Levi's pov.
11:18 p.m.
I soldati avevano appena terminato di riporre le ultime armi del giorno nella vettura militare, quando iniziammo a percepire un profumo sopraffino provenire dalle cucine della struttura ospitante. I ragazzi iniziarono ad avere l'acquolina in bocca, glielo si potè leggere negli occhi stanchi ed affaticati.
Li squadrai quando iniziarono in fila ordinata ad entrare nei bagni per potersi dare una ripulita prima della cena, mi parvero più sfiancati del solito nonostante fossero soldati ben allenati e dediti al lavoro, e no, non rimpiansi il fatto di non aver prestato il mio aiuto, non ero mai stato un tipo come Farlan, il finto perbenista non mi si addiceva proprio, loro erano soldati ed io un Caporale, i nostri compiti erano differenti, così era e doveva rimanere.
Mi si affiancò l'Ufficiale passandosi il dorso della mano sopra la fronte scostandovi anche dei capelli biondi inzuppati di sudore e fatica.
"Non sono bellissimi?"
Chiese con sguardo fisso sopra i ragazzi, le sue mani si poggiarono sui fianchi soddisfatto ed orgoglioso. Era sempre stato solito ad affezionarvisi, frantumandosi il cuore ogni volta in migliaia di pezzettini quando non facevano ritorno, ed io gli rimasi sempre affianco superando ogni morte come fosse la prima."Dovresti smetterla di affezionarti tanto"
Gli risposi guardando nella sua stessa direzione, le braccia conserte e con la consapevolezza che quell'uomo sarebbe stato demolito dal dolore altre infinite volte e che io non avrei potuto farci nulla per fermare quella sua autodistruzione, perché era fatto così.È proprio per questo che tengo così tanto a te Farlan, riesci dove io pecco in continuazione, ti prego, continua a tenere a quei ragazzi anche da parte mia, resisti e io ti rincollerò ogni volta finirai in mille pezzi...
Non mi rispose mai, si limitò a sorridere verso la folla di soldati stanchi e a tratti soddisfatti del proprio lavoro, entrambi consapevoli che il biondo non avrebbe mai smesso di amare il suo lavoro e i suoi uomini.
Finita anche la cena, i ragazzi si dilettarono al gioco di carte attorno ad un falò improvvisato, nelle mani reggevano boccali di birre e fu come se tutta la stanchezza accumulata in quella giornata fosse stata ripagata appieno e addirittura superata, lasciando spazio a poche ore di spensieratezza che gli avrebbe giovato sia in modo fisico, ma sopratutto in modo psicologico.
Non mi opposi a tale decisione ma nemmeno l'approvai, mi resi neutrale e permissivo decidendo di chiudere un occhio al riguardo, alloggiando all'interno della mia tenda piuttosto isolata rispetto a quella dei soldati, ma affiancata invece, a quella dei miei colleghi.
"Andiamo Levi, vieni a fare un sorso"
Provò a persuadermi il biondino affacciandosi alla mia tenda, un braccio fisso sopra la struttura in ferro che sosteneva il tendaggio e l'altra che reggeva un boccale di birra arrivato ormai a metà, la sua figura si dovette visibilmente abbassare per poter far scorgere il viso."Non mi interessa partecipare e io non bevo quella roba"
Lo ammonii io accavallando la gamba sull'altra ed appoggiando il gomito sopra il poggiolo della sedia facendovi gravare sopra il palmo, il peso del mio capo."Mio Dio Caporale, così invecchierà prima del previsto"
Mi stuzzicò lui abbozzandomi un sorriso provocatorio seguito da un fugace occhiolino.In tutta risposta roteai gli occhi al cielo esasperato dalla sua insistenza.
"Qui c'è qualcuno difficile o sbaglio? Mi dica Ufficiale, quest'uomo è sempre così rigido?"
Vidi comparire anche la figura del Generale davanti alla mia tenda, facendo sollevare il capo al biondino che gli rivolse un sorriso amichevole e sinceramente divertito.
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...