Eren's pov.
02/07/1945 - 6:15 a.m.
La brezza marina iniziò a pervadermi i sensi da cima a fondo, il pungente odore dell'oceano mi avvolse fra le sue dolci onde cullandomi gentile come le gesta di una madre, le nostre pelli nude che da sotto le lenzuola emanarono un soave profumo d'affetto dopo una notte passata a scoprirci a vicenda tra baci e sospiri.
Mi ritrovai a fissare con occhi innamorati l'uomo posto davanti a me ancora addormentato fra le braccia di Morfeo, i suoi lineamenti tanto duri in quell'istante emersero delicati ed angelici, la sua mano abbandonata in un ultimo gesto d'affetto della notte prima, sul mio bacino e l'altra affondata sotto il cuscino.Sei così bello Levi...
La pace percepita quella prima mattina fu tale da farmi rilassare senza pensieri ossessivi in mente, sorrisi appena contemplando con ancora sguardo assonnato l'uomo che respirando finì per far smuore delle ciocche di capelli dal suo viso in modo ritmico.
Mi avvicinai delicatamente alla sua figura iniziando a stampargli dei dolci baci lungo il viso che per il contatto si contorse in una lieve smorfia di confusione.Lo sentii mugugnare qualcosa di incomprensibile per poi aprire in una fessura l'occhio non affondato nel cuscino, riconoscendomi e rilassandosi subito dopo.
"Buongior-"
Non riuscii a finire la frase che il corvino accentuò la presa sul mio bacino con uno strattone ben poco elegante, le coperte si stropicciarono sotto il suo movimento facendomi arrivare attaccato al suo corpo, il viso sprofondato nella sua clavicola ed il suo mento posto sui miei capelli, le sue braccia intente a stringermi con maggiore affetto, socchiusi gli occhi lasciandomi trasportare dai suoi respiri.
"Buongiorno piccolo"
Sussurrò baciandomi affettuosamente la fronte, ricambiai posando le mie labbra sul suo collo in un crescendo di intensità, lo avrei riempito d'amore se solo me lo avesse permesso, tutto l'amore di cui venne privato in quegli anni ombrosi e decadenti della sua persona."Oggi approderemo... sei pronto?"
Mi chiese in un sussurro continuando a far scorrere le sue dita fra i miei capelli, toccandomi con l'altra la schiena, leggero come se premendo maggiormente mi fossi volatilizzato.
Annuii affondando maggiormente il volto nel suo petto che vidi abbassarsi istantaneamente per via di uno sbuffo delicato quanto divertito.
"Ti lascerei qui..."
Riprese poi, smettendo di accarezzarmi la nuca e poggiando invece in modo più corposo la sua mano sopra, come per proteggermi, il suo mento posto sui miei capelli intento a fissare un punto indefinito della stanza.Non me la sentii di proferire nulla non scomponendo quella disposizione tanto artistica ed amorevole. Intrecciai le mie gambe con le sue smuovendo di ancora le lenzuola sotto i nostri corpi svestiti di ogni insicurezza.
"Ieri mi ha chiamato amore"
Ripresi smorzando il silenzio rilassante che andò creandosi per qualche secondo.
Solo allora l'uomo riprese ad accarezzarmi allentando la presa spasmodica dal mio corpo, come se si fosse ripreso da uno stato di trance.Chissà che cosa le passa per quella testa... se solo potessi bloccarle tutti quei flussi di pensieri negativi, chissà quanto soffre...
"Sì, scusami"
Rispose con tranquillità e senza il minimo accenno di sarcasmo. Corrugai in quel momento le sopracciglia sinceramente confuso.
"Perché si sta scusando? è una cosa bellissima che mi abbia chiamato in quel modo"
Ripresi alzando lo sguardo sul suo, abbozzando un sorriso, ciò che vi scorsi però furono occhi argentati affilati come lame.
"Mi scuso perché non era sincero"
Proferì come se l'uomo che mi strinse un attimo prima fosse scomparso del tutto.Mi morsi l'interno della guancia riabbassando lo sguardo, un dolore al petto mi colpì profondamente facendomi salire un magone.
"Stava pensando a lei mentre lo diceva?"
Chiesi con un filo di voce riferendomi alla donna della sua vita.
La risposta non arrivò facendomi intuire la conclusione da solo, decisi così di alzarmi dal letto cercando i boxer lasciati la sera prima in un qualche angolo della camera.
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...