stasera.- sentenziò Cloe, sospirando esausta - Mamma mia. Ho la testa che mi scoppia, mi hanno fatto scovare lo Spegnino disperso di Silente, mi hanno fatto distinguere fra un vero troll e un Molliccio trasformato in troll...-
- C'era un troll in sala d'esame?- Elettra sbatté gli occhi - Wow, allora non è una pagliacciata come pensavo quest'anno, visto che Pix mangiava pop corn nell'ingresso. Tristan è sempre il solito sadico. Comunque ha ragione Blaise ragazzi. Tirate il fiato. Ora siete in vacanza, a più tardi i pensieri da persone mature sul futuro.-
- Già, cosa fate stasera?- s'informò Pansy.
- Già, cosa facciamo ragazzi?- riecheggiò Matt Rogers, il primo ad uscire finalmente dalla Commissione d'Esame.
Tutti gli studenti gli fecero dei gran fischi e applausi quando saltò sulla tavola di Corvonero e insieme a Prentice, Jeff Lunn e le Grazie improvvisò un balletto oscenamente fuori ritmo e buttò tutti i libri all'aria, facendo ridere gli Auror.
Scesero col fiato corto e rossi per le risate, ma la domanda si riproponeva.
- Avanti, come festeggiamo stasera?- disse Juliette Caldwell - Non si può non concludere degnamente.-
- E farsi beccare dopo il M.A.G.O. con alcolici e fumo?- replicò Thaddeus Flanagan, morto sulla tavola di Tassorosso - Siamo rimasti in quaranta, non so se mi spiego. Se vogliono ci beccano.-
- E ci segano la media.- sbuffò Maggie Clark - Avete delle idee?-
- Perché non andate al lago?- propose Harry, attirando subito l'attenzione dei piccoletti.
- Al Lago Nero?- Neely levò un sopracciglio - Ma ci vedrebbero dalle torri.-
- Già, possiamo fare un festino sul porticciolo!- tubò eccitata Regina Farrell.
- Allora non hai sentito.- sbuffò Neely - Ci vedrebbero!-
- Chi la sente poi la Mcgranitt.- disse Maddy con un sospiro.
- State tranquilli.- ghignò Harry perfido, mettendosi seduto - Ci parlo io coi professori.-
Tutti lo guardarono di nuovo come se fosse stato un Dio in terra.
Perfino Alderton.
- Lo faresti davvero?- gli chiese stupito.
- Almeno non rischiereste di svegliarvi in letti sconosciuti.- sussurrò a bassa voce Ron.
- Weasley, bastardo, t'ho sentito.- sibilò Draco spegnendo la sigaretta.
- Ammetterai che è meglio che vadano al lago, no?- rise il rossino.
- Si, decisamente.- annuì Hermione - E poi è il 30.-
- Che succede il 30?- chiese Cloe senza capire.
- Le fate.- sorrise Harry con sguardo lontano - Le fate ballano sulla Foresta Proibita tutti i trenta giugno. Salutano gli studenti che finiscono la loro vita qua a Hogwarts. Consideratela una cortesia.-
Il bambino sopravvissuto ricordava il suo saluto, dieci anni prima.
Erano state fantastiche per lui. E lo sarebbero state di nuovo.
Poco dopo uscirono finalmente i poveretti dell'ultimo blocco. Tutti si voltarono pronti a far casino, vedendo entrare Sedwigh, Beatrix, Tobey Williams, Stewart Travers, Ian Wallace e Martin Worton.
Festeggiarono e Trix fece un cenno a Harry e Draco col capo, verso l'esterno.
Verso il giardino.
Tom era stato grande, sussurrò loro a bassa voce, quando entrambi uscirono.
Eccolo il mostriciattolo.
Accanto alla fontana zampillante di Hogwarts, le braccia aperte come ali e mille fogli di magie che gli svolazzavano attorno. Con la forza del vento, con la forza del pensiero.
Thomas Maximilian Riddle distolse gli occhi bluastri dal cielo, per posarli sui padrini.
Un sorriso leggero si piegò la bocca morbida. Un sorriso di trionfo.
Con tutto ciò che quel trionfo comportava.
Ufficialmente per lui Hogwarts era finita.
Ufficiosamente...mancava ancora quella notte.
E questo significa molto. Tantissimo.

I Figli Della Speranza  |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora