Levi's pov.
31/07/1945 - 6:20 p.m.
Raggiunsi la porta del mio ufficio ritrovandovi davanti il moro estremamente composto, la sua schiena diritta contrastò con lo sguardo docile e tenero che gli si dipinse nel vedermi arrivare, le sue braccia alzate al petto intente a reggere gelosamente delle cartelle, quasi a nascondervisi sotto.
Lo affiancai estraendo dalle tasche dei pantaloni la chiave della stanza, e come la inserii nella serratura, con la mano libera circondai cauto la vita del ragazzo che in tutta risposta sobbalzò per il contatto inaspettato.Mi puntò uno sguardo circondato da un evidente alone di calore sulle gote, una volta spalancata la porta lanciai un elegante schiaffo sulle natiche del ragazzo spingendolo conseguentemente all'interno. Lo sentii ridere di gusto non facendo in tempo ad entrare anche io che il ragazzo mi si gettò addosso baciandomi.
Mi fece sbattere la schiena sulla porta che con quel gesto si chiuse, le mie mani si avvolsero al suo bacino iniziando a farle scorrere sensualmente sulla sua pelle olivastra.
"Hai fretta piccolo?"
Gli chiesi staccandomi il giusto per fissarlo negli occhi.Il moro in tutta risposta scosse il capo in un gesto di dissenso, le sue guance ancora pervase da un accenno di rosa lo resero più attraente del solito.
"Allora ti prenoto per un po' soldato"
Gli sussurrai baciandogli il collo, una mia mano ancora fissa sul suo fianco denudato dalla divisa e l'altra poggiata alla sua mandibola in modo da fargli piegare il capo il giusto per avere una più ampia degustazione del suo collo.
Le sue mani ancora rannicchiate al petto strinsero con maggiore convinzione le cartelle mentre le sue labbra parvero schiudersi in un iniziale senso di piacere."Lo facciamo qui?"
Mi chiese con un filo di voce, il suo sguardo preoccupato ed apparentemente innocente mi fece andare fuori di testa.
"Non mi sembra sia la prima volta"
Gli risposi sulle labbra sfiorando le sue nel pronunciarlo, i suoi occhi si spostarono su di esse prendendo un corposo respiro."Avrei preferito farlo in camera"
S'imbronciò il ragazzo storcendo le labbra.
Alzai un sopracciglio continuando a guardarlo negli occhi per qualche secondo, almeno finché non iniziò a sentirsi a disagio.
"E così il signorino ha voglia di lamentarsi oggi?"
Gli domandai guardandolo severamente, sapeva quanto rischiassimo ogni volta e non mi sembrò il caso di fare i puntigliosi su dove avremmo scopato.Lo vidi deglutire vistosamente, i suoi occhi parvero ingrandirsi guardandomi imbarazzato.
"N-non volevo insinuare-""E allora cosa?"
Chiesi prima che avesse potuto terminare la frase, lo vidi stringersi nelle spalle per il mio tono forse un po' troppo rigido.
"Ti darò un motivo più che valido per lamentarti, non ti preoccupare"
Aggiunsi afferrandolo per le cosce facendogli cadere di mano le cartelle.Eren's pov.
Strinsi le braccia al suo collo assieme alle gambe che si serrarono al suo bacino stretto e muscoloso. Gli sorrisi passandomi la lingua sul palato una volta pronunciata l'ultima frase, consapevole il suo modo di dominarmi sarebbe stato in grado di farmi partire diverse scariche d'eccitazione lungo tutta la schiena.
L'uomo prima di portarmi alla scrivania si prese la premura di serrare la porta con un giro di chiavi, sorreggendomi in quel momento senza problemi con un braccio solo, che trovai eccessivamente tirato e diramato da vene percepibili da sotto la divisa estremamente leggera.
Preso dal momento vi appoggiai la mano sopra completamente rapito da tanta forza ed eleganza assieme. Strinsi appena il muscolo dell'uomo sotto le mie sottili ed affusolate dita, provocando dell'interesse da parte del corvino.Il suo sguardo dalla porta dietro di sé finì prima al mio gesto per poi tornare al mio sguardo in un'espressione maliziosa e tutt'altro che casta.
"Che fai con quella mano?"
Mi chiese perfettamente consapevole della risposta, il suo sopracciglio alzato assieme ad un sorrisetto a labbra strette mi fecero intuire lo scopo dell'uomo nel farmi arrossire più del dovuto.
"N-nulla"
Risposi abbassando lo sguardo e stringendo maggiormente le mie gambe al suo bacino, la mano che prima gli tastò il braccio finì alle mie labbra giocandoci nervosamente.
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...