Eren's pov.
Il fatto che il caporale fosse così tanto in sintonia con quel ragazzo biondo mi provocò non poco fastidio, il che era abbastanza ironico considerando il fatto che io non ero nessuno in confronto.
Raggiungemmo l'ufficio di Levi nel tardo pomeriggio, i soldati stavano ultimando le ultime commissioni per poi tornare ad allenarsi, di lì a pochi giorni sarebbero state inviate delle truppe in prima linea e quelli sarebbero stati gli ultimi momenti di pace e tranquillità per la maggior parte di loro.
Vidi il corvino estrarre un mazzo di chiavi rumoroso e confusionario dalle tasche, scelse con cura la chiave che infilò con grazia e decisione dentro la serratura.
La porta si aprì con un rumore stridulo mostrando il suo ufficio perfettamente pulito e profumato, i documenti erano tutti riposti in modo ordinato in degli scatoloni o delle mensole.
"Allora... dicevamo? I documenti...?"
Era molto sovrappensiero, lo sguardo abbastanza perso mentre si passava una mano sulle tempie in segno di concentrazione."I documenti delle risorse del campo, signore."
Risposi prontamente io."Sì, sì certo, vero"
Rispose lui decisamente assente."Ricordami Jeager, in quale campo della Germania eri smistato?"
Mi chiese il ragazzo nel mentre che frugava tra i fogli.Deglutii nervoso, di rimando il ragazzo alzò lo sguardo, i capelli gli scendevano irregolari sul volto senza però che gli dessero apparente fastidio.
Si piegò a terra in modo leggermente affaticato facendo leva con le mani sulle ginocchia, affianco agli scatoloni, così che fosse più comodo nello smistare quelle carte.
Nel vedere che io non risposi si fermò girandosi nella mia direzione, appoggiò entrambe le braccia sulle ginocchia incrociandone le dita.
Io invece ero in piedi ancora, vicino alla porta, composto.
"Ti hanno tagliato la lingua ragazzo?"
Riprese ironico.Imbarazzato abbassai lo sguardo verso la pavimentazione in legno non potendo trattenere un lieve sorriso fatto esclusivamente di disagio.
"Mi trovavo nella Wehrmacht con comando Berlino, Caporale."
Mi decisi a parlare.
Ci avevano addestrati anche su quello ma in quel momento mi trovai in seria difficoltà.L'uomo interessato mi guardò con più attenzione piegando lievemente il capo verso sinistra rimanendo accucciato a terra.
"In quale divisione?""Heer"
Risposi prontamente questa volta.Lo vidi alzarsi.
"Quindi da sempre hai fatto parte dell'esercito"
Disse, era piuttosto ben informato."Sì signore, non mi sono mai interessato alle altre due forze armate"
Risposi io sempre più nervoso."Marina militare e aeronautica... dico bene?"
Lo vidi girare attorno al tavolo per arrivare davanti, si appoggió con le natiche al bordo della scrivania, con le braccia conserte e lo sguardo rivolto verso il mio."Dice bene signore, la Kriegsmarine e la Luftwaffe."
Mi fissò per qualche secondo in silenzio.
"Vedo che hai studiato"Mi si congelò il sangue.
"Scusi?"
Dissi in un attimo di annebbiamento.La luce da fuori le tapparelle si stava abbassando facendo allungare le ombre, si stava facendo sera.
Il corvino si staccò dal tavolo venendomi incontro.
"Sai bene di cosa parlo."
La sua voce era ferma e i suoi occhi mi tagliavano in due, feci un respiro profondo."No in realtà no signore e mi permetta di dire che sono stufo di queste accuse mirate da parte sua, non credo sia corretto nei miei confronti"
Gli dissi forse fin troppo sfacciato.Di rimando Levi sgranò impercettibilmente gli occhi in un gesto di sincero stupore.
"Cosa ti fa credere che queste siano accuse mirate?"
Riprese in modo tagliente."Mi prende per il culo? Mi sta accusando in modo velato di cento cose diverse!"
Ripresi perdendo la pazienza, ero sempre stato una testa calda.Lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me, per la tensione abbassai immediatamente lo sguardo a terra indietreggiando di un passo, quando il corvino si fece avanti non mostrando il minimo timore di ritrovarci faccia a faccia.
"Jeager bada a come parli"
Mi rimproverò in tedesco ritrovandoci ad un palmo dal naso.Non osai alzare lo sguardo rivolgendomi lievemente verso destra, in tutta risposta il corvino mi spinse contro la porta, non feci in tempo a realizzare che il ragazzo mi era addosso.
Con una mano prese ad inchiavare la stanza con le chiavi precedentemente lasciate all'interno della porta, con l'altra invece si prese la libertà di avvolgerla al mio collo.
Lo circondava quasi completamente, aveva delle mani veramente belle per quanto fredde.
Sussultai per il contatto improvviso.Levi's pov.
Sarei riuscito ad ottenere quelle informazioni ad ogni costo e lo ammetto, non fu un gran dispiacere, quel ragazzo aveva un non so ché di ipnotico, invitante, era dotato di belle caratteristiche...
Lo guardai dritto negli occhi, il suo sguardo si fece debole tentando di cercare qualche altro punto focale pur di non guardare nella mia direzione.
"Guardami"
Gli dissi ad un tratto, le sue gote si arrossarono di un rosa accentuato.Eseguì il mio comando.
Mi avvicinai al suo viso, le nostre labbra si sfiorarono.
"Non ti azzardare mai più a rispondermi come hai fatto prima, perchè ti rovino"
Gli sussurrai sulle labbra.Il ragazzo che ormai era avvampato socchiuse le labbra e rilassò gli occhi mentre la mia presa sul suo collo si faceva più pressante a momenti alterni.
Il suo viso si contorse in un'espressione che mi fece eccitare, restai qualche altro secondo a contemplare quella bellezza finchè il ragazzo non prese parola.
"S-signor Ackerman lo faccia pure se vuole"
Mi sussurrò completamente perso, le sue gambe iniziarono a tremare lievemente al contatto con il mio corpo.Chiusi gli occhi cercando di reprimere i miei istinti primordiali, ma ciò non fu del tutto possibile.
Distolsi lo sguardo dal suo, girando lievemente il viso e prendendo un respiro che in quel momento mi sembrò di vitale importanza.
"Jeager è meglio se vai"
Dissi con tutta la forza di volontà che possedevo.Mi si era alzato e non andava affatto bene.
Lasciai la presa dal ragazzo che in tutta risposta prese un gran respiro portandosi le mani al collo.Mi girai afferrando i fogli che gli servivano appoggiati precedentemente sulla scrivania.
"Quello che stavi cercando prima..."
Dissi tendendogli il braccio con i documenti mentre con l'altro mi grattai esasperato la nuca.Il ragazzo imbarazzato si affrettò a prendere i documenti portandoseli stretti al petto, fece per salutare con un inchino quando lo fermai.
"Io e te non abbiamo ancora finito."
Gli dissi con estrema fermezza, lasciai intendere liberamente a cosa mi riferissi, congedando il moro che preso alla sprovvista balbettò qualcosa di incomprensibile per poi uscire dalla porta schiavandola con non poca difficoltà.Una volta rimasto solo in stanza il sole era ormai tramontato, mi appoggiai alla scrivania passandomi una mano sul viso esausto.
Dovevo calmarmi.
Spazio autrice.
Buonasera ragazzi!
In questa storia mi sono ripromessa di non aggiungere troppe note d'autore a fine capitolo perché lo considero un po' antiestetico, ma adoro sentirvi, ditemi, come state?Ad ogni modo per ora cercherò di andare avanti con questa storia, è abbastanza complicata date le tematiche e i riferimenti storici che vorrei fare, ma spero di riuscire comunque a trasmettervi belle sensazioni o comunque a farvi cimentare nella storia, devo riprenderci ancora un po' la mano quindi perdonatemi per la scrittura a tratti grossolana. Vi auguro comunque una bella serata e un buon inizio settimana.
- Sof ♡
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...