Eren's pov.
01/07/1945 - 6:37 a.m.
Le mie ginocchia caddero al suolo per l'impatto immediato del ginocchio di Levi col mio stomaco, lo sguardo rivolto verso terra e i capelli riversi in viso ne coprirono il terrore e l'incredulità. Le mie mani tremanti si rivolsero lungo la parte colpita in modo del tutto istintivo sentendo l'addome in fiamme.
Non feci in tempo a risollevare il viso che l'uomo mi si scagliò nuovamente addosso, il suo polpaccio mi arrivò in pieno volto facendomi cadere con il sedere a terra, percependo istantaneamente del calore colarmi dal naso, vi avvicinai le dita per comprendere cosa fosse nonostante in cuor mio lo sapessi perfettamente, ma il Caporale non mi lasciò il tempo afferrandomi per i capelli, i suoi piedi al lato della mia figura e la sua schiena china per avere una maggiore presa. Ci guardammo negli occhi per una frazione di secondo, sferrandomi subito dopo un pugno a nocche chiuse in pieno zigomo.
I presenti rimasero attoniti dalla scena senza avere la forza né il coraggio per reagire, ma come biasimarli, avrebbe spaventato anche a me in quel momento.
Il sangue iniziò a colarmi lungo il collo fino ad arrivare ai vestiti e successivamente al pavimento come un fiume in piena, il sapore metallico in bocca mi provocò un senso di nausea non indifferente. Il corvino non si lasciò però impietosire continuando a calciare la mia figura senza ritegno né umanità. Il liquido denso e cremisi mi finì presto in gola rendendomi difficoltoso anche il respiro, provocandomi della tosse gutturale seguita da vari sputi di sangue lungo i miei vestiti.
Le sue nocche incontrarono nuovamente il mio viso per un altro paio di volte, finché non arrivò un uomo a staccare Levi, lasciandomi qualche secondo di respiro."Caporale, la prego si fermi!"
Iniziò a gridare non perdendo però il suo tono estremamente rispettoso. Misi a fuoco l'immagine solo qualche secondo più tardi, constatando con sollievo che l'uomo in questione fosse Eld, il nostro superiore nonché braccio destro di Levi.
Vidi dimenarsi il corvino per qualche attimo ancora finché non si posò una mano sulle tempie avvalendosi di un corposo respiro."Silenzio!"
Sbraitò subito dopo scollando con noncuranza l'uomo biondo.
Si guardò attorno, la scena apparve macabra e sanguinolenta. Il pavimento in legno s'impregnò del mio sangue creandone una pozza sotto la mia figura, estremamente debole e tremante.
Il respiro ancora irregolare non aiutò a calmare il mio battito eccessivamente accelerato.Un gruppo di ragazzi mi aiutò a sollevarmi portandomi velocemente fuori dalla portata del corvino, in modo che mi sarei potuto riprendere senza ricevere ulteriori percosse. Il mio naso continuò a gocciolare fiotti di sangue, così come la bocca appena schiusa dalla quale fuoriuscì il medesimo liquido denso mischiato a della saliva che colò in modo viscoso sul pavimento tracciando un percorso ben preciso. Mi ritrovai ad essere così debole che a mala pena riuscii a reggermi in piedi, le braccia dei due soldati mi aiutarono a sorreggermi dalle spalle con una presa salda abbastanza da potermi trasportare.
Mi poggiarono sopra di una barella in una stanzetta riservata alle infermiere continuando a tossire sputando del sangue che mi tornò in gola essendo steso a pancia sopra."No! Non così porca troia! GIRALO!"
Sentii sbraitare un ragazzo, la sua voce ovattata mi arrivò a mala pena alle orecchie, gli occhi estremamente pesanti e stanchi.
Mi sentii afferrare per i fianchi voltandomi di lato, così che fossi riuscito a sputare tutto il sangue che iniziò a soffocarmi la gola."Accidenti come ci è andato giù il Caporale..."
Disse lo stesso ragazzo di poco prima con entrambe le braccia fisse sui fianchi soddisfatto del lavoro che fece con me.
Un ulteriore soldato sospirò pesantemente portandosi una mano alla nuca.Le scene iniziarono gradualmente ad apparire più nitide riuscendo a riprendermi il giusto da mantenere gli occhi aperti. Delle donne mi porsero un bicchiere d'acqua in modo che io potessi farne dei risciacqui.
Mi risistemai seduto sulla branda dopo qualche minuto, posandomi delicatamente le dita sul naso, una scossa di dolore mi pervase fin dentro le ossa.
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𝘼 𝘿𝙖𝙣𝙜𝙚𝙧𝙤𝙪𝙨 𝙂𝙖𝙢𝙚 ➢ 𝘌𝘳𝘦𝘳𝘪
Fanfiction𝘛𝘳𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰: «...Voltai uno sguardo verso l'Ufficiale affianco a me, i suoi occhi duri e fissi tradirono le sue mani tremanti giunte dietro la schiena intente a stringere un rosario. Sapevo stesse pregando, lo faceva sempre prima...